​Coronavirus, seconda ondata in Europa: 4.400 contagi in tre Paesi, 32.000 in lockdown in Spagna

Coronavirus, seconda ondata in Europa: oltre 4.400 contagi tra Spagna, Francia e Germania
​Coronavirus, seconda ondata in Europa: oltre 4.400 contagi tra Spagna, Francia e Germania
di redazione internet
Giovedì 6 Agosto 2020, 18:55 - Ultimo agg. 21:21
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Il coronavirus riprende forza in Europa. E il rischio di una seconda ondata è un allarme che comincia a suonare in molti paese del continente: in Spagna come in Francia e in Germania. Nei tre paesi i nuovi casi sono stati oltre 4.400 .

L'aumento di casi di positività in Europa al coronavirus «penso che sia un campanello d'allarme»: lo sostiene Andrea Crisanti, professore di Microbiologia dell'Università di Padova. «L'Italia non è in una bolla che in qualche modo ci protegge - afferma - e poi rimane il fatto che non sappiamo le ragioni della differenza» nei numeri di positività rispetto all'Europa. «Perchè nel resto d'Europa i casi aumentano e in Italia no? Non sappiamo - sottolinea - se questo è un problema». Per Crisanti «la scienza è misura ma purtroppo si misura quello che uno vuole. Non è di fatto obiettiva, dipende, purtroppo, da quello che si misura». «Quindi se noi non misuriamo i casi in maniera corretta - conclude - potrebbe essere benissimo che stiamo facendo una grandissima sottostima».

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Coronavirus, 18,5 milioni di casi nel mondo

«Oggi più di 18,5 milioni di casi di Covid-19 sono stati segnalati all'Organizzazione mondiale della sanità e 700 mila vite sono state perse. Nessun paese è stato risparmiato. I paesi a basso, medio e alto reddito sono stati tutti colpiti duramente». Lo ha sottolineato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra in collegamento con l'Aspen Security Forum. «Le Americhe - sottolinea il Dg - rimangono l'attuale epicentro del virus e sono state colpite duramente. Solo tre Paesi hanno segnalato oltre la metà di tutti i casi». Ma «nessun singolo paese può combattere questo virus da solo. La sua esistenza mette a rischio vite e sopravvivenza ovunque. Ma non è mai troppo tardi per spegnere l'epidemia e molti paesi lo hanno fatto. Non è mai troppo tardi per cambiare la situazione. Il modo migliore per andare avanti è restare fedeli alla scienza e alla solidarietà - ha evidenziato - e insieme possiamo superare questa pandemia».
 

Francia

Contagi ancora in rialzo in Francia: nelle ultime 24 ore sono stati registrati 1.695 nuovi casi di coronavirus e 9 morti, per un totale rispettivamente di 194.029 e 30.305. In aumento anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva: nelle ultime 24 ore sono stati 384, 15 in più del giorno precedente.
 

Norvegia

La Norvegia ha imposto una quarantena di dieci giorni per chi arriva da Francia, Svizzera, Repubblica Ceca e due regioni della Svezia (Skane e Kronoberg). Il provvedimento è valido da sabato ed è collegato all'aumento dei contagi. La Norvegia impone la quarantena per gli arrivi dai paesi dove vi sono almeno 20 contagi per 100mila abitanti nell'arco di due settimane. il provvedimento è già in vigore per Andorra, Belgio, Bulgaria, Croazia, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna.

 

Spagna

La Spagna continua a registrare numeri molto alti sul fronte del coronavirus. Nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono 1.683, secondo quanto riporta El Pais. Le comunità più colpite sono Aragn (329), Paesi Baschi (322) e Madrid (310). La cifra complessiva è comunque in calo rispetto ai 1.772 registrati ieri.
 

