Femminicidi, con il Codice Rosso più arresti, ma le violenze sulle donne crescono ancora

Femminicidi, con il Codice Rosso più arresti, ma le violenze sulle donne crescono ancora
Femminicidi, con il Codice Rosso più arresti, ma le violenze sulle donne crescono ancora
di Valentina Errante
Domenica 2 Febbraio 2020, 11:49 - Ultimo agg. 12:21
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A Roma aumentano gli stupri: più 11 per cento. Nell'ultimo anno si sono registrati 876 episodi di violenze, nelle varie forme. Nel 2018 i procedimenti erano stati 789. E anche le ipotesi di violenza sessuale di gruppo sono in crescita: da 19 sono passate a 24. Di «preoccupante aumento» delle violenze sessuali, anche di gruppo, commesse da minori, parla la Procura del tribunale per i minorenni di Firenze: tra il 2018 e il 2019 questi reati sono più che raddoppiati, passando da 44 a 93 procedimenti complessivi. Sui 53 casi, tra omicidi e tentati omicidi registrati in Sardegna nel 2019, 13 sono stati commessi ai danni di donne. «Si tratta di circa il 25%», ha sottolineato la Procuratrice generale Francesca Nanni durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario a Cagliari all'indomani della scoperta dell'ennesimo femminicidio compiuto ad Alghero. Insomma, le donne ancora vittime, nonostante anni di campagne e iniziative per rispondere alla piaga dei femminicidi. E nonostante l'approvazione di una legge speciale, come sottolinea il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi, presente ala cerimonia della Corte d'Appello di Roma: «L'approvazione del Codice Rosso ha portato l'aumento di arresti e denunce». Ma il sottosegretario non fa riferimento ai numeri in crescita degli omicidi di donne.

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L'allarme è soprattutto a Roma, dove nell'ultimo anno sono state uccise quattro donne. In altri tredici casi gli omicidi, tentati, sono stati evitati: gli arresti in flagranza di reato sono stati dodici. Ma anche il quadro nazionale è drammatico, come rilevato dal pg della Cassazione Giovanni Salvi, che in un «contesto positivo» del calo degli omicidi con uomini come vittime - 297 nel 2019, dato inferiore a quelli che si registrano in media negli altri Paesi Ue - ha sottolineato come sia «ancora più drammatico il fatto che permangano pressoché stabili, pur in diminuzione, i cosiddetti femminicidi». Salvi li ha definiti «emergenza nazionale». In particolare, secondo i dati illustrati con allarme dal Pg, «le donne uccise sono state 131 nel 2017, 135 nel 2018 e 103 nel 2019. Aumenta di conseguenza il dato percentuale, rispetto agli omicidi di uomini, in maniera davvero impressionante», ha sottolineato Salvi. L'ultimo Rapporto Eures su Femminicidio e violenza di genere, ha messo in evidenza come quello familiare sia l'ambiente dove viene commessa la maggior parte di questi reati.

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Tra le mura domestiche, o comunque per mano di partner, mariti e fidanzati, vengono commessi oltre l'85% dei delitti con vittime femminili. La coppia si conferma come un luogo ad alto rischio. Nel 28% dei casi, la violenza procede il suo corso ingravescente e sono stati riscontrati precedenti maltrattamenti come violenze fisiche, stalking e minacce. Per l'Eures, il femminicidio rappresenta «l'ultimo anello di una escalation di vessazione e violenze che la presenza di un'efficace rete di supporto potrebbe invece riuscire ad arginare». Dati confermati dal procuratore generale di Firenze Marcello Viola: «Le maggiori preoccupazioni - si legge nella sua relazione - derivano, alla luce delle rilevazioni statistiche, dai reati commessi in ambito familiare. Si segnala l'ulteriore e costante aumento delle iscrizioni rispetto all'anno precedente per i delitti di stalking e di maltrattamenti contro familiari e conviventi. Ed è stato segnalato un netto aumento delle richieste di intervento per casi di violenza, per effetto di soprusi consumati all'interno delle famiglie o commessi da persone conosciute, e proprio per tale motivo spesso destinati a rimanere impuniti».

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