Afghanistan, Biden resiste a pressioni G7: «Ritiro il 31 agosto». I talebani: «Non diamo la caccia a nessuno»

Afghanistan, Di Maio: «Quando gli Usa lasciano, via anche l'Italia»
Afghanistan, Di Maio: «Quando gli Usa lasciano, via anche l'Italia»
Martedì 24 Agosto 2021, 15:13 - Ultimo agg. 25 Agosto, 00:00
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Joe Biden non cede al pressing del G7: le truppe Usa si ritireranno definitivamente da Kabul il 31 agosto come previsto, né un giorno di più né un giorno di meno. Sono bastati sette minuti al presidente americano per spegnere ogni velleità di rinvio da parte degli altri leader, collegati tra loro in video per l'atteso vertice presieduto dal premier britannico Boris Johnson. «Dopo che gli americani avranno lasciato l'aeroporto di Kabul (la data ipotizzata per ora è a fine mese) non sarà comunque possibile, né per noi né per alcun Paese dell'Alleanza, mantenere una qualunque presenza all'aeroporto», dice intanto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. E tornano a parlare anche i talebani«Non inseguiamo nessuno, non diamo la caccia a nessuno, non ci sono stati incidenti in nessuna parte del Paese non abbiamo nessuna lista. Noi vogliamo portare pace e sicurezza nel nostro Paese», sottolinea in conferenza stampa il portavoce Zabihullah Mujahid sottolineando: «Io non credo che prolungheremo la scadenza. Il 31 agosto è un piano degli Stati Uniti che hanno previsto loro. Loro hanno avuto tutte le opportunità e tutte le risorse per portare via tutte le persone che appartengono a loro. Noi non prolungheremo la scadenza».

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Afghanistan, Di Maio: «Quando gli Usa lasciano, via anche l'Italia»

L'Italia, ha sottolineato Di Maio, non è stata in Afghanistan «invano».

Per il ministro «in questi 20 anni abbiamo contribuito a mantenere la stabilità regionale, contrastare il terrorismo, favorire più istruzione, diritti e libertà per il popolo afghano». 

Tutti gli italiani evacuati

«Ad oggi abbiamo evacuato tutti gli italiani che ci hanno chiesto di lasciare il Paese, rispondendo alla comunicazione inviata dall'Ambasciata», ha quindi riferito Di Maio. «Abbiamo portato in Italia quasi 2.700 afghani, principalmente collaboratori delle istituzioni italiane, a partire dal nostro contingente militare, e loro familiari», ha aggiunto Di Maio, sottolineando che il numero «è destinato a crescere, considerati circa mille afghani già in sicurezza in aeroporto e previsti imbarcarsi sui prossimi voli italiani». Il ministro ha quindi affermato: «Il timore dei Talebani per la sospensione dei progetti di assistenza internazionale e per l'isolamento potrebbe rappresentare una leva significativa in mano alla comunità internazionale per costringerli ad accettare impegni, la cui attuazione andrà scrupolosamente verificata».

 

L'intervento di Guerini

«Gli eventi di questi giorni non possono mettere in discussione operato dei nostri militari. I primi ad essere rimasti colpiti da quanto sta avvenendo in Afghanistan sono stati proprio i nostri militari», ha quindi aggiunto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini nel corso di una audizione davanti alle commissione riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato sulla situazione in Afghanistan.

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