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Tornano a salire i contagi in Algeria che registra altri 571 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, con un bilancio totale di 33.626 contagiati nel Paese nordafricano. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Algeri in un comunicato della Commissione speciale per il monitoraggio della diffusione della malattia, precisando che i decessi sono saliti a 1273. L'Ue ha escluso recentemente l'Algeria dall'elenco dei Paesi terzi i cui residenti possono recarsi nell'Unione europea per viaggi non essenziali. In base a questa scelta anche la Svizzera ha escluso l'Algeria dai Paesi extra Ue i cui residenti sono autorizzati ad entrare nel territorio nazionale elvetico.

La Finlandia ha imposto una quarantena di 14 giorni a chi arriva da Belgio e Olanda, a causa della ripresa dei contagi da covid-19 in questi due paesi. Il provvedimento sarà valido da lunedì e rimarrà in vigore fino a quando il tasso dei contagi scenderà sotto le otto persone per centomila abitanti. Nessun provvedimento è stato preso per chi viene da Danimarca e Germania, perché i nuovi contagi sono avvenuto in focolai locali, sui quali sono intervenute le autorità per contenere le infezioni. La settimana scorsa, la Finlandia aveva già imposto una quarantena di 14 giorni per chi viene da Austria, Slovenia e Svizzera. Sono inoltre aumentate le restrizioni per gli arrivi da Repubblica ceca, Francia, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Spagna e Svezia. Ingresso libero invece per arrivi da Estonia, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Malta, Norvegia e Slovacchia. In Finlandia si sono finora registrati 7.500 contagi e 331 morti. Il governo ha fatto sapere di valutare il sollevamento delle restrizioni verso la Svezia.

Salgono ancora i nuovi contagi da covid-19 in Germania: 1.045 nelle ultime 24 ore (erano 740 ieri), secondo i dati riportati dal Robert Koch Institut alla mezzanotte di ieri. Il fattore di riproduzione giornaliero del contagio al 5 agosto è ancora di 0,9 e il fattore di riproduzione sui sette giorni è 0,99. Il ministro della Salute tedesco ha annunciato una conferenza stampa in mattinata per rendere conto dell'attuale andamento della pandemia in Germania. Il numero dei nuovi contagi in un giorno per il covid-19 in Germania non era così alto da tre mesi, e la soglia delle mille nuove infezioni non veniva superata dall'11 maggio scorso, riferisce Die Welt. Il numero dei casi attivi è di 8.692, un aumento del 26% rispetto alla settimana scorsa e l'87% in più rispetto al punto più basso dell'infezione il 15 luglio scorso, riportano le statistiche del Robert Koch Institut.

Sono almeno 120 le persone risultate positive al covid 19 in un mattatoio in Danimarca. Lo ha annunciato la compagnia Danish crown dopo che nel weekend erano stati scoperti 62 casi nel suo impianto di Ringstead, 60 chilometri a sud est di Copenaghen. I primi casi nel mattatoio sono stati riscontrati a fine luglio. La compagnia ha concordato con le autorità di testare due volte a settimana i 900 dipendenti dell'impianto, dove è stato aperto un centro mobile per effettuare i tamponi. Nel mattatoio vengono macellati normalmente 35mila maiali a settimana, ma ora il ritmo è stato ridotto. I mattatoi si sono rivelati in diversi paesi del mondo un ambiente particolarmente favorevole al contagio. Il caso più noto è quello della compagnia Tonnies nel land tedesco del Nord Reno Westfalia, dove l'infezione si è diffusa anche a causa delle disagiate condizioni di lavoro e alloggio dei dipendenti, molti dei quali immigrati dall'est Europa.

In Serbia nelle ultime 24 ore si sono registrati 299 casi di coronavirus, con sette decessi. Come hanno reso noto i responsabili sanitari, i test effettuati sono stati 10.033, 723.137 in tutto dall'inizio dell'epidemia. È ulteriormente calato il numero dei pazienti in terapia intensiva con respiratore, che sono ad oggi 120 (ieri 132). In totale nel Paese balcanico i contagi sono stati 27.332, le vittime 621. La Serbia, interessata come il resto della regione da una forte ripresa dell'epidemia, è nella lista dei Paesi balcanici extra Ue dai quali è interdetto l'ingresso in Italia, insieme a Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord e Kosovo.

