Taiwan, Usa e Cina. Cosa succede? «Vorrei ricordare agli Usa che non c'è forza al mondo, compresi gli Usa, che possa fermare il popolo cinese dal raggiungimento della completa riunificazione nazionale. Non c'è forza al mondo, compresi gli Usa, che possa salvare il destino delle forze dell'indipendenza di Taiwan dal fallimento». Lo ha detto commento del portavoce del ministero Esteri Wang Wenbin su quanto ha detto il presidente Joe Biden secondo cui non ci sono cambi di politica su Taiwan. «Consigliamo agli Usa di ascoltare una famosa vecchia canzone cinese. Canta: quando arriva un amico, c'è del buon vino. Se arriva lo sciacallo, c'è un fucile per salutarlo».
Gli Stati Uniti, ha continuato Wang nel briefing quotidiano, hanno fatto «ogni sforzo per giocare con le parole sul principio della Unica Cina, hanno violato i loro impegni sulla questione di Taiwan, hanno virtualizzato e svuotato il principio della Unica Cina e, implicitamente o implicitamente, incoraggiato e sostenuto le attività separatiste dell'indipendenza di Taiwan».
Questo, ha proseguito il portavoce, «è il consenso della comunità internazionale e un impegno preso da parte degli Stati Uniti. Il principio della Unica Cina non può essere rimosso. La sovranità e l'integrità territoriale non possono essere violate e la linea rossa della “due Cine” e della «una Cina, una Taiwan» non può essere calpestata». Pechino «ha piena fiducia, capacità sufficienti e preparativi adeguati per frenare con determinazione le attività di divisione e l'indipendenza di Taiwan, fernare con forza tutte le interferenze esterne e salvaguardare risolutamente la sovranità nazionale e l'integrità territoriale».