Nel difficile conflitto Russia-Ucraina sembra che la seconda sia riuscita in un'importante avanzata per quanto riguarda il controllo dei territori e i risultati della controffensiva. Secondo quanto dichiarato dal segretario di Stato americano Antony Blinken, infatti: «Ad oggi l'Ucraina ha riconquistato più della metà del territorio preso dalla Russia dal 2022».
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«Le armi e le attrezzature annunciate oggi - ha aggiunto Blinken - contribuiranno a sostenere i progressi dell'Ucraina e a creare ulteriore slancio», si legge in un post pubblicato sul suo account X.
To date, Ukraine has reclaimed more than half the territory Russia seized since 2022.
Arms and equipment announced today will help sustain Ukraine’s progress and build further momentum.— Secretary Antony Blinken (@SecBlinken) October 11, 2023
I droni abbattuti e i nuovi aiuti da Usa e Regno Unito
Sui diversi fronti di guerra, nella notte tra l'11 e il 12 ottobre si è intanto registrato l'abbattimento da parte di Kiev di 28 droni kamikaze Shahed-131/136 su un totale di 33 lanciati dalla Russia. A riferirlo l'Aeronautica militare Ucraina, la quale ha precisato che i droni sono stati lanciati da nord e sud e sono stati intercettati in sei regioni del Paese.
Il Dipartimento della Difesa americano ha annunciato un nuovo invio di armi a Kiev per un totale di 200 milioni di dollari. Nel pacchetto ci sono missili Aim-9M per la difesa aerea, munizioni, colpi d'artiglieria e armi leggere con oltre 16 milioni di munizioni. «Gli Stati Uniti sono impegnati a collaborare con gli alleati per fornire all'Ucraina ciò di cui ha bisogno per difendersi sul campo di battaglia. L'amministrazione Biden invita il Congresso a rispettare il suo impegno nei confronti del popolo ucraino approvando ulteriori finanziamenti», si legge in un comunicato del Pentagono.
L'Ucraina riceverà inoltre alcuni sistemi anti drone dal Regno Unito: ad annunciarlo è stato il portavoce dell'Aeronautica militare di Kiev, Yuriy Ignat, come riporta Rbc- Ucraina. «Questi sistemi possono essere installati sia fissi che su telaio. Per questo motivo si deciderà come e dove posizionare tali piattaforme in base al distretto e alla direzione dei compiti», ha spiegato Ignat, sottolineando che queste piattaforme possono essere posizionate vicino a infrastrutture critiche per proteggerle dagli attacchi dei droni.
L'appello di Zelensky
Nella giornata di ieri, 11 ottobre, Volodymyr Zelensky ha visitato a sorpresa il quartier generale della Nato a Bruxelles, presentandosi alla riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza atlantica. Al primpo posto sul tavolo del vertice il presunto sabotaggio del tubo sottomarino che collega Finlandia ed Estonia, Baltic Connector, e di un cavo di telecomunicazione. Il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, ha affermato che la Nato metterà in atto una «risposta determinata» se i danni al gasdotto Baltic Connector e al cavo delle telecomunicazioni dovessero dimostrarsi il risultato di un «atto deliberato».
Al vertice della Difesa Nato, Zelensky ha sottolineato come l'obiettivo sia tenere alta l'attenzione sul conflitto ucraino e allontanare il rischio che venga offuscato dai drammatici eventi in Medio Oriente. La priorità, ha sottolineato poi Zelensky, è «sopravvivere durante il prossimo inverno, una delle sfide più grandi. Anche se ci stiamo preparando, abbiamo bisogno del sostegno dei leader. Ecco perché sono qui oggi», ha chiarito il premier ucraino, spiegando all'assemblea dei ministri della Difesa che sono soprattutto sistemi di difesa aerea ad essere necessari in questo momento per respingere gli attacchi della Russia.