L'attrice Serena Rossi tra spettacolo e famiglia: «Con Davide siamo una coppia staffetta, condividiamo i successi»

Serena Rossi
Serena Rossi
di Alvaro Moretti
Mercoledì 24 Marzo 2021, 17:06 - Ultimo agg. 12 Maggio, 15:04
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Ha emozionato l’Italia tante volte, Serena Rossi. Ha sfidato l’Auditel da primadonna e da protagonista con fiction di successo come quella su Mia Martini o Mina Settembre. Avevamo intuito talento da conduttrice a Sanremo, serata finale. Serviva, però, una sfida nuova: la conduzione di prima serata Raiuno. I venerdì della Canzone Segreta da padrona di casa sono quel trampolino per immaginare, magari, un Sanremo da front-woman. Dietro il palmarès e l’ambizione legittima, c’è la donna, le sue idee, una famiglia, normalità che fa eccezione. 

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Canzone Segreta è musica e vita vera che i suoi ospiti scoprono a sorpresa sul palco. Per lei che emozione è questa da responsabile al 100 per cento di una prima serata Raiuno?

«Quando è capitata la proposta mi sono detta: me la devo sentire per forza. Poi io sono una che le emozioni le cavalca, mi piacciono e riesco a dominarle. Sempre. La paura prima di salire sul palco l’ho saputa trasformare in forza positiva. Questa posizione me la sono guadagnata, costruita mattone su mattone, con tanto cemento armato in mezzo. Le donne spesso devono faticare di più, ma la fatica a me piace: la mia esperienza è quella di una persona che il marcio che molti usano come alibi non l’ha incontrato. A me non è successo nulla di scabroso finora: sono fortunata, lo so. Ma sono anche un segnale di speranza per ragazze normali che ci possono provare senza avere paura. Posso dire che le cose belle esistono e che non si deve cedere alla disillusione».

Ringrazia spesso il suo compagno e collega Davide Devenuto.

«Con noi c’è il piccolo Diego e siamo intercambiabili: quando io non ci sono, lui è papà e mamma, è un padre molto presente, mi sostiene tantissimo.

Lui va oltre il cliché ed è più moderno di me. Fa il tifo per me e dice sempre una cosa che mi emoziona, da attore: se tolgo a lei un successo o una gioia professionale, io non sarò certo più felice, le vittorie di Serena sono uno stimolo invece per cercarmi anche altre cose che mi possano rendere felice. E vede il bello ovunque. Siamo una coppia-staffetta».

Il lockdown vissuto a Napoli, ma a sorpresa.

«Eravamo tutti lì in affitto per i mesi previsti delle riprese di Mina Settembre. Pensavo sarebbe durata due settimane, sono un’ottimista. Poi ogni sera con le lacrime alle 18 per la conferenza sui contagi: ero preoccupata per i miei genitori. Ci siamo stretti molto come famiglia: io e Davide siamo tornati bambini, a giocare per Diego e per noi. In quel senso è stato bello».

Parla molto della sua dimensione familiare.

«Vivo da mamma anche il ruolo di conduttrice. A Sanremo prima di salire sul palco dell’Ariston ho visto Amadeus molto stanco e da mamma gli ho detto, “Ama, riposati dopo Sanremo”. Anche a Canzone Segreta quando propongo una sorpresa sono come una mamma con un figlio alla festa di compleanno: ti è piaciuto?».

Nelle fiction della tv sempre più ruoli di donne protagoniste. Con ascolti record.

«Per molto tempo le attrici erano moglie, amante o figlia del protagonista. Mina e Mia Martini, Lolita Lo Bosco, ma anche i ruoli della Capotondi, Incontrada o la suora di Elena Sofia Ricci sono donne normali, non eroine. Sono femmine mamme compagne a 360 gradi. Come Mina Settembre scendono in campo, con femminilità e spesso sono personaggi in aiuto».

La responsabilità di una prima serata da front woman?

«Io non penso mai: potrei un giorno fare Sanremo. Non mi faccio troppo prendere dall’angoscia dei numeri dell’Auditel. So che c’è attesa nei miei confronti e la responsabilità me la prendo volentieri. Forse sono incosciente o pazza ma ho un programma con musica, emozioni tutto quello che mi piace. Non penso alla lente d’ingrandimento».

Nei ruoli di decisione nel suo settore la presenza femminile sta crescendo. Avverte il cambio di passo?

«Io spero solo diventi normale che se sei una professionista, sei corretta, sei decisa e hai le cose da dire, pure basta, no? Sì, comunque è normale e lo sarà ancora di più. Mia mamma ha smesso di lavorare per fare la mamma, non l’ha costretta nessuno. Mio figlio, invece, ha una mamma che lavora, ha in casa una donna multitasking. E spero cresca pensando che nessuno vuole avere in casa una mamma presente ma insoddisfatta della propria vita. Credo che sia meglio per tutti avere una madre che porta in casa energia positiva per quello che sa fare».

A Sanremo conduzione e direzione artistica al femminile sono una cosa rara.

«Se un giorno toccasse a me sarei felice: anche a vedere più rosa dove ultimamente si è visto molto azzurro».

Tra le sue ispirazioni spesso parla di Raffaella Carrà: la regina dell’emotainment italiano.

«A proposito di conduttrici donne di Sanremo... Raffaella è stata ispirazione di famiglia: colori, emozione, canzoni. Mi piace tanto Antonella Clerici, sempre autentica. Chi non finge di essere altro ha tutta la mia stima».

Viene in mente Arisa: sincerità...

«In Canzone Segreta abbiamo cercato proprio questo: penso che di questi tempi abbiamo bisogno di emozioni belle. Sono giorni in cui prevale l’incertezza: non sappiamo da dove arriva e come sconfiggere il male. Nel programma è bello vedere chi prova a controllarsi, poi c’è la musica che ha un potere evocativo e fa vacillare i muri. Alla fine si lascia andare anche chi non vorrebbe e questo alla gente davanti allo schermo fa bene».

Ci capita di ricordare spesso il prezzo pagato dalle donne in questo anno.

«Leggo le storie drammatiche di questi giorni tutti chiusi in casa. Io sono fortunata, ma penso a chi non è potuta scappare da situazioni da incubo e la cosa mi fa spavento. In Mina Settembre lo abbiamo raccontato: la rivincita di una donna che scappa da una gabbia. Questi esempi visti in tv hanno dato una luce a chi si sente in trappola».

Ha legato un pezzo di vita al racconto dello stigma che è stato fatale a Mia Martini.

«Lo stigma pesa di più sulle donne: Mia era libera ed era donna, non andava bene a qualcuno questo. Non potevano arginare il talento, l’hanno ostacolata con la calunnia. Come la fermi una voce come quella di Mia Martini? E allora dici che porta sfortuna: come ti difendi da una roba del genere? Lei poteva persino sfruttarla la maldicenza. Ha vissuto in silenzio, poi ha fatto parlare la musica. Sul palco dell’Ariston quei versi: “Sai la gente è strana prima si odia e poi si ama”. Ora, però, vado via. Vado da Diego. Gli faccio una sorpresa mentre è con la tata al parco: gli incastri sono blindati, ma vedere la faccia che fa quando lo sorprendo andandolo a prendere non ha prezzo».

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