Corea del Nord, lanciati tre missili balistici. La conferma del Giappone. Cina, manovre militari vicino a Taiwan

Il presidente sudcoreano Yoon riunisce il Consiglio di sicurezza nazionale

Corea del Nord, lanciati tre missili balistici. La conferma del Giappone. Seul: «Una grave provocazione»
Corea del Nord, lanciati tre missili balistici. La conferma del Giappone. Seul: «Una grave provocazione»
Mercoledì 25 Maggio 2022, 07:45 - Ultimo agg. 23 Febbraio, 06:39
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Sale la tensione in Asia. Il Giappone ha confermato il lancio di tre missili effettuati dalla Corea del Nord, all'indomani della partenza del presidente Usa Biden da Tokyo, due dei quali erano missili balistici. Il primo missile è volato per circa 300 chilometri, con un'altitudine di 550 chilometri, mentre il secondo ha raggiunto un'altitudine di 50 chilometri, viaggiando per circa 750 km, ha riferito il ministro della Difesa nipponico, Nobuo Kishi. Il terzo missile è in fase di analisi. I proiettili sono atterrati fuori dalla Zona economica esclusiva (Zee) del Giappone e non risultano danni a imbarcazioni o persone.

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I lanci dei razzi, effettuati ad appena un giorno dalla conclusione del vertice dei Quad tenuto a Tokyo tra i leader di Giappone, Stati Uniti, Australia e India, sono «palesi provocazioni» ha detto Kishi, aggiungendo che Tokyo non può tollerare che la Corea del Nord vada avanti con «i tentativi di perfezionamento della sua tecnologia nucleare».

Il ministro della Difesa nipponico ha inoltre definito le azioni del regime di Pyongyang una minaccia alla pace, la stabilità e la sicurezza della regione e della comunità internazionale, e per questo motivo inaccettabili, inoltrando una protesta formale tramite la propria sede diplomatica a Pechino. Durante il summit dei Quad, nei giorni scorsi, il premier giapponese Fumio Kishida e Biden avevano auspicato una maggiore collaborazione della Corea del Sud, condannando lo sviluppo della tecnologia missilistica nucleare nella Corea del Nord, ed esortando il Paese eremita ad allinearsi alle risoluzioni delle Nazioni Unite. 

LA CONDANNA DI SEUL - L'Ufficio del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha condannato con forza i test di missili balistici effettuati dalla Corea del Nord, definiti «una grave provocazione» al termine della riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza nazionale. «I partecipanti hanno definito il lancio di missili una grave provocazione che viola le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, solleva tensioni nella penisola coreana e nel nordest asiatico e minaccia la pace internazionale, condannandolo con forza», si legge in una nota. Il presidente Yoon ha ordinato «l'attuazione completa delle sanzioni internazionali contro la Corea del Nord, comprese le risoluzioni delle Nazioni Unite e del Consiglio di sicurezza, basate sul coordinamento tra la Corea del Sud e gli Stati Uniti e in stretta collaborazione con le nazioni interessate e la comunità internazionale».

GLI ALLEATI - Il lancio nordocreano è maturato solo pochi giorni dopo che Yoon e il presidente Usa Joe Biden hanno tenuto un vertice a Seul lo scorso fine settimana e a meno di un giorno dalla parteza dal Giappone di Biden, a conclusione della sua prima visita in Asia dall'insediamento alla Casa Bianca. Sia Seul sia Washington hanno affermato che la Corea del Nord avrebbe potuto lanciare un missile balistico intercontinentale o testare un'arma nucleare durante (o subito dopo) la visita del presidente degli Stati Uniti nella regione.

In tale contesto, Biden ha ribadito l'impegno di «deterrenza estesa« degli Stati Uniti a tutel a tutela dell'alleato nel suo incontro con Yoon, utilizzando l'intera gamma delle capacità di difesa degli Stati Uniti, comprese le capacità di difesa nucleare, convenzionale e missilistica. La «deterrenza estesa» è l'idea che gli Stati Uniti dispiegherebbero la loro intera gamma di risorse militari per difendere la Corea del Sud, in caso di emergenza. Yoon e Biden hanno anche deciso di prendere in considerazione l'espansione delle esercitazioni militari combinate per scoraggiare le minacce nordcoreane, convenendo sull'impegno degli Stati Uniti a dispiegare risorse militari strategiche «in modo tempestivo e coordinato, se necessario».

 

TAIWAN - La Cina ha organizzato pattuglie di «prontezza al combattimento tra più servizi» ed «esercitazioni di combattimento reali» nel mare e nello spazio aereo attorno a Taiwan in risposta alle «recenti attività di collusione tra Stati Uniti e Taiwan». Il portavoce del Comando orientale dell'Esercito popolare di liberazione (Pla), Shi Yi, in una nota, ha attaccato le parole del presidente Joe Biden sull'intervento Usa a difesa dell'isola in caso di attacco cinese (poi corrette), dicendo che «è ipocrita e futile che gli Usa dicano una cosa e ne facciano un'altra su Taiwan, e spesso incoraggino le forze dell'indipendenza di Taiwan».

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