È una corsa contro il tempo e piena di ostacoli quella degli Usa per completare il ritiro dall'Afghanistan entro il 31 agosto. Gli Stati Uniti hanno rafforzato le loro capacità di evacuazione, anche mobilitando l'aviazione civile, e nelle ultime 24 ore sono state imbarcate all'aeroporto di Kabul circa 16 mila persone grazie a 61 voli militari, civili e charter. La parte del leone l'ha fatta l'esercito, che con 11 mila evacuati ha superato l'annunciato target di una media giornaliera di 5000-9000 persone. Da luglio sono quindi 42 mila le persone trasferite dagli Usa, di cui 37 mila dal 15 agosto, quando i talebani sono entrati a Kabul: un ponte aereo con pochi precedenti, da Berlino al Vietnam.
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Sembra tuttavia molto difficile, anche mantenendo questo ritmo, che Washington riesca a far partire non solo tutti i cittadini americani ma anche le migliaia di afghani «vulnerabili», compresi giornalisti. Per ora l'amministrazione Biden non ha replicato all'ultimatum dei talebani, limitandosi a prenderne atto: «Abbiamo sentito le loro dichiarazioni, ne siamo consapevoli, stiamo provando a rispettare la data», ha spiegato il portavoce del Pentagono John Kirby senza sbilanciarsi, mentre gli alleati europei premono perché gli Usa restino un po' più a lungo.
E c'è già chi si chiede se l'intelligence Usa sarà puntuale nel fornirgli in questi giorni drammatici il rapporto sulle origini del virus che il 26 maggio aveva chiesto di avere nel giro di tre mesi. La scadenza del 31 agosto, se non onorata, metterebbe il presidente nella posizione di chiedere ai talebani il permesso di restare.
La situazione all'aeroporto
L'aeroporto della capitale afghana intanto resta affollato e in condizioni di sicurezza precarie. Come dimostra lo scontro a fuoco all'ingresso nord tra le forze di sicurezza afghane e un gruppo di assalitori di cui non si conosce l'identità. Un conflitto a fuoco dove è morto un soldato afghano e nel quale sono state coinvolte anche truppe americane e tedesche, rimaste illese.
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I rientri in Italia
In arrivo da Kabul altri 203 afghani sono giunti intanto questa mattina all'aeroporto di Fiumicino, grazie al ponte aereo tra l' Afghanistan e l'Italia, via Kuwait, organizzato dalla Difesa. Dapprima trasportati da Kabul a Kuwait City con un C130J dell'Aeronautica Militare, i profughi hanno quindi proseguito il viaggio per Roma con un altro volo militare effettuato con un Boeing KC767. Così come già accaduto per i precedenti arrivi, tutti gli evacuati saranno ora sottoposti in aeroporto a profilassi sanitaria anti Covid prima di essere poi trasferiti con pullman dell'Esercito in strutture dedicate alla loro accoglienza.