Dalai Lama, un bimbo di 8 anni (nato negli Usa) è «la reincarnazione del grande maestro mongolo»: chi è il prescelto

Appartiene a una delle famiglie più in vista della Mongolia, ma ha passaporto statunitense

Dalai Lama, un bimbo di 8 anni (nato negli Usa) è «la reincarnazione del grande maestro mongolo»: chi è il prescelto
Mercoledì 29 Marzo 2023, 15:01 - Ultimo agg. 15:23
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Il Dalai Lama, leader spirituale del buddismo tibetano, nel corso di tre giorni di insegnamenti rivolti alla comunità dei tibetani di origine mongola a Dharamsala, la città indiana dove vive da rifugiato, ha riconosciuto un bambino di otto anni, come reincarnazione dell'ultimo grande maestro tibetano della Mongolia. Il quotidiano Hindustan Times scrive che il bimbo era già stato "consacrato" nel monastero tibetano di Gandan, nella capitale mongola di Ulan Bator, prima di essere presentato al Dalai Lama che lo ha accettato come decima reincarnazione del Rinpoche, (venerabile maestro) mongolo Khalkha Jetsun Dhampa. 

Chi è il bambino

Il bambino, 8 anni, appartiene a una delle famiglie più in vista della Mongolia, ma ha passaporto statunitense.Il prescelto è uno dei due gemelli di otto anni di una delle famiglie più importanti a livello politico e commerciale in Mongolia.

Sono figli un professore dell’Università nazionale mongola, Altannar Chinchuluun e la madre, Monkhnasan Narmandakh, è amministratrice delegata di un gruppo industriale.

 

La successione

Il riconoscimento, tuttavia, non si traduce in una designazione alla possibile successione del Dalai Lama che, giunto ormai alla soglia degli 88 anni, ha ripetutamente affermato di non avere ancora deciso se indicare o meno a chi lasciare la guida spirituale. E se lo dovesse fare, nella comunità internazionale del buddismo tibetano sono almeno mille i lama, ovvero i maestri, riconosciuti come reincarnazioni di precedenti leader spirituali. Riconoscimento che avviene grazie a segnali che loro stessi danno o tramite le indicazioni di oracoli o delle persone a loro vicine.

Lo scontro con la Cina

Il riconoscimento del bambino ha però un'importanza politica, perché mira a rivitalizzare la presenza del buddismo tibetano nel Paese asiatico "schiacciato" tra Russia e Cina dove, nel sedicesimo secolo, il re Altan Khan, convertitosi al buddismo, conferì il titolo di Dalai Lama (Oceano di saggezza) al maestro Gelugpa Sonam Gyatso, terzo esponente del lignaggio mongolo. Da tempo non erano stati riconosciuti lama mongoli rilevanti e il lignaggio rischiava di interrompersi: l'identificazione del piccolo rappresenta l'ennesima provocazione in chiave anticinese dell'anziano leader spirituale tibetano che non smette di lottare, dal suo esilio in India, per il suo Paese occupato dal 1950 da Pechino. 

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