Afghanistan, i talebani avanzano: «Prese Herat e Kandahar». Usa, truppe a Kabul per evacuare staff ambasciata

Afghanistan, i talebani: «Abbiamo conquistato Kandahar»
Afghanistan, i talebani: «Abbiamo conquistato ​Kandahar»
di Simone Pierini
Giovedì 12 Agosto 2021, 16:08 - Ultimo agg. 13 Agosto, 10:51
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Da Kandahar a Herat, con Kabul nel mirino. Dall'ovest fino all'est, uno dopo l'altro i capoluoghi di provincia dell'Afghanistan cadono nelle mani dei talebani, che si stanno rimpadronendo con sorprendente velocità del Paese. Le loro forze sono ormai arrivate a 150 km dalla capitale Kabul, verso la quale fuggono migliaia di civili in condizioni disperate. La caduta della capitale sembra essere ormai solo questione di tempo, e la misura del dramma è data dalla proposta avanzata dal governo agli insorti di una condivisione del potere in cambio della fine delle ostilità. E l'ambasciata degli Stati Uniti, che ha ribadito l'appello agli americani a lasciare il Paese, secondo quanto riporta la Cnn potrebbero presto spostare la loro sede a Kabul nell'area dell'aeroporto della capitale afghana. Il Pentagono invierà 3000 soldati «nel giro di 24-48 ore» per proteggere l'evacuazione del personale diplomatico e non che rientrerà negli Usa. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento della difesa John Kirby.

Prima Kandahar, poi Herat: l'avanzata dei talebani

«Abbiamo conquistato Kandahar». Lo affermano i talebani che sostengono di aver preso il pieno controllo di Kandahar, seconda città dell'Afghanistan. Pubblicati online i video dei miliziani che festeggiano nella piazza principale della città. I talebani hanno inoltre preso il controllo del carcere di Lashkar-gah, nella provincia di Helmand, e liberato tutti i suoi detenuti. A riferirlo è l'emittente al-Jazeera parlando di centinaia di prigionieri rimessi in libertà dagli insorti. Dopo l'attacco respinto la scorsa notte, i talebani sono poi entrati anche a Herat, terza città del Paese, dove fino a qualche settimana fa erano dispiegati i militari italiani, dopo che le forze governative si sono ritirate. Secondo quanto riferito da fonti locali citate dalla Cnn, i talebani hanno preso il controllo dell'aeroporto di Herat e sono entrati nell'ufficio del governatore. I talebani controllano così 11 dei 34 capoluoghi di provincia dell'Afghanistan. Ora nel mirino c'è la Capitale Kabul.

Gran Bretagna invia 600 militari

La Gran Bretagna ha annunciato che invierà 600 militari in Afghanistan per aiutare il proprio personale diplomatico e i cittadini britannici a lasciare il Paese, poco dopo un annuncio analogo fatto dagli Stati Uniti. Il ministro della Difesa Ben Wallace, citato dai media britannici, ha detto di aver autorizzato «il dispiegamento di altro personale militare per assistere il personale diplomatico a Kabul, aiutare i cittadini britannici a lasciare il Paese e sostenere il trasferimento di ex personale afghano che ha rischiato la propria vita, lavorando al nostro fianco».

In un mese mille morti tra i civili

L'inasprirsi dei combattimenti, che secondo l'Onu solo nell'ultimo mese hanno provocato mille morti tra i civili, hanno indotto anche la Francia a sospendere i rimpatri degli afghani immigrati illegalmente, come avevano fatto in precedenza la Germania, l'Olanda, la Svezia e la Finlandia.

Intanto vengono accelerate le operazioni per cercare di portare fuori dal Paese le migliaia di afghani che hanno collaborato con le forze straniere della Nato, a rischio di rappresaglie da parte dei Talebani. « Ci stiamo muovendo insieme agli altri partner - ha detto il segretario generale della Farnesina Ettore Sequi in un'intervista a Sky TG24 - e una collaborazione fra i ministeri della Difesa, degli Esteri e dell'Interno ha fatto sì che 228 afghani che hanno collaborato con l'Italia e le loro famiglie siano già in Italia. Altri ce ne saranno nei prossimi giorni».

L'ambasciata Usa agli americanti: via dal Paese

L'ambasciata Usa a Kabul ha invitato gli americani in Afghanistan ad abbandonare immediatamente il Paese a causa del deterioramento della situazione sul fronte della sicurezza. Agli americani viene chiesto di tornare in patria usando i voli commerciali a disposizione, spiegando come la capacità dell'ambasciata di assisterli sia «estremamente limitata» date le difficili condizioni di sicurezza e uno staff a disposizione limitato. L'ambasciata sta comunque offrendo prestiti per il rimpatrio ai cittadini americani che non hanno i soldi necessari ad acquistare un biglietto aereo.

