Violenza donne, in ricordo di Nicole Lelli: «Cambio culturale contro i femminicidi»

Mariagrazia, la mamma di Nicole Lelli, oggi davanti al monumento dedicato alla figlia
Mariagrazia, la mamma di Nicole Lelli, oggi davanti al monumento dedicato alla figlia
di Laura Bogliolo
Venerdì 22 Novembre 2019, 16:26 - Ultimo agg. 18:09
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Mamma Mariagrazia non si è arresa. Oggi va in giro per le scuole di Roma con il progetto "Chiara" del Comune per raccontare la storia di sua figlia, Nicole Lelli, uccisa a 23 anni dall'ex compagno, ma anche per diffondere la cultura dell'uguaglianza e tentare di abbattere i pregiudizi e gli stereotipi contro le donne. 

«Il femminicidio si combatte con la prevenzione» dice Giovanni Lelli, il papà di Nicole che dopo anni di battaglie, è riuscito a far erigere al Collatino l'unico monumento dedicato alle vittime di femminicidio e a Nicole. 

In occasione della "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne",  oggi presso Istituto Comprensivo Giovan Battista Valente, la scuola che aveva frequentato Nicole, si è svolto un evento per sensibilizzare sul tema. 

«Sono le nuove streghe, torturate e uccise perché hanno lottato per la loro libertà, la libertà di amare e di smettere di amare». Così Giovanni Lelli ha sempre definito le vittime di femminicidio. L'emergenza prutroppo continua. Secondo l'ultimo dossier della Uil e dell'istituto di ricerca Eures, nel 2018 a Roma ci sono stati 411 stupri, 9 femminicidi e 1.305 vittime di maltrattamenti in famiglia. 

«Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato all'evento - ha detto la consigliera del V Municipio Jenny Erika Yepez - un rigraziamento speciale va ai ragazzi che con entusiasmo e speranza hanno contribuito a rendere questa giornata ancora più significativa. Dimostrando che una visione di un mondo migliore contro le violenze sui più deboli è possibile».

Dopo anni di battaglie, Giovanni, anche grazie all'aiuto del V Municipio, è riuscito a far erigere il monumento al Parco Achille Grandi, al Collatino
 
L'intervista a Giovanni Lelli prima che autorizzassero il monumento
 

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