Usa, il Congresso proclama la vittoria di Biden. Assalto a Capitol Hill: 4 morti, donna uccisa da polizia. Ipotesi rimozione Trump

Usa, il Congresso proclama la vittoria di Biden. Assalto a Capitol Hill: 4 morti, donna uccisa da polizia. Ipotesi rimozione Trump
Usa, il Congresso proclama la vittoria di Biden. Assalto a Capitol Hill: 4 morti, donna uccisa da polizia. Ipotesi rimozione Trump
Giovedì 7 Gennaio 2021, 06:32 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 19:53
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Al termine del giorno più buio della democrazia americana, segnato dall'assalto al Congresso da parte di migliaia di manifestanti fomentati da Donald Trump, Mike Pence ha finalmente proclamato formalmente la vittoria di Joe Biden e Kamala Harris. Il parlamento ha voluto reagire di fronte ad un Paese e ad un mondo rimasto scioccato riprendendo la seduta dopo che la polizia - ora sotto accusa per la sua inadeguatezza - ha garantito la sicurezza di Capitol Hill. «Non avete vinto, la violenza non vince mai», ha detto Pence riferendosi ai manifestanti pro Trump. «Hanno tentato di fermare la nostra democrazia ma hanno fallito», gli ha fatto eco il leader dei senatori repubblicani Mitch McConnell, mentre il suo omologo dem Chuck Schumer ha puntato il dito contro il presidente e le sue teorie cospirative, che hanno fomentato «non manifestanti ma insurrezionisti degni di essere perseguiti».

Il Congresso ha dibattuto e respinto solo due obiezioni ai voti del collegio elettorale da parte di repubblicani, in Arizona e in Pennsylvania.

Ma se dopo gli scontri al Senato la dozzina di contestatori si è dimezzata, alla Camera la maggioranza del partito ha votato a favore. Ora il Paese può tentare di «voltare pagina», come ha auspicato Biden, che giurerà il 20 gennaio.

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Le vittime

L'allarme però resta alto, dopo un assalto costato 4 morti (tre per emergenze mediche e una veterana dell'aeronatica fan di Trump, colpita al petto dal colpo di pistola di un agente), 13 feriti e 52 arresti. Nella notte sono state trovate e disinnescate dall'Fbi due bombe artigianali vicino ai quartieri generali del partito repubblicano e democratico nel centro di Washington. La sindaca di Washington Muriel Bowser ha esteso l'emergenza pubblica e il coprifuoco fino al 21 gennaio, mentre il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo invierà 1.000 membri della Guardia Nazionale per garantire una transizione pacifica. Tutti gli occhi ora sono puntati su Trump, sempre più isolato dopo che il suo account è stato temporaneamente bloccato da Twitter, Facebook, Youtube e Instagram per le sue minacce e le sue accuse sul voto. C'è aria di dimissioni nel suo governo, a partire dal suo consigliere per la sicurezza nazionale Robert Ò Brien, dopo quelle già presentate dal suo vice Matt Pottinger e da Stephanie Grisham, portavoce e chief of staff della first lady Melania. E gira l'ipotesi di rimuoverlo con l'impeachment o, più facilmente e velocemente, invocando il 25/o emendamento. Intanto sembra che il commander in chief sia stato tagliato fuori dalla catena di comando: a dispiegare la guardia nazionale è stato Pence, non Trump. A censurarlo anche un coro di ex presidenti: Barack Obama, Bill Clinton, Jimmy Carter e George W. Bush, che ha evocato la 'Repubblica delle banane«.  

Donna uccisa da polizia

La donna morta nell'assalto si chiamava Ashli Babbit. Veterana dell'aeronautica titolare di un'attività a San Diego era andata a Washington senza il marito. «Non so perché ha deciso di farlo», ha detto la suocera a Fox. Sono stati colpi di arma da fuoco sparati dalla polizia a ucciderla. Lo ha riferito il capo della polizia di Washington, sottolineando che un'inchiesta è stata aperta sull'evento. La donna è stata colpita da un agente in uniforme della polizia del Campidoglio con la sua arma di servizio.

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Camera e Senato Usa, intanto, sono tornati a riunirsi insieme per esaminare e contare i certificati dei voti del collegio elettorale, sotto la presidenza di Mike Pence, che chiama Stato per Stato. Sotto la presidenza di Mike Pence, il Congresso statunitense ha ripreso la seduta per certificare la vittoria di Joe Biden che era stata interrotta dall'assalto al parlamento da parte dei sostenitori di Donald Trump.

Ipotesi rimozione Trump

Un crescente numero di leader repubblicani inizia a ritenere che Donald Trump dovrebbe essere rimosso prima del 20 gennaio. Lo riporta Cnn, secondo la quale quattro repubblicani ritengono il 25/o emendamento la strada migliore, mentre altri due opterebbero per l'impeachment. L'indiscrezioni mostra la crescente frustrazione del partito del presidente, già spaccato sulle accuse di Trump di brogli elettorali.  

Il New York Times sferra un duro attacco all'ex presidente Usa. La responsabilità dell'attacco al Congresso è di Donald Trump «ha istigato la violenza. Devono esserci conseguenze». Lo afferma il board editoriale del New York Times, sottolineando come Trump deve essere ritenuto responsabile tramite l'impeachment o tramite le vie penali, e lo stesso deve valere per i suoi sostenitori violenti. Allo stesso tempo «dovrebbe esserci - osserva il board editoriale del New York Times - un'indagine sul fallimento della polizia del Congresso nel prepararsi a un attacco annunciato e pianificato in pubblico». 

Le dimissioni della ministra Chao

Elaine Chao, il ministro dei Trasporti e moglie di Mitch McConnell, si è dimessa in seguito agli scontri. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti. Non è la sola: anche la vice portavoce della Casa Bianca, Sarah Matthews, si è dimessa in seguito alle violenze in Congresso. «È stato un onore servire nell'amministrazione Trump. Quello che ho visto oggi mi ha molto disturbato. Mi dimetto dal mio in carico con effetto immediato. Il nostro Paese ha bisogno di una transizione pacifica», afferma Matthews.

Giocatori Nba in ginocchio

I giocatori di Boston, Miami, Golden State e Clippers si sono inginocchiati durante l'inno nazionale, prima delle loro partite Nba, in reazione all'assalto del Congresso da parte dei manifestanti pro Trump e alla decisione della procura di Kenosha di non incriminare gli agenti che hanno ucciso l'afroamericano Jacob Blake. «Il 2021 è un nuovo anno ma certe cose non sono cambiate. Noi giochiamo con il cuore pesante dopo la decisione ieri a Kenosha e sapendo che i manifestanti nella capitale del nostro Paese sono stati trattati diversamente dai dirigenti politici in relazione al campo in cui si trovano su certi temi«, hanno scritto i club degli Heat e dei Celtics in un comunicato comune. 

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