Le Maire, ministro francese dell'Economia: «La crisi sarà molto lunga e non facile. Con Gualtieri piena sintonia»

Le Maire, ministro francese dell'Economia: «La crisi sarà molto lunga e non facile. Con Gualtieri piena sintonia»
di Francesca Pierantozzi
Venerdì 3 Aprile 2020, 08:50
3 Minuti di Lettura
Sì, la crisi sarà lunga; sì, l'Europa rischia di dare il triste spettacolo di un continente spaccato tra Nord e Sud; e sì, un accordo è ancora possibile. Il ministro dell'Economia francese, Bruno Lete) ieri con piglio determinato e un discreto ottimismo davanti ai giornalisti della stampa internazionale riuniti via twitter. Tra una settimana incontrerà di nuovo i colleghi europei per cercare di trovare una risposta comune alla crisi. Giovedì 26 marzo Giuseppe Conte aveva attaccato il telefono della conference call con i leader dei 27 con un risoluto «no grazie», davanti alla proposta di dispositivi di aiuto vecchi (e che nel passato non hanno nemmeno dato prova di grande efficacia) di fronte a una situazione mondialmente inedita. In questi giorni sono stati fatti passi avanti, e nonostante le reticenze ancora forti, il Fronte del Nord sembra mostrare segni di cedimento davanti a una crisi che non riconosce frontiere.

Coronavirus, Conte rafforza l'asse con Parigi per il nuovo fondo d'emergenza

Nemmeno quelle dei paesi più rigoristi nei conti pubblici. Rispondendo al Messaggero Bruno Le Maire, ha tenuto innanzitutto a esprimere il suo affetto per l'Italia. «E' la prima cosa che tengo a esprimere, all'Italia e agli italiani, per tutto quello che stanno affrontando, è una situazione così triste e così difficile, tutti dovrebbero capirlo, tutti dovrebbero esprimere la massima solidarietà». E qui il nodo passa da sentimentale a economico-politico. Tutti capiscono davvero la gravità della situazione? La Francia sarebbe pronta ad andare avanti con politiche di rilancio forti con i paesi più determinati per esempio il gruppo dei nove che avevano firmato la famosa lettera di sostegno all'idea dei Covid-bond? «Stiamo lavorando fianco a fianco. In particolare sto lavorando benissimo e in stretto contatto con Roberto Gualtieri dice Le Maire e spero che alla fine ci ritroveremo tutti sulla stessa barca, a difendere lo stesso piano». Lo stesso piano, dando per scontato l'accordo sulle misure di emergenza (flessibilità su Patto di Stabilità, interventi della Bei, sostegno alle misure di indennizzo della disoccupazione), è il nuovo Fondo Corona che secondo il ministro francese dovrebbe essere un «fondo europeo, temporaneo e eccezionale» per aiutare i Paesi europei a rilanciare le loro economie in modo coordinato.

Eccezionale quanto? Le Maire ha preferito non sbilanciarsi sulla stazza del fondo: «Ne discuteremo martedì», quando ci sarà il Consiglio dei ministri delle Finanze. Secondo Le Maire, il Fondo potrà durare «dai cinque ai dieci anni», e sarà un dispositivo esterno al Mes (che per ora ha una capacità di credito di 410 miliardi), e dunque esterno anche alle condizionalità del Mes, «potrebbe essere finanziato da contributi volontari dei Paesi membri o da una fiscalità specifica, potrebbe essere gestito dalla Commissione ed emettere delle obbligazioni con diverse garanzie comuni a tutti gli stati membri». Insomma un Covid-Fondo al posto del Covid-bond, basta che riesca a riunificare l'Europa che l'epidemia ha messo a dura prova, e non soltanto sul versante sanitario. «Niente sarebbe peggio che trovare soluzioni sostenute soltanto da alcuni membri e non da altri. Dobbiamo arrivare a una soluzione globale, potente e coordinata».
«Questo tipo di solidarietà è alla base di una vera sovranità europea ha concluso Le Maire occorre una rilettura delle nostre politiche: così come pensiamo di proteggere i nostri confini, dobbiamo proteggere la nostra economia, protezione non è protezionismo. E' il momento di andare avanti. L'Europa ha un'opportunità storica per diventare una superpotenza economica e politica. Le crisi portano dolore ma anche opportunità. E noi dobbiamo coglierla adesso».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA