Alexander Dugin, chi è il «Rasputin» del Cremlino. Ecco perché quello alla figlia è un attacco (anche) a Putin

Secondo gli analisti è stato uno degli ispiratori della politica estera di Vladimir Putin

Alexander Dugin, chi è il «Rasputin» di Putin e come nasce l'attentato che ha ucciso la figlia
Alexander Dugin, chi è il «Rasputin» di Putin e come nasce l'attentato che ha ucciso la figlia
di Mario Landi
Domenica 21 Agosto 2022, 09:19 - Ultimo agg. 22 Agosto, 11:26
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Alexandr Dugin, la cui figlia Darya Dugina è morta in quello che sembra a tutti gli effetti un attentato, è soprannominato «l'ideologo di Putin» o «Rasputin», visto il suo legame strettissimo con il presidente russo. Ma anche «eminenza grigia del Cremlino», «cervello di Putin» o «braccio destro». Poche ore dopo l'esplosione dell'auto che ha visto coinvolta la figlia, Dugin è stato ricoverato in ospedale ma le informazioni circa le sue condizioni di salute sono frammentarie. 

 Ex caporedattore della rete televisiva pro-Putin Tsargrad, secondo qualcuno è anche la mente dell'invasione in corso. Sebbene non abbia un ruolo formale nel governo, si dice che lo scrittore occulto di estrema destra influenzi pesantemente Putin, in particolare quando si tratta di propaganda. È accreditato di aver dato nuova vita al termine "Novorossiya" (Nuova Russia), adottato da Putin per giustificare la sua annessione della Crimea, dopo essere stato ampiamente utilizzato da Dugin nel 2013 e nel 2014. 

Così è nata l'eminenza grigia del Cremlino

Dugin è soprattutto un filosofo noto per le sue posizioni anti-occidentali e di estrema destra. Secondo gli analisti è stato uno degli ispiratori della politica estera di Vladimir Putin. Di opinione opposta la stampa russa (e di questa differenza ormai se ne conoscono i contorni) secondo cui sarebbe solo una «figura marginale» per le sue opinioni «ritenute troppo radicali anche dai nazionalisti». Secondo Russia Today, nel 2014 è stato licenziato dall'Università statale di Mosca, nella quale insegnava, visto il suo appello a «uccidere gli ucraini» dopo alcuni scontri a Odessa nei quali gruppi neonazisti bruciarono vivi 40 filo russi. 

Il pensiero di Dugin

Nato a Mosca nel 1962, da madre medico e padre agente del Kgb, per Dugin l'obiettivo in politica estera della Russia deve essere l'Eurasia, una sorta di patto russo-islamico nel quale la Russia dovrebbe guidare un impero esteso anche a Iran, Turchia e Europa orientale. Ecco perché le sue posizioni sono tornate al centro del dibattito quando Putin ha deciso di invadere l'Ucraina lo scorso 24 febbraio. Insomma, quel progetto di “Novorossiya” che giustificherebbe le mire russe di riconquista dell'aria ex sovietica, dal Mar Baltico fino al Mar Nero. 

Perché è un attacco anche a Putin

L'attentato, se fosse confermata la matrice ucraina, sarebbe un segnale per Putin e per i siloviki, cioè coloro che orbitano intorno al presidente russo. Della serie: nessuno è al sicuro e la guerra potrebbe essere entrata in una fase diversa. Una fase nella quale anche i russi si sentirebbero attaccati in casa propria. Il risultato di questa operazione è tutta da verificare. Perché da una parte potrebbe costringere i piani alti del Cremlino a rivedere la propria strategia (difficile), dall'altra potrebbe invece compattare anche l'opinione pubblica che già in gran parte sostiene Putin. 

 

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