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Talebani conquistano Kandahar, città simbolo

Kandahar ha un significato particolare per i talebani perché qui nacque il Mullah Omar. Inoltre durante i cinque anni di governo talebano, Omar guidò il Paese dalla sua "casa-rifugio" di Kandahar dove viveva praticamente recluso e senza contatti con l'esterno. Tra i pochi che avevano il 'privilegiò di rivolgergli la parola c'era l'ex ministro degli Esteri talebano Wakil Ahmad Muttawakil, fedele portavoce del mullah. Vicino a Kandahar è nato anche il successore del Mullah Omar, il Mullah Mansour.

Afghanistan, talebani prendono controllo di Ghazni

Le milizie talebane hanno preso il controllo di Ghazni, capoluogo dell'omonima provincia nel sud est dell' Afghanistan. Lo riferiscono fonti ufficiali. A Ghazni, i talebani hanno assunto il controllo dei più importanti edifici governativi, compreso l'ufficio del governatore e il quartier generale della polizia. Gli insorti hanno inoltre fatto irruzione nel carcere provinciale, secondo quanto riferiscono i due consiglieri locali Nasir Ahmad Faqiri e Amanullah Kamran, che accusano il governatore di avere stretto un patto con i talebani, per consegnare loro la città. Secondo il resoconto dei due consiglieri, solamente un piccolo gruppo di forze governative, a guardia degli uffici dell'intelligence, sta opponendo resistenza ai miliziani talebani. Ghazni, che conta circa 180mila abitanti, è situata sull'importante 'ring road', la strada che collega le più grandi città del Paese. A causa della sua vicinanza a Kabul, negli ultimi anni i talebani hanno tentato più volte di assumerne il controllo. Con il collasso di Ghazni i talebani ora controllano 10 capoluoghi delle 34 province del Paese. Tutte queste conquiste sono avvenute nel giro di meno di una settimana.

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Governatore di Ghazni arrestato dopo fuga

Il governatore di Ghazni, caduta nelle ultime ore nelle mani dei talebani, è stato arrestato dalle forze di sicurezza afghane dopo esser fuggito dalla città, strategica per l'accesso a Kabul. Lo riferiscono fonti locali. In manette anche il vicegovernatore, anche lui datosi alla fuga. Il governatore Mohammad Dawood Laghmani, è stato arrestato insieme a tutto il suo staff a Maidan Shahr, capoluogo della vicina provincia di Maidan Wardak. Secondo alcune fonti di Ghazni, i talebani sono entrati in città al mattino «dopo un accordo con il governatore e il capo della polizia», Fazl Ahmad Shirzad, che sarebbe tuttavia rimasto in città. I talebani confermano di aver dato al governatore un lasciapassare per arrivare a Kabul.

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Biden tenta mobilitazione internazionale

L'amministrazione Biden tenta l'ultima carta per cercare di fermare inesorabile avanzata dei talebani, spingendo una mobilitazione internazionale che li convinca che non saranno mai riconosciuti se prenderanno l' Afghanistan con la forza. È questo l'obietto degli incontri che sono in corso a Doha, i più ampi da quando due anni fa è stato avviato il dialogo tra Stati Uniti e talebani. Vi prendono parte rappresentanti della Russia, della Cina, dell'Unione Europea, dell'Onu, dell'Organizzazione della Conferenza Islamica e di Paesi confinanti con l' Afghanistan. La speranza è che, sia negli incontri con i talebani che nella dichiarazione congiunta finale attesa dopo l'ultima sessione di oggi, venga presentato un fronte unito nel negare ogni contatto ed assistenza diplomatica ad un eventuale governo talebano installato a Kabul. Il messaggio è già stato inviato da Russia, Cina, Iran ed altri Paesi della regione che recentemente hanno ricevuto delegazioni dei talebani. «Tutti hanno condannato ed hanno detto che non è nel loro interesse» una presa del potere violenta da parte dei talebani, spiegano fonti dell'amministrazione Biden. «Ora è il momento di vedere quando siano disposti a fare pressioni», aggiungono le fonti, per una soluzione politica negoziata e «segnalare in modo chiaro ai talebani quale sia l'aspettativa». L'Iran è stato invitato ai colloqui di oggi, ma ha scelto di non partecipare. Inoltre, non viene nascosto il timore che, anche se oggi veramente la comunità internazionale dovesse riuscire a parlare con una voce sola, possa essere troppo tardi per fermare la sempre più travolgente avanzata dei talebani.

«Biden ha fatto un disastro»

«La politica pericolosa e incosciente di Joe Biden in Afghanistan sta portando a un enorme disastro che era prevedibile e si poteva evitare»: lo ha detto il leader dei senatori repubblicani In Congresso Mitch McConnell. «E i tentativi dell'amministrazione di difendere la politica del presidente sono francamente umilianti», ha aggiunto McConnell.

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Mosca crede agli usa: Kabul cadrà

La Russia si fida della valutazione della Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti, secondo cui Kabul rischia di cadere nei prossimi mesi. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. «Beh, considerando che tutto ciò che accade in Afghanistan è il risultato di venti anni di presenza degli Stati Uniti, ci fidiamo delle valutazioni della CIA», ha detto Lavrov ai giornalisti quando gli è stato chiesto se Mosca condivide l'opinione della CIA che Kabul cadrà in un paio di mesi. Lo riporta Interfax.

 

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