Alla ricerca della felicità: in provincia di Rovigo il Comune più sereno d'Italia

Il sindaco di Ceregnano Ivan Dall'Ara e l'assessore alla Felicità Elena Dall'Oco (foto Max Sandri)
Il sindaco di Ceregnano Ivan Dall'Ara e l'assessore alla Felicità Elena Dall'Oco (foto Max Sandri)
di Gabriele Pipia
Mercoledì 23 Dicembre 2020, 15:20 - Ultimo agg. 12 Maggio, 15:13
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I modelli sono due: la costituzione americana e lo statuto del Granducato di Toscana. Sono lì i primi riferimenti sul diritto alla felicità. La musa ispiratrice della mia scelta, però, è stata mia moglie Antonella». Mentre pronuncia queste parole il sindaco Ivan Dall’Ara, 63 anni, ride di gusto e chi lo ascolta non sa se stia scherzando oppure no. Poi però questo vulcanico italo-brasiliano con la passione per il karaoke si fa serio e tira fuori una montagna di materiale: documenti antichi e volantini di iniziative attuali, messaggi arrivati dal Sudamerica e fotografie di grandi feste in campagna in Polesine. «Questo è tutto quello che siamo riusciti a creare. Questa è pura gioia», commenta. Ivan Dall’Ara, sindaco di un minuscolo paese alle porte di Rovigo chiamato Ceregnano, eletto a capo di una lista civica, simpatie centrodestra, nove anni fa ha deciso di nominare una donna come assessore alla Felicità. È così che un Comune di 3.628 anime – circondato da campi di mais e spesso avvolto dalla nebbia – ha suscitato simpatie, attenzioni e curiosità anche a livello internazionale.

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LE INIZIATIVE

«Dottore, che sintomi ha la felicità?», canta Jovanotti in uno dei suoi più grandi successi. L’assessore Elena Dall’Oco, cinquantuno anni, non è un medico e nemmeno una filosofa. Ha sempre lavorato come cuoca in casa di riposo ma dal 2011 ricopre anche la carica di vicesindaco con deleghe a casa, famiglia, volontariato, associazionismo, risorse umane e appunto felicità. Tocca a lei, dunque, provare a rispondere alla domanda esistenziale. Cosa significa felicità? «In questo momento dire che cosa sia la felicità è molto complicato, visto tutto quello che stiamo vivendo con l’emergenza sanitaria – sospira mentre mostra lo stendardo del Comune - In tutti questi anni però mi sono occupata di creare momenti di convivialità con i cittadini. Qui da noi felicità significa stare bene insieme e condividere il più possibile. Dal tradizionale “Costina-day” del 2 giugno alla realizzazione della “Ciclovia della Felicità”, percorso di sette chilometri lungo le nostre campagne per dare alle famiglie la possibilità di stare insieme divertendosi. Ogni anno per Natale portavano i panettoni ai nostri cittadini over 70, salutandoli tutti casa per casa. Quest’anno non è possibile ma speriamo proprio di riuscire a portare la Colomba a Pasqua. Puntiamo a quello, sarebbe un gesto di rinascita. Una rinascita ovviamente all’insegna della felicità». Ceregnano, quattro frazioni e due fiumi, in pieno Polesine tra Po e Adige, a circondare un paese dove la vita quotidiana scorre lenta e senza particolari scossoni. Lontani i tempi delle alluvioni. Qui vicino, a Lama Polesine, frazione di Ceregnano, dopo la grande alluvione del ‘51 venne ritrovato tra le acque un Cristo ottocentesco, un’eco di ciò si ritrova in Don Camillo di Guareschi, e un santuario è stato costruito per venerarlo. Ora però è il paesino ad essersi trovato improvvisamente sotto i riflettori. «Appena sono stato eletto ho voluto subito affidare ad una donna l’assessorato alla Felicità. L’ispirazione me l’ha data mia moglie che ha avuto senza dubbio l’intuizione giusta. Negli anni sono arrivati a intervistarci perfino dall’Argentina e dagli Stati Uniti – ricorda divertito il sindaco – Quando Belen Rodriguez si era presentata a Sanremo con la famosa farfallina sull’inguine, io dissi che quella era la farfalla della felicità e che ero pronto a darle la cittadinanza onoraria.

Apriti cielo: più di qualcuno mi attaccò duramente. Ma qui siamo fatti così, caserecci e goliardici. La nostra intenzione era solo quella di stemperare i veleni della politica e creare un clima distensivo e di felicità. Nel suo ruolo di assessore Elena ci sta riuscendo molto bene». Anche il sindaco Dall’Ara, però, in quanto a iniziative singolari non scherza: «È come se non avessi un ufficio. I miei ricevimenti sono al bar o in trattoria. Sono pure il presidente della Provincia e nella sede istituzionale sono riuscito ad organizzare perfino un concerto rock. Sono nato nello Stato di San Paolo e tra i miei obiettivi c’è quello di portare un po’ di felicità carioca in Polesine».

GLI ALTRI ESEMPI

 A dire il vero negli ultimi anni non sono mancati esempi analoghi in giro per l’Italia. Assessorati alla Felicità sono nati per esempio al Municipio 3 di Milano e al Comune di Gallipoli, dove nel 2016 il sindaco pugliese si è inventato pure le deleghe alla bellezza, al futuro e al sorriso. Era stata la piccola Ceregnano, però, ad aprire la strada, e gli altri si sono persi. «Cerchiamo di amministrare pensando sempre alla felicità dei concittadini e organizzando più iniziative possibile per raggiungere questo obiettivo – sorride l’assessore Dall’Oco – La felicità non è uno stato di grazia di qualcuno. È un diritto di tutti».

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