Taiwan denuncia: incursione di jet militari cinesi nella nostra area di difesa. Pechino: dagli Stati Uniti un «segnale sbagliato»

Sono stati mobilitati unità navali, jet e bombardieri.

Cina, forze navali e aeree vicino a Taiwan per la visita di una delegazione del Senato Usa: «Segnali sbagliati dagli Stati Uniti»
Cina, forze navali e aeree vicino a Taiwan per la visita di una delegazione del Senato Usa: «Segnali sbagliati dagli Stati Uniti»
Venerdì 15 Aprile 2022, 10:21 - Ultimo agg. 22:57
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Il ministero della Difesa di Taiwan ha denunciato stasera l'incursione di sei jet militari cinesi nella sua area di difesa di indentificazione, nel giorno della visita nell'isola di una delegazione del Senato Usa guidata dal presidente democratico della commissione Esteri Bob Menendez e dal 'falcò repubblicano Lindsey Graham. Gli aerei (quattro J-16 e due J-11) sono parte delle manovre militari con forze navali e aeree lanciate a sorpresa da Pechino avendo «come obiettivo gli Stati Uniti che inviano segnali sbagliati» alle forze indipendentiste di Taipei, ha affermato un portavoce dell'Esercito popolare di liberazione (Pla).

La Cina mostra i muscoli

​La Cina "alza la voce" e ora mostra i muscoli: così annuncia un pattugliamento congiunto con forze navali e aeree vicino a Taiwan, dove è in corso la visita di una delegazione del Senato Usa, avendo «come obiettivo gli Stati Uniti che inviano segnali sbagliati» alle forze indipendentiste di Taipei. Lo si legge in una nota del Comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione (Pla).

L'iniziativa «ha organizzato le forze navali e aeree per pattugliare con prontezza al combattimento nelle acque dello Stretto di Taiwan», ha affermato Shi Yi, portavoce del Comando, aggiungendo che sono stati mobilitati unità navali, jet e bombardieri.

La Cina assicura che «ci sarà la riunificazione» con Taiwan e minaccia «misure efficaci» a tutela di sovranità e integrità territoriale dopo l'arrivo nell'isola di una delegazione del Senato Usa che ha incontrato oggi la presidente Tsai Ing-wen.

Lo ha assicurato il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, esprimendo la «ferma opposizione» di Pechino a ogni scambio ufficiale tra Taiwan e Usa. «Le azioni dell'esercito cinese sono una contromisura alle recenti azioni negative degli Usa, compresa la visita della delegazione del Congresso», ha aggiunto Zhao, riferendosi alle manovre militari della Pla vicino a Taiwan.

LE DICHIARAZIONI - Taiwan, con la sua specializzazione nell'alta tecnologia, è un «Paese di importanza globale» e la sua sicurezza ha implicazioni per il mondo intero: è quanto ha affermato Bob Menendez, a capo della Commissione Esteri del Senato Usa, nell'incontro avuto con la presidente dell'isola Tsai Ing-wen. Menendez guida una delegazione bipartisan di sei colleghi del Senato giunta ieri sera a Taipei in una dimostrazione di sostegno all'isola regolata da un sistema democratico, ma sotto le pressioni della Cina che ne rivendica la sovranità minacciando anche l'uso della forza, se necessario, per la riunificazione. «Con una produzione del 90% dei semiconduttori di fascia alta, Taiwan è un Paese di importanza, conseguenze e impatto a livello mondiale, e quindi deve essere chiaro che la sua sicurezza ha un impatto globale», ha detto Menendez a Tsai nell'incontro tenuto nell'ufficio presidenziale e trasmesso in diretta online. La mossa, già duramente criticata da Pechino e nella notte dall'ambasciata cinese a Washington, è possibile alimenti la tensione: Menendez ha usato la parola «Paese» per riferirsi a Taiwan, che per la Cina è una sua regione. La stessa amministrazione Biden ha ripetutamente parlato del suo impegno «solido come una roccia» verso l'isola, agitando le relazioni sino-americane. La delegazione, di cui fanno parte anche i senatori repubblicani Lindsey Graham, Richard Burr, Ben Sasse, Rob Portman e Ronny Jackson, incontrerà anche il ministro degli Esteri, Joseph Wu, e quella della Difesa Chiu Kuo-cheng. Menendez ha co-proposto a febbraio un disegno di legge che richiederebbe agli Stati Uniti di negoziare la ridenominazione dell'ambasciata de facto di Taipei a Washington come «Ufficio di rappresentanza di Taiwan».

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