Finanza, alla Borsa di Londra più Ceo di nome Peter che donne ai vertici

Finanza, alla Borsa di Londra più Ceo di nome Peter che donne ai vertici
Mercoledì 19 Agosto 2020, 18:48 - Ultimo agg. 15 Febbraio, 21:19
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La City non è un posto per donne. Più facile infatti trovare un capo azienda di nome Peter, alla borsa di Londra, il cuore dell'industria finanziaria europea e mondiale, che una donna al vertice. Lo studio Women Count dell'associazione PipeLine lo mette nero su bianco e calcola che, tra le società dell'Indice principale di riferimento della piazza britannica Ftse 100, ci sono sei ceo chiamati «Peter» e solo cinque ceo donna, questo al 17 aprile 2020. Oltre che rare, le leader sono perfino in calo negli ultimi anni: erano sei nell'aprile dell'anno scorso e sette l'anno precedente. Lo studio estende l'analisi alle società dell'indice Ftse 350, e anche in questo caso gli amministratori delegati donne sono appena il 5%, 13 su 350. Le investment manager sono ancora meno, il 4%, mentre le direttrici finanziarie il 16% e, in generale, i membri dei comitati escutivi di genere femminile non aarivano al 20% (sono il 19,8%).

I profitti

La ricerca dimostra invece come le aziende con una maggiore diversità di genere agli alti livelli registrino anche risultati migliori. Le imprese con donne in almeno un terzo dei posti nei comitati esecutivi, in particolare, hanno un margine di profitto superiore di dieci volte rispetto alle aziende con solo uomini in quelle posizioni: il 15,2% contro l'1,5%. Se tutte le imprese avessero raggiunto gli stessi risultati di quelle «rosa», avrebbero realizzato, nell'ultimo anno, 47 miliardi di sterline di profitti pre tasse in più (circa 52 miliardi di euro). «Le società con donne nei ruoli apicali sono più redditizie. Innovano di più. Sono più rispettate nel loro campo», commenta l'ex primo ministro del Regno Unito, Theresa May, aggiungendo che «non c'è spiegazione per la grande sotto-rappresentazione delle donne al vertice delle imprese, quindi deve cambiare». «Questo rapporto mostra come il fallimento nel promuovere le donne nei ruoli apicali abbia serie conseguenze, non da ultimo per la profittabilità, soprattutto per le società che ancora non hanno nemmeno una donna nei comitati esecutivi», dichiara il presidente della Cbi-Confederation of British Industry, Lord Karan Bilimoria of Chelsea, che aggiunge «dobbiamo fare di meglio».



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