Emma Marrone: «Ero la bionda di un talent ma sono ancora qui. Figli? Per ora preferisco il rock, magari congelerò gli ovuli»

Emma Marrone: «Diamo più peso a quello che fanno le donne. Figli? Per ora preferisco il rock, magari congelerò gli ovuli» (foto Fred Jonny)
Emma Marrone: «Diamo più peso a quello che fanno le donne. Figli? Per ora preferisco il rock, magari congelerò gli ovuli» (foto Fred Jonny)
di Veronica Cursi
Mercoledì 25 Novembre 2020, 14:39 - Ultimo agg. 12 Maggio, 15:18
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«L'Italia non è ancora pronta per chi si mostra senza paura dei pregiudizi». E forse non lo è neanche per chi come lei è «sincera anche a costo di non piacere». Perché Emma Marrone, 36 anni, salentina «felicemente romanizzata», cantante, neo-attrice, 5 milioni di follower su Instagram, in vita sua non si è mai nascosta. Neppure dal bancone di X Factor dove (unica) giudice donna ha detto come sempre quello che pensava beccandosi una valanga di critiche. L’ultima? «Un tizio mi ha scritto “Sei un cesso”. Come se le donne potessero essere attaccate solo sull’aspetto e mai sul loro pensiero».

Le fa rabbia?

«Quando Blue Phelix, concorrente gender fluid, è stato eliminato ho detto che non siamo pronti per certe cose e mi riferivo proprio a questo.

X Factor è una gara, l’eliminazione ci sta. Ma quando di un cantante non si parla del modo in cui canta e si leggono solo insulti tipo “frocio”, non ci sto. È come quando una donna parla in pubblico e la gente fa commenti solo sulle tette. Volevo difendere la sua umanità».

Per quali altre cose l’Italia non è pronta?

«Le cose cambiano se iniziamo a cambiare noi la visione delle cose. In Italia cominciano ad esserci tante donne al potere, nelle aziende, in politica. Ma quanto se ne parla? Bisogna cominciare a dare il giusto peso a quello che fanno realmente le donne in Italia. Posizionarci al fianco degli uomini, né avanti né indietro».

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Qual è secondo lei la qualità fondante di una donna?

«Nella mia vita gli esempi sono sempre stati importanti. Mia madre è una bella donna che però non ha mai puntato sull’esteriorità, andava in giro con un filo di rimmel, ma quando parlava lei zitti tutti. È sempre stata una figura enorme, una che si è sempre esposta. Questo è stato il mio esempio di femminilità. Io credo che la cultura ci renda liberi, perché più cose sappiamo e conosciamo meno ci possono prendere in giro».

Lei è testimonial di una campagna che invita a “fare un passo avanti” per ribellarsi alle discriminazioni nei confronti delle donne. Con quali pregiudizi ha dovuto combattere?

«Ero una bionda che aveva vinto un talent (Amici nel 2009) e quando parlavo la gente si chiedeva: “Ma cosa vuoi che ne capisca questa?”. Una donna può parlare di moda, vestiti o trucchi, ma guai ad affrontare temi più seri. Mi dicevano non durerai, dopo 10 anni eccomi qui».

Ha combattuto con un tumore all’utero dichiarando che una donna è donna anche senza figli.

«Sono contenta di stare a Natale con pochi parenti per evitare domande tipo: “Ma un fidanzato?”, “Bambini?”. Io non voglio figli ora, devo fare ancora un sacco di rock’n roll. La maternità non è un obbligo. Ognuno ha il suo percorso. Può succedere che una donna voglia dedicarsi a se stessa. E poi anche l’età delle madri è cambiata. Oggi abbiamo la possibilità di congelare gli ovuli e conservarli».

Lei lo farebbe?

«Assolutamente sì».

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«Oggi le donne studiano, viaggiano, sono indipendenti. Difficile trovare uomini che accettano questo, io li terrorizzo. Levati i panni da rockstar quando torno a casa io impasto polpette, faccio la lavatrice, so aggiustare un mobile, sistemo tutto da sola. E' brutto quando non puoi avere il controllo su una donnaMa so che da qualche parte c’è uno alla mia altezza (ride)».

Che rapporto ha con il suo corpo?

«Il mio corpo cambia ogni due giorni, nell’armadio ho dalla taglia 38 alla 44. Ormai me ne frego quando certi giornali titolano “Emma burrosa”, ho le macchie embè? Ma ci sono ragazzi che per certi commenti stanno male. Io credo che sui social dovrebbero tutti avere la spunta blu di riconoscimento per evitare profili fake».

Cosa pensa si possa fare per cambiare la cultura che è alla base della violenza maschile?

«Nessuno ha mai insegnato a certe donne che valgono di più. Partendo da un fattore culturale in famiglia, bisognerebbe reinserire l'educazione civica a scuola. Tutti siamo responsabili, non dobbiamo relegare la responsabilità solo alla famiglia o al marito violento: molte donne non hanno la possibilità di uscire di casa perché non riescono a cambiare vita, non sanno a chi aggrapparsi. Dovremmo metterci tutti una mano sulla coscenza, anche certi giornalisti quando titolano: "Era disperato per la separazione". E che cos'è un'attenuante?  Era un mostro punto».

A volte le donne sono le prime nemiche delle donne. Ha amiche vere nel mondo dello spettacolo?

«Moltissime. Io amo le donne. E poi quando ci mettiamo insieme, ragazzi, non ce n’è per nessuno».

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