Gli avvocati di Roma, «il suo esempio ci ricorda che il razzismo esiste anche in Italia»

Gli avvocati di Roma, «il suo esempio ci ricorda che il razzismo esiste anche in Italia»
Sabato 18 Luglio 2020, 14:02 - Ultimo agg. 14:18
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«Non solo l’America, ma la questione razziale rimane un problema ancora da risolvere ovunque. Anche l'Italia non è immune da questo. Il razzismo non ha solamente il colore della morte, ma anche quello della discriminazione sociale, dell’isolamento e dello sfruttamento».

In occasione del Mandela International Day che si celebra nel giorno della nascita di Nelson Mandela - 18 luglio- Elvira Ciancio del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Roma, commenta una ricorrenza che rimanda direttamente al tema sollevato dal movimento Black Lives Matter. «Bisogna tenere sempre viva l’attenzione su problemi ancora troppo presenti all’interno della nostra società, per esempio la discriminazione razziale e tutte le altre forme discriminatorie e lo sfruttamento verso i terzi, nella tutela dei più deboli e, soprattutto, delle donne».

«Nelson Mandela resta un simbolo della lotta contro il razzismo, ma la segregazione razziale è in attesa di una soluzione equilibrata e vincente». Un leader che ha guidato il suo popolo alla vittoria contro l’apartheid trasformando il Sudafrica in un paese libero e democratico, contribuendo alla nascita del movimento African National Congress (ANC) . E' stato Premio Nobel per la Pace, nel 1993 e il primo Presidente sudafricano. 

Per le sue idee politiche, sopportò la condanna all’ergastolo, nel 1964. Ottenne la liberazione dopo 27 anni, ma non fu mai prigioniero, in quanto le sue idee valicarono le sbarre e riuscì a far emancipare il suo popolo di colore in seguito alle pressioni degli anti-apartheid contro il governo, ricorda l'avvocata Ciancio. 

«Mandela scriveva: ho combattuto contro il dominio bianco ed ho combattuto contro il dominio nero. Ho perseguito l’ideale di una società democratica e libera. Una frase che va tenuta a mente. Tutti devono poter ottenere una corretta giustizia. Uomini e donne. specie in un’era avanzata come la nostra, non si può ancora morire per le proprie differenze sessuali, religiose, politiche o culturali».

 

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