Nucleare, Il Giappone apre ai reattori di ultima generazione contro la crisi energetica

La svolta del governo undici anni dopo Fukushima

Nucleare, Il Giappone apre ai reattori di ultima generazione contro la crisi energetica
Nucleare, Il Giappone apre ai reattori di ultima generazione contro la crisi energetica
Mercoledì 24 Agosto 2022, 09:12 - Ultimo agg. 19:19
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Crisi energetica, il Giappone torna sul progetto energia nucleare. Il premier Fumio Kishida, partecipando al Consiglio per la transizione energetica, ha affermato che il governo discuterà di riattivare più centrali nucleari e di prolungare la vita dei reattori in servizio se la sicurezza potrà essere essere garantita. Tutto questo a 11 anni dalla crisi di Fukushima. «Cercheremo - ha aggiunto il premier secondo i media nipponici - di costruire reattori nucleari di prossima generazione dotati di nuovi meccanismi di sicurezza». Il Giappone valuta quindi la possibilità di costruire reattori nucleari di nuova generazione, con il Paese alle prese con l'aumento dei costi energetici importati per la guerra in Ucraina.

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Il progetto del premier

Il governo del Giappone sosterrà la costruzione di almeno sette nuovi reattori nucleari entro l'estate del prossimo anno al fine di garantire una fornitura stabile di elettricità.

Lo ha dichiarato il primo ministro giapponese Fumio Kishida. In questo modo il Paese dovrebbe avere un totale di 17 reattori attivi e raggiungere l'obiettivo del 20-22% di elettricità prodotto da energia nucleare entro il 2030.

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Nucleare, le ragioni di Kishida

«L'invasione russa dell'Ucraina ha trasformato in profondità lo scenario energetico mondiale», spingendo il Giappone a dover tener conto dei potenziali effetti di crisi future, ha aggiunto Kishida. «Per quanto riguarda le centrali nucleari, oltre alla messa in sicurezza delle operazioni dei 10 reattori già riattivati (di cui solo 6 operativi), il governo guiderà gli sforzi per realizzare il riavvio» di altre unità la cui sicurezza sia stata accertata e approvata dall'agenzia atomica nazionale. Kishida ha invitato a prendere in considerazione la «costruzione di reattori nucleari di nuova generazione dotati di nuovi meccanismi di sicurezza» e «l'uso massimo possibile delle centrali esistenti», nonché ad accelerare «le discussioni sulle misure possibili in base alle opinioni delle forze politiche e degli esperti in modo da raggiungere conclusioni concrete entro la fine dell'anno». Il Giappone, come molti altri Paesi, mira alla neutralità del carbonio entro il 2050, ma è alle prese con la stretta alle forniture d'energia dopo l'invasione russa dell'Ucraina iniziata il 24 febbraio. Il nucleare resta un tema molto delicato nel Sol Levante dopo la crisi di Fukushima di marzo 2011 innescata dal terremoto di magnitudo 9 e dal collegato potente tsunami, all'origine del peggior disastro dai tempi di Chernobyl. Attualmente, 10 dei 33 reattori sono tornati in funzione, anche se non tutti sono operativi per l'intero anno. L'agenzia nazionale sulla sicurezza nucleare ha approvato in linea il riavvio di altri sette reattori. Kishida ha presentato la nuova politica energetica del Paese, che punta a garantire l'energia elettrica a medio e lungo termine con un piano di riavvio fino a 17 centrali nucleari a partire dall'estate del 2023. L'obiettivo principale dal 2030 sarà quello di prendere in considerazione la costruzione di impianti di prossima generazione che, se realizzati, sarebbero i primi in assoluto dal 2011. Altro punto prioritario è l'estensione operativa dei reattori attuali: la legge attuale prevede una vita operativa da 40 a 60 anni prima della dismissione.

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