Un'estate diversa, l'archeologa Tiziana D'Angelo: «Musica a Paestum sognando i Pink Floyd»

Tiziana D'Angelo, direttrice del Parco Archeologico di Paestum e Velia
Tiziana D'Angelo, direttrice del Parco Archeologico di Paestum e Velia
di Laura Larcan
Mercoledì 27 Luglio 2022, 12:03 - Ultimo agg. 28 Luglio, 07:56
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Chiunque giunga a Paestum non può evitare di lasciarsi incantare dalla maestosità dei suoi templi.

Velia è invece la città di Parmenide e Zenone, in cui riscoprire alcuni dei fondamenti della filosofia e della cultura del Mediterraneo». Si fa da cicerone speciale Tiziana D’Angelo, brillante archeologa chiamata a dirigere, a 39 anni, il prestigioso parco statale di Paestum e Velia.

Qual è, secondo lei, l’aspetto più suggestivo di Paestum?

«Visitando l’area e il museo si scopre un fascino complesso, una città con tre cuori: uno greco, uno lucano e uno romano. I templi dorici di Poseidonia, le tombe dipinte di epoca lucana, la scultura e le iscrizioni romane ci raccontano concretamente la complessità di un Mediterraneo in cui Greci, Etruschi, Romani e popolazioni italiche si incontravano e interagivano».

E Velia è ancora tutta da riscoprire per il grande pubblico.

«Nata come una colonia di profughi, costretti ad abbandonare la propria madrepatria, Focea, distrutta dai Persiani verso la metà del VI sec. a.C., la città trova il proprio riscatto e la propria rinascita attraverso la cultura».

In questa importante estate di ripartenza, che progetti ha per far scoprire al pubblico questi luoghi?

«La nostra stagione estiva è ricca di iniziative che mirano a raggiungere segmenti di pubblico diversi. Da un mese abbiamo riaperto al pubblico i depositi del Museo Archeologico Nazionale di Paestum, per accompagnare i visitatori “oltre il museo”, fino al cuore del Parco. Abbiamo riaperto anche i due templi del santuario meridionale, il Tempio di Nettuno e la “Basilica”, per dare la possibilità ai nostri visitatori di passeggiare tra le colonne doriche di questi monumenti millenari e instaurare un rapporto diretto con il passato».

Ci sono poi le aperture serali straordinarie...

«Passeggiate e visite tematiche al chiaro di luna, esposizioni ed estemporanee di pittura, rappresentazioni teatrali, concerti e una notte bianca.

Il fiore all’occhiello della nostra programmazione estiva è la rassegna Musica&Parole, che fino al 20 agosto porterà a Paestum e Velia cantanti e musicisti di fama nazionale e internazionale».

Ci anticipa qualche star?

«Tra loro, Paolo Belli che il 30 luglio canterà nella città bassa a Velia, sotto la torre medievale, mentre Vinicio Capossela, il 5 agosto, e Malika Ayane il 13 agosto, si esibiranno a Paestum, dinnanzi al colonnato del tempio di Nettuno. Attraverso musica e parole, passato e presente si fondono e la cultura è davvero accessibile a tutti. E con un biglietto di soli 5 euro».

Chi vorrebbe tanto ospitare a Paestum e Velia?

«È una domanda che, tra il serio e il faceto, ho più volte rivolto a diversi miei collaboratori e sembra esserci un consenso generale su un nome: Pink Floyd. Chissà che non vengano un giorno a Paestum a onorare e far rivivere con la loro musica la sacralità di questo eccezionale».

Cosa ha contato, secondo lei, nella sua carriera?

«Credo che dietro la realizzazione di questo mio sogno ci sia la combinazione tra una grande passione per la storia antica e una folle determinazione. Ho lasciato che la mia curiosità mi trascinasse sempre, senza pormi limiti di alcun genere. È così che è cominciato un viaggio di quasi vent’anni tra università, musei e scavi in diversi angoli del mondo». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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