Fase 2, la mozione delle senatrici per tutelare il lavoro delle donne: «Non devono pagare il prezzo più alto della crisi»

Fase 2, la mozione delle senatrici per tutelare il lavoro delle donne: «Non devono pagare il prezzo più alto della crisi»
Venerdì 8 Maggio 2020, 19:06
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«Il nostro pensiero e il nostro lavoro comune continua per le donne e con le donne italiane, tutte. Per le donne ai vertici, che abbiamo ottenuto siano nelle task force volute dal presidente Conte per progettare la ricostruzione, affinché con il loro pensiero e le loro competenze contribuiscano a segnare in maniera più giusta ed equa la strada per la ripresa». Lo dicono le prime firmatarie della mozione che verrà discussa martedì nell'assemblea del Senato, le senatrici Donatella Conzatti (Iv) Alessandra Maiorino (M5s) Valeria Valente (Pd) Daniela Sbrollini (Iv) Cinzia Leone (M5s) Valeria Fedeli (Pd) Loredana De Petris (Leu), Julia Unterberger (Autonomie), Anna Rossomando (Pd).

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Le senatrici della maggioranza confermano l'impegno «per le donne nelle società pubbliche e quotate che hanno la responsabilità di garantire un nuovo futuro a settori fondamentali per la nostra vita tra i quali energia, infrastrutture, assicurazioni, alimentari; donne che con il potenziamento della L. 120/2011 sono di più e possono consolidare la loro leadership anche a favore delle altre donne. E lavoriamo per le donne che nella Fase 2 rischiano di perdere il lavoro, di chiudere la propria impresa, di essere così costrette a rinunciare alla loro autonomia e libertà». «Siamo impegnate - proseguono le senatrici - per ridare servizi alle famiglie, tutte e famiglie: anche quelle monoparentali, ma anche alle donne single o sole con figli, ora completamente gravate della cura dei bambini, dei disabili, degli ammalati e degli anziani».

«Per questo - continuano le nove senatrici della maggioranza - abbiamo unito ancora una volta le forze in Senato e scritto una mozione che impegni tutto il Governo a mettere in campo le misure più efficaci affinché le donne non paghino ancora una volta il prezzo più alto di una crisi.
Sappiamo tutti che sono proprio le donne a essere impiegate nei settori che oggi si presentano come i più vulnerabili di fronte a questa crisi, sono le donne a svolgere i lavori più precari e meno pagati e sulle quali grava di più il lavoro di cura, a rischiare anche in questa fase di ripresa, la perdita del lavoro, quelle più esposte nel lavoro a distanza. A tutte loro dobbiamo una risposta veloce e all'altezza della fase. La mozione - concludono le senatrici - verrà discussa mercoledì in Senato e porta la firma di tutti i gruppi di maggioranza
».
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