Schiaffeggiare i bambini può avere effetti negativi sul loro sviluppo cerebrale, è quanto emerge da un nuovo studio dell'Università di Harvard. Sono stati analizzati gli effetti di uno schiaffo su 147 bambini ed è stato scoperto che la punizione fisica può influenzare lo sviluppo del cervello di un bambino in modi simili a forme più gravi di violenza e maltrattamento. La nuova ricerca del team di Harvard si basa su studi esistenti che mostrano un'attività intensificata in alcune regioni del cervello dei bambini che subiscono abusi in risposta a segnali di minaccia.
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I bambini colpiti avevano una maggiore risposta neurale in più regioni della corteccia prefrontale, comprese le regioni che fanno parte di quella che è nota come "rete della salienza". Queste regioni rispondono a segnali nell'ambiente che tendono ad essere consequenziali, come una minaccia, e possono influenzare il processo decisionale e l'elaborazione delle situazioni.
Un portavoce della National Society for the Prevention of Cruelty to Children ha dichiarato: «Esistono prove evidenti che la punizione fisica danneggia il benessere dei bambini e può avere ripercussioni in età adulta» ha poi continuato «Vorremmo incoraggiare i genitori a utilizzare metodi alternativi per insegnare ai loro figli la differenza tra giusto e sbagliato, con un approccio positivo come la definizione di confini chiari e coerenti».
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Nel mondo anglosassone ci sono legislazioni differenti: negli Stati Uniti è legale, mentre nel Regno Unito, la Scozia sono completamente vietate le punizioni corporali dei bambini dallo scorso anno e il Galles dovrebbe seguire nel 2022. In Inghilterra, tuttavia, una dipende anche dalla motivazione che ha portato allo schiaffo a meno che non provochi lividi, escoriazioni, graffi, piccoli gonfiori o tagli. Esiste il pericolo, quindi, che i genitori prendano di mira aree che non lasciano segni, come la testa, causando potenzialmente lesioni più gravi e nascoste.
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In Italia lo schiaffo viene considerato come un abuso dei mezzi di correzione dal codice penale che sancisce: "Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, ovvero per l'esercizio di una professione o di un'arte, è punito, se dal fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi."
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