Muore un'altra donna stuprata, proteste in tutta l'India

Muore un'altra donna stuprata, proteste in tutta l'India
Giovedì 1 Ottobre 2020, 19:54
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L'India ha vissuto oggi l'ennesima giornata di tensione, dopo la scoperta della morte di un'altra giovane donna, anche lei violentata e brutalizzata in Uttar Pradesh, a 500 chilometri dal villaggio della «vittima di Hathras». Donne, gruppi di femministe, studenti, attivisti dei diritti umani sono scesi a migliaia in strada chiedendo giustizia e sicurezza per le indiane. «Ieri e oggi sono due giorni neri nella nostra storia», «fate cessare la violenza assassina contro le donne», sono stati gli slogan più ripetuti. Secondo quanto si è appreso solo questa mattina, la nuova vittima, una ventiduenne, anche lei appartenente alla casta dei Dalit, gli ex «intoccabili», qualche giorno fa sarebbe stata rapita, violentata e lasciata agonizzante davanti alla porta di casa nel distretto di Balrampur. A esacerbare gli animi sono arrivate, col sapore di una provocazione, le dichiarazioni di Prashant Kumar, comandante della Polizia dell'Uttar Pradesh. Kumar ha fatto sapere che, secondo l'autopsia del laboratorio di Scienze Forensi dell'ospedale in cui è morta, la «vittima di Hathras» non avrebbe subito violenza sessuale, ma solo un'aggressione fisica. «La verità è stata falsata per disturbare l'armonia sociale e creare violenza tra le caste», ha insistito Kumar.
   

Le manifestazioni

Molte proteste sono sfociate in arresti: a Delhi un centinaio di manifestanti, ottanta dei quali ragazze, sono stati arrestati.
In Uttar Pradesh, che è lo stato più popoloso del paese e con il più alto tasso di criminalità, il governatore Yogi Adityanath, monaco indù e politico molto vicino al premier, ha fatto proibire ogni manifestazione e chiuso i confini. Numerosi attivisti, che cercavano di violare i blocchi, sono stati picchiati, mentre Rahul e Priyanka Gandhi, che volevano raggiungere Hathras, sono stati fermati dalla polizia e ricondotti nella capitale: «Il governatore ha la responsabilità morale di questa situazione e si dovrebbe dimettere», ha detto la Gandhi. La piaga degli stupri è uno degli aspetti più sconvolgenti dell'India contemporanea: secondo gli ultimi dati del National Crime Record Bureau, NCRB ogni giorno avvengono in media 87 stupri. Ma molti di più sono quelli non denunciati. Non solo: nonostante l'inasprimento delle condanne, che, dopo il caso di Nirbhaya prevedono anche la pena capitale, nel 2019 si è registrato il 7 per cento in più di stupri rispetto all'anno precedente.
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