Nave russa ormeggiata in Cina: la Angara trasporta armi nordcoreane per Mosca? «Impossibile che Pechino non sappia»

La presenza dell'imbarcazione nel cantiere navale dello Zhejiang potrebbe rappresentare una prova del sostegno militare di Pechino a Mosca nella guerra in Ucraina

Nave russa Angara ormeggiata in Cina, trasporta armi nordcoreane per Mosca? «Impossibile Pechino non sappia»
Nave russa Angara ormeggiata in Cina, trasporta armi nordcoreane per Mosca? «Impossibile Pechino non sappia»
Alessio Espositodi Alessio Esposito
Giovedì 25 Aprile 2024, 18:52 - Ultimo agg. 26 Aprile, 09:20
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La Cina sta sostenendo la Russia nella guerra in Ucraina? È una delle principali preoccupazioni degli Stati Uniti, in concomitanza della visita del segretario di Stato Antony Blinken a Pechino. A dimostrarlo ci sono delle immagini satellitari che mostrano una nave cargo russa - sanzionata dagli Usa - ormeggiata in un porto cinese: la Angara, questo il nome dell'imbarcazione, sarebbe stata utilizzata nei mesi scorsi per il trasferimento di armi dalla Corea del Nord alla Russia. A rivelarlo è la Reuters, che ha ottenuto le foto e le ha divulgate.

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La  nave russa ormeggiata in Cina

Il think tank britannico Royal United Services Institute (Rusi) afferma che la nave russa Angara, che dall'agosto 2023 ha trasferito nei porti russi migliaia di container che si ritiene contengano munizioni nordcoreane, è ancorata in un cantiere navale cinese nella provincia orientale dello Zhejiang da febbraio.

La presenza della nave nel porto cinese, scrive ancora la Reuters, sottolinea le sfide che devono affrontare gli Stati Uniti e i loro alleati nel tentativo di arginare il sostegno militare ed economico alla Russia.

Le richieste di Washington a Pechino

Il dossier è in cima all'agenda della visita di questi giorni del segretario di Stato Antony Blinken a Pechino. Un portavoce del Dipartimento di Stato Usa ha affermato di essere a conoscenza di «rapporti credibili e open source» secondo cui l'Angara è attualmente ormeggiata nel porto cinese e di aver sollevato la questione con le autorità della Cina.

L'ambasciata cinese a Washington ha affermato di non possedere informazioni relative all'Angara, ma che la Cina «si oppone sempre alle sanzioni unilaterali e alla giurisdizione a lungo termine, che non hanno alcuna base nel diritto internazionale o mandato del Consiglio di Sicurezza».

Prima dell'arrivo di Blinken, la Cina ha respinto le affermazioni degli Usa, definendo «estremamente ipocrita e del tutto irresponsabile» l'approccio di Washington, che ha approvato «una legge sugli aiuti su larga scala per l'Ucraina lanciando allo stesso tempo accuse infondate contro il normale commercio tra Cina e Russia». Sulla questione ucraina, «la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta, ha sostenuto attivamente i colloqui di pace e ha spinto per la soluzione politica», ha rincarato Pechino.

La Cina sostiene la guerra della Russia?

Joseph Byrne, ricercatore del Rusi, ha spiegato invece che il governo cinese dovrebbe essere a conoscenza del fatto che una nave sanzionata dagli Stati Uniti sia attraccata in un cantiere navale del Paese: «Se lascia che l'Angara salpi dal porto senza essere ispezionata, allora dimostra che probabilmente la Cina non intraprenderà alcuna azione contro queste navi russe».

Washington ha ripetutamente chiesto alla Cina di non aiutare lo sforzo bellico di Mosca dopo l’invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022, avvenuta poche settimane dopo che Russia e Cina avevano dichiarato una «partnership senza limiti». Blinken la scorsa settimana ha criticato il sostegno cinese all’industria della difesa russa, affermando che Pechino è attualmente il principale contributore alla guerra di Mosca in Ucraina attraverso la fornitura di componenti critici per gli armamenti.

Per quanto riguarda i rapporti con la Corea del Nord, sia Mosca che i nordcoerani hanno ripetutamente respinto le accuse sulle presunte consegne di armi. Il Cremlino, tuttavia, afferma che svilupperà legami con qualunque paese voglia e che la sua cooperazione con Pyongyang non contravviene agli accordi internazionali.

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