«Penso che potrei essere la voce della mia generazione. O almeno una voce.
Di una generazione» è una frase celeberrima di Lena Dunham, creatrice e protagonista della serie tv americana “Girls”, andata in onda tra il 2012 e il 2017 e diventata un culto tra il pubblico millennial. Oggi, qualche anno dopo la messa in onda della serie, una nuova autrice ha conquistato quel titolo: Zuzu, al secolo Giulia Spagnuolo, fumettista di Salerno venticinquenne che ha appena pubblicato il suo secondo graphic novel, Giorni Felici, un volumone di 448 pagine edito da Cocconino. Un libro che più di qualsiasi altro prodotto culturale recente mostra cosa sia l’amore, anzi cosa siano gli amori. Perché oggi sono proprio i fumetti a rispondere ai nostri dubbi emotivi, alla nostra voglia di curiosità, di indagine, di scoperta.
NON SOLO SUPEREROI
Dimentichiamo l’idea, figlia di vecchi stereotipi, che il linguaggio dei fumetti sia solo solo quello dei supereroi, dei mantelli e delle calzamaglie colorate, delle lotte tra bene e male a suon di pugni e raggi laser. Oggi il fumetto ha mille nuove voci, intime, fragili, sincere. Zuzu nel suo Giorni felici (titolo ispirato a un omonimo monologo di Samuel Beckett) ci mostra la vita di una ragazza in bilico tra un amore che sta sbocciando e una vecchia relazione del passato. La protagonista ha una caratteristica unica: non è solo una giovane donna alle prese con sentimenti e vite contrastanti ma quando si emoziona cambia pelle. Le spuntano le zanne dalla bocca, la coda si allunga, le escono ali dalla schiena con cui può persino volare. Le succede quando è troppo felice, quando è troppo triste, quando è troppo eccitata. Grazie ai tratti a matita e colorati a pastello, Zuzu porta la metamorfosi kafkiana nel nuovo millennio. Il corpo che cambia è sia un elemento di disturbo e di imbarazzo, ma anche di accettazione di sé. Una catarsi identitaria. Anche i lettori e le lettrici di Giorni felici mutano sfogliando le pagine: la storia entra sottopelle e rivela molto di più di quanto mostra, nonostante il disegno a matita non si sottrae mai a ritrarre impulsi, pianti, violenza. Già con il suo esordio con Cheese, graphic novel del 2019, Zuzu era riuscita a mostrare con il suo tratto l’audacia dell’adolescenza e la forza dei sentimenti: il libro era diventato, grazie al passaparola online, un vera e propria rivelazione letteraria.
LE NUOVE VOCI
Ma Zuzu non è l’unica autrice a raccontare l’amore a nuove (e vecchie) generazione di lettori di fumetti.
CONFESSIONI GENERAZIONALI
La linea rossa tra tutte queste opere è la capacità di sintetizzare, in poche parole e nei tratti delle illustrazioni, un caleidoscopio di sentimenti. Emozioni senzatempo e universali, ma anche impressioni nuove, che il lettore o la lettrice può scoprire in questi libri. Se si osserva bene il fenomeno, si capisce allora che il fumetto non ha del tutto cambiato funzione, anzi, è il vecchio amico (o, sempre più spesso, amica) di sempre. Un luogo dove rifugiarsi, confessarsi, scoprirsi. Le autrici e gli autori dei fumetti che parlano di amore e relazioni sono diventati i nostri nuovi migliori amici: non sono distanti come i romanzieri, né élitari come i saggisti, non cambiano faccia come gli attori, né identità, come i registi. Sono le voci capaci di rispondere ai dubbi di intere generazioni. Sono qui, con noi, e sembra siano destinati a esserlo per sempre: crescono con noi.
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