Elezioni Austria, Kurz trionfa. Crolla l'ultradestra, effetto Greta per i Verdi

Elezioni Austria, Kurz trionfa. Crolla l'ultradestra, effetto Greta per i Verdi
Elezioni Austria, Kurz trionfa. Crolla l'ultradestra, effetto Greta per i Verdi
di Flaminia Bussotti
Domenica 29 Settembre 2019, 17:17 - Ultimo agg. 30 Settembre, 11:41
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VIENNA Sebastian Kurz ha vinto al di là di tutte le previsioni alle elezioni anticipate ieri in Austria, imponendosi con la sua Övp (popolari) incontrastato al primo posto. Secondo i risultati provvisori, la Övp si attesta al 38,4% con 17 punti di distacco dai socialdemocratici (Spö) che precipitano al 21,5% e perdono cinque punti. Gli altri vincitori sono i Verdi, che alle elezioni nel 2017 erano rimasti fuori dal Parlamento, scalzati dalla lista Jetzt (Adesso) del fuoriuscito Peter Pilz, e che segnano ora il record del 12,4%.



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LA CADUTA
Umiliato e relegato al terzo posto dopo la Spö, il partito nazional liberale di estrema desta Fpö, alleato nell'ultimo governo della Övp, che precipita al 17,3% dal 26% che aveva. Il partito dell'ex leader Heinz-Christian Strache ha pagato le conseguenze dell'Ibizagate, il video che lo aveva costretto a maggio alle dimissioni dopo che veniva immortalato mentre prometteva a una sedicente miliardaria russa la cessione di asset pubblici e in cambio di denaro per la Fpö. Subito dopo la divulgazione del video, Strache, nel frattempo diventato vicecancelliere di Kurz nella coalizione Övp-Fpö, si dimetteva dal governo e dalla leadership. Kurz metteva fine alla cooperazione con i ministri Fpö e apriva la strada a elezioni anticipate. Il Parlamento però, col voto di Spö e Fpö, lo sfiduciava impedendogli di rimanere in carica fino alle nuove elezioni. Al suo posto si insediava un governo tecnico guidato dalla cancelliera Bierlein, ex giudice costituzionale.


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Kurz, emozionatissimo, non ha fatto che ringraziare gli elettori, dicendo che «il popolo ci ha rieletti» e annunciando colloqui con tutti i partiti. Sconfitti i socialdemocratici della nuova leader Spö, Pamela Rendi-Wagner, che batte il record negativo (26,9%) del partito crollando al 21,5%. Il manager del partito Thomas Drozda ha ammesso la sconfitta dicendo che i veri vincitori sono la Övp e i Verdi e che la parola sta ora al Presidente Alexander Van der Bellen, il quale affiderà con molta probabilità l'incarico di governo a Kurz.

«Non siamo contenti del risultato, dobbiamo essere onesti e riconoscerlo», ha ammesso la leader Rendi-Wagner di cui si esclude, almeno per ora, un siluramento dal vertice Spö. Ammissione di sconfitta anche da parte della Fpö, che attraverso il segretario generale Harald Vilimsky ha detto che bisogna ora rimettersi in piedi e andare all'opposizione: «servono nuove facce in posti di responsabilità». Ibiza e una serie di scandali hanno provocato una emorragia di voti, emigrati per lo più verso la Övp. L'ultimo della serie è il sospetto concreto di truffa di Strache ai danni del partito (affitto di casa pagato, 10.000 al mese di spese e rimborsi vari). In più anche il sospetto che a beneficiare delle casse Fpö ci fosse anche la moglie di Strache, Philippa, ben garantita dal consorte. Alle europee Strache aveva conquistato 45.000 preferenze a Vienna e con ciò un mandato sicuro per Strasburgo, ma lui lo barattava col partito in cambio di un posto sicuro in lista alle politiche per Philippa. L'ipotesi che circola ora è che Strache voglia candidarsi a sindaco di Vienna alle comunali l'anno prossimo: una minaccia per la Fpö che dopo i guai provocati preferirebbe espellerlo. Se lo facesse però il rischio sarebbe una scissione e la fondazione di Strache di un nuovo partito di estrema destra con conseguente frana di voti.

I SEGGI
Le elezioni hanno decretato un risultato di tutto rispetto per il giovane partito neoliberale dei Neos, (7,4%; + 2,1%) ma soprattutto un trionfo per i Verdi del leader Werner Kogler. Dopo essere stati catapultati fuori dal Nationalrat (parlamento) due anni fa sono rientrati ora alla grande con oltre il 12,4%. Il tema dell'ambiente, il clima e le grandi manifestazioni del Fridays for future lanciate da Greta Thunberg hanno giocato un ruolo decisivo. In seggi, dei 183 in tutto, la Övp ne conquista 73 (+9) la Spö 41 (-11), la Fpö 32 (-19), i Verdi 23, i Neos 14 (+4). Per Kurz resta adesso il rebus delle coalizioni. Avere poche opzioni è un problema, ma averne troppe come nel suo caso può essere pure un grosso problema.

 

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