Nel Regno Unito i contagi stanno aumentando, si avvicinano a quota 50.000 giornalieri anche se per fortuna l'incremento dei ricoveri e dei decessi non è altrettanto massiccio. Di fronte però alla necessità di somministrare una terza dose ai primi vaccinati, la cui protezione sta scemando, c'è l'ipotesi di ricorrere a un vaccino specifico per la variante Delta, ormai diventata dominante.
L'Università di Oxford al lavoro
All'Università di Oxford lo stesso team che ha sviluppato il vaccino di AstraZeneca, guidato dalla professoressa Sarah Gilbert, sta lavorando sul nuovo farmaco. Secondo l'Express comunque il completamento della ricerca e soprattutto della produzione richiede tempo. La professoressa Eleanor Riley, immunologa dell'Università di Edimburgo, ha affermato che «il più grande vantaggio sarebbe quello di contribuire a limitare la diffusione della Delta nel Regno Unito». I vaccini attuali hanno comunque efficacia nel ridurre le probabilità di malattia grave e decessi, ma uno specifico per la Delta potrebbe essere più protettivo anche rispetto all'infezione.
Nell'Unione europea si stanno utilizzando i vaccini mRna per la terza dose di rinforzo, L'Italia ha scelto di somministrarla, su base volontaria, agli operatori sanitari e agli over 60, senza attendere lo sviluppo di vaccini specifici per la Delta che rischierebbero di arrivare tardi.
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