Dal 24 febbraio, primo giorno dell'offensiva russa in Ucraina, uno spettro aleggia sull'Europa (e non solo): quello della guerra nucleare. Premesso che un'escalation atomica agli occhi di tutti appare piuttosto improbabile, non va sottovalutato come la semplice "minaccia" stia creando un clima di tensione che non si respirava a livello internazionale dai tempi della Guerra Fredda.
Ucraina, lo spettro della guerra nucleare
Ed è stato proprio Vladimir Putin a mettere subito le cose in chiaro, fin dai primissimi giorni del conflitto: «Chiunque tenti di interferire sappia che la reazione della Russia sarà immediata e porterà a conseguenze mai sperimentate prima nella storia».
La minaccia nucleare di Putin è reale?
Ma quanto è reale la minaccia nucleare di Putin? Innanzitutto, bisogna ricordare che la bomba atomica non viene utilizzata dal 1945, quando gli Stati Uniti sganciarono due ordigni su Hiroshima e Nagasaki. Da allora il principio di «distruzione mutua assicurata», ovvero l'idea che chiunque usasse armi nucleari verrebbe a sua volta colpito dalla conseguente reazione nemica, ha sempre tenuto a bada i timori di una guerra atomica.
La mossa della Cina
Il criterio è valido ancora oggi, ma la corsa agli armamenti non si è certo arrestata. Il Wall Street Journal ha rivelato che la Cina sta accelerando l'espansione del suo arsenale nucleare, ritenuto un ottimo deterrente per gli Stati Uniti da un coinvolgimento diretto in un potenziale conflitto su Taiwan. In altre parole, lo spettro della guerra atomica - sebbene come semplice deterrente - non accenna a placarsi. Anzi, si amplia e coinvolge nuovi attori (come la Cina) riscrivendo gli equilibri dello scacchiere internazionale.