Coronavirus, in Danimarca nessuno morto nelle ultime 24 ore: è la prima volta che accade dal 13 marzo

Coronavirus, in Danimarca nessuno morto nelle ultime 24 ore: è la prima volta che accade dal 13 marzo
Coronavirus, in Danimarca nessuno morto nelle ultime 24 ore: è la prima volta che accade dal 13 marzo
Venerdì 15 Maggio 2020, 09:10 - Ultimo agg. 16:48
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In Brasile i casi di coronavirus sono più di 200.000: il Paese più colpito dalla pandemia in America Latina. In un giorno si sono registrati 13.944 nuovi contagi e il totale sale a 202.918. I decessi per complicanze provocate dal coronavirus sono 13.993, dopo che ieri è stata confermata la morte di altre 844 persone. Secondo il ministero della Sanità sono ancora da accertare le cause che hanno portato al decesso di altre 2.000 persone. I dati confermati dalle autorità sanitarie parlano anche di 79.479 pazienti guariti.

Danimarca, nessun decesso. In Danimarca non si sono registrate nuove vittime nelle ultime 24 ore per complicanze legate al coronavirus. È la prima volta che accade dal 13 marzo, mentre sono 78 i nuovi contagi nel Paese. Sono attualmente 1.449 i casi attivi nel Paese, mentre continuano a diminuire le persone ricoverate (-10) e quelle che si trovano in terapia intensiva (-3).

Oms, in Africa fino a 2,5 milioni di casi ma meno gravi. Ci potranno essere fino a 2,5 milioni di casi di coronavirus in Africa il prossimo anno, ma la loro gravità sarà inferiore rispetto a quella che si è registrata in Europa o negli Stati Uniti. Questa la previsione dell'ufficio dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per l'Africa, secondo lo studio pubblicato sul 'BMJ Global Health'. La previsione è quella di un tasso di trasmissione più basso e di una carica virale più contenuta nel continente africano rispetto ad altri. Anche rispetto al numero di vittime, la previsione parla di 190mila decessi. Ci sarà comunque un «grande impatto» sul sistema sanitario, gli ospedali e i reparti maternità, già in forte sofferenza. Nel primo anno della pandemia, si legge nello studio, circa un cittadino africano su quattro, pari al 22 per cento, verrà contagiato dal coronavirus. Ed è probabile che la malattia resista per molto tempo, anche diversi anni. Secondo gli autori, tra le motivazioni responsabili del basso tasso di trasmissione del coronavirus vi è il fatto che il continente abbia una popolazione molto giovane se paragonata a quella di altri. Inoltre anche il basso tasso di obesità nei Paesi africani, paragonato a quello negli Stati Uniti o altrove, è un elemento che rallenta la trasmissione del Covid-19. «Il fattore più significativo riguarda l'età. Ci sono anche poche persone che sono obese, sebbene il numero stia aumentano. Ma non siamo ai livelli degli Stati Uniti», ha scritto l'analista Humphrey Karamagi. «Stiamo monitorando i fattori sul campo. E stiamo notando tassi di contagio più bassi nei Paesi africani rispetto all'Europa e agli Stati Uniti», ha aggiunto Karamagi. Un rapporto della Commissione economica delle Nazioni Unite per l'Africa aveva previsto, a metà aprile, un numero di contagi e di vittime più alto nel continente, 1,2 miliardi di casi e 3,3 milioni di morti. A chi contesta ai Paesi africani di avere un numero basso di contagi perché non esegue i test, Karamagi cita il caso del Sudafrica che ha «buone capacità di rilevamento, ma numeri bassi» il termine di contagi. Aggiungendo che «c'è qualcosa nella struttura socio-culturale o di sviluppo o ambientale che sta rallentando le velocità di trasmissione» in Africa. Il rischio di esposizione, che è specifico per ogni Paese, è determinato da diversi fattori, tra cui il numero di persone che compongono una famiglia, la densità di popolazione, la percentuale di popolazione che vive nei bassifondi e l'infrastruttura stradale. I piccoli Paesi, tra cui le Mauritius, sono probabilmente i più vulnerabili, mentre quelli scarsamente popolati, come il Niger, la Mauritania e il Ciad, lo sono di meno. Per quanto riguarda il dato relativo alla popolazione, le Mauritius, le Seychelles e la Guinea Equatoriale avranno probabilmente il maggior numero di casi. A essere maggiormente a rischio restano i Paesi più grandi come il Camerun, il Sudafrica e l'Algeria, mentre la Nigeria ha il numero più elevato di infezioni, seguita da Algeria e Sudafrica. In Africa si ha «un minor numero di persone le cui infezioni si evolveranno in una malattia più grave», ha detto Karamagi, sottolineando che «il tasso di mortalità causata dal coronavirus in Africa è stato dello 0,06%, rispetto a circa lo 0,1% altrove».