Più di 233 mila professionisti della salute sono stati contagiati dal coronavirus in Brasile, con una crescita di quasi il 300% in 2 mesi: lo ha reso noto il ministero della Sanità, precisando che ieri il numero di lavoratori del settore infettati dal Covid-19 ha raggiunto 233.912 unità contro le 83.118 registrate il ;;12 giugno. Di questo totale, 34.196 sono infermieri e 24.402 medici, ha spiegato il segretario della Vigilanza sanitaria del ministero, Arnaldo Correa de Medeiros. Nel frattempo, il numero di professionisti deceduti non è stato aggiornato e rimane a 169, lo stesso numero del rapporto pubblicato a giugno, sostiene il quotidiano Folha de Sao Paulo. Due giorni fa, il presidente Jair Bolsonaro ha posto il veto a una legge che contemplava un indennizzo fino a 50 mila reais (circa novemila dollari) ai professionisti che hanno subito un qualche danno a causa della malattia. Il risarcimento per gli operatori sanitari è il risultato della «buona intenzione del legislatore» nell'approvare la norma, ma non può essere applicato poiché colpisce «l'interesse pubblico», ha detto Bolsonaro per motivare il suo veto.

Con 726 nuovi casi di coronavirus fra ieri e oggi e 18 morti è stato stabilito il nuovo record di contagiati in Polonia e il governo, per prevenire una seconda ondata, ha reintrodotto le restrizioni più severe in 19 provincie. Lo ha annunciato il ministro della sanità Lukasz Szumowski in conferenza stampa facendo anche appello a ogni polacco di non cedere nonostante le vacanze in corso e usare le mascherine in luoghi e mezzi pubblici. Dal 1 settembre prossimo coloro che non potranno indossare le mascherine per motivi di salute dovranno avere con un certificato medico. Le provincie più al rischio, nel sud e nell'ovest del paese, sono state divise in due gruppi: in 9 da sabato prossimo saranno di nuovo chiuse palestre e cinema, e ci saranno restrizioni nel numero massimo di persone che potranno assistere a messe, matrimoni e funerali. In altre 10 provincie le regole saranno leggermente meno dure. I contagiati in Polonia dall'inizio della pandemia sono 49.515, i morti 1.774.

La Romania si conferma uno dei maggiori focolai di coronavirus in Europa. Nelle ultime 24 ore i nuovi contagi nel Paese balcanico sono stati infatti 1.345, con il totale dei casi che sale a 57.895. Da ieri si sono registrati altri 45 decessi, che portano a 2.566 il numero delle vittime dall'inizio dell'epidemia. Ad oggi sono 458 i pazienti in terapia intensiva. Per gli arrivi in Italia da Romania e Bulgaria, entrambi Paesi Ue, vige l'obbligo di una quarantena di 14 giorni. L'ingresso in Italia resta invece interdetto per gli arrivi dagli altri Paesi balcanici extra Ue: Serbia, Montenegro, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord.

In Cina continentale si sono registrati ieri 37 nuovi casi confermati di Covid-19, di cui 30 localmente trasmessi.
Lo rende noto il rapporto odierno della Commissione Sanitaria Nazionale cinese. Tra i casi trasmessi localmente, 27 sono stati segnalati nella Regione autonoma dello Xinjiang Uygur e tre nella provincia del Liaoning. Dei sette casi importati, invece, cinque sono stati segnalati a Shanghai e uno ciascuno nelle province dello Shandong e dello Shaanxi. Secondo la commissione, ieri non è stato registrato alcun decesso correlato alla malattia o nuovi casi sospetti di Covid-19 e sono stati dimessi dagli ospedali 10 pazienti guariti. Sempre ieri in Cina continentale sono stati registrati 20 nuovi casi asintomatici, di cui sette provenienti dall'estero, e un caso asintomatico è stato riclassificato come confermato. La commissione infine ieri ha comunicato che si trovavano ancora sotto osservazione medica 282 casi asintomatici, di cui 117 provenienti dall'estero.


 

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