Spagna, decessi in calo. È diminuito a 138 in 24 ore, dopo i 217 notificati ieri e i 180 dei due giorni precedenti. Si tratta inoltre del numero più basso dopo i 123 decessi di lunedì. Il ministero della Sanità spagnolo ha, inoltre, reso noto che i nuovi casi di contagio sono 549 a un totale di 230.183 (+0,24%). I malati per cui è stato necessario il ricovero in ospedale sono 346 (a 124.571) e gli ingressi in terapia intensiva sono stati 29 (a 11.493)

La Slovenia riapre tutto. Il governo sloveno ha annunciato la fine dell'emergenza legata alla pandemia e la conseguente riapertura dei confini del Paese a tutti i cittadini europei a partire dal 31 maggio. I dati sulle nuove infezioni «permettono di allentare le misure» adottate per contenere la diffusione del Covid-19, ha dichiarato il primo ministro sloveno, Janes Jansa. L'annuncio del governo sloveno è arrivato nonostante il monito lanciato questo settimana dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), secondo la quale è ancora troppo presto per dichiarare la fine dell'emergenza. In Slovenia si sono registrati 35 contagi nelle ultime due settimane. Dal 31 maggio i cittadini Ue potranno entrare nel Paese senza sottoporsi al periodo di isolamento di sette giorni, mentre per chi arriva da Stati extra Ue resta obbligatoria la quarantena di 14 giorni. Secondo le nuove regole, chiunque abbia sintomi di Covid-19 sarà respinto al confine.

Messico, 257 morti. Il Messico ha vissuto il giorno più drammatico dall'inizio dell'emergenza coronavirus, con 257 morti e 2.409 nuovi casi nelle ultime 24 ore. Il sottosegretario alla Prevenzione e promozione della Salute del Messico, Hugo Lopez-Gatell, ha spiegato che il Paese, dove si contano complessivamente 42.595 contagi confermati e 4.477 decessi, ha raggiunto il picco. «Siamo nel momento più difficile della prima ondata dell'epidemia», ha sostenuto in conferenza stampa Lopez-Gatell, sottolineando che il Messico in questo momento non può permettersi di «allentare le misure» adottate per prevenire i contagi. Ieri il governo ha diffuso dati che hanno dimostrato come oltre metà degli ospedali di Città del Messica sia arrivata a saturazione.

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Germania, casi in salita. I casi di coronavirus in Germania sono saliti a 173.152 dall'inizio dell'emergenza dopo che altri 913 nuovi contagi sono stati registrati nelle ultime 24 ore. È quanto emerge dai dati pubblicati dall'Istituto Robert Koch (Rki), l'istituto tedesco per le malattie infettive. Il Covid-19 ha causato ulteriori 101 morti nel paese rispetto a ieri, ha evidenziato l'Istituto, portando il totale a 7.824.

Wuhan, caccia agli asintomatici. Wuhan, la megalopoli cinese dove si è inizialmente manifestato il coronaviurs, ha segnalato 11 nuovi casi di soggetti asintomatici. I dati, riporta la Cnn, sono arrivati dalla Commissione sanitaria locale secondo cui i nuovi casi sono stati diagnosticati in diversi distretti della città dove prosegue l'ambizioso programma di screening con test per tutti gli 11 milioni di abitanti. I dati ufficiali, riferisce ancora la Cnn, parlano di 67.026 persone controllate mercoledì a Wuhan e di 559 soggetti asintomatici sotto osservazione al 13 maggio. Ieri l'agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua parlava di «diversi casi asintomatici, fino a più di una decina, scoperti ogni giorno a Wuhan». Oggi le autorità sanitarie della provincia di Hubei, dove si trova la megalopoli, non hanno segnalato nuovi casi confermati di Covid-19. La Xinhua riferisce di un totale di 492 soggetti asintomatici sotto osservazione nella provincia. E, scrive ancora l'agenzia, a Wuhan verranno sottoposti ai test di acido nucleico per il coronavirus tutti gli abitanti che non sono stati controllati nelle scorse settimane, «per avere un quadro migliore sul numero dei soggetti asintomatici». Secondo la Xinhua, «in precedenza» sono state sottoposte ai test di acido nucleico per il coronavirus «più di 3 milioni» di persone.

 

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