Eric Zemmour, chi è il polemista di estrema destra che punta l'Eliseo e vuole «riconquistare la Francia»

Ieri il primo grande comizio davanti a 15mila militanti. Ma la sua candidatura fa già discutere

Eric Zemmour, il polemista di destra che punta a riconquistare la Francia
Eric Zemmour, il polemista di destra che punta a riconquistare la Francia
Lunedì 6 Dicembre 2021, 11:22 - Ultimo agg. 9 Aprile, 19:43
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La corsa all'Eliseo è già partita tra le polemiche. Eric Zemmour, ex polemista di estrema destra che lo scorso 30 novembre si è candidato alle elezioni presidenziali francesi del 2022 e ieri ha tenuto il suo primo grande comizio davanti a 15 mila militanti arrivati al Palazzo delle Esposizioni di Villepinte, nella banlieue nord di Parigi. Il suo nome - e la sua candidatura - già hanno creato tensioni: Zemmour è stato ferito a un polso da un uomo che l'ha afferrato poco prima che salisse sul palco, con i medici che gli hanno dato 9 giorni di prognosi con tanto di incapacità totale al lavoro. 

Marine Le Pen crolla nei sondaggi per l'Eliseo (e Zemmour continua a rubarle consensi a destra)

La riconquista della Francia: il manifesto del partito

Mentre in migliaia sfilavano per le strade di Parigi per manifestare contro la sua candidatura, Zemmour dal palco lanciava le sue ambizioni di partire alla «riconquista del più bel Paese del mondo». Ma sono state scintille anche durante l'intervento di Zemmour, quando in fondo alla sala sono scattati tafferugli e sedie lanciate in aria tra attivisti antirazzisti ed alcuni militanti di estrema destra. Almeno due persone avevano il volto insanguinato dopo gli scontri, tra cui una militante di Sos Racisme.

Mentre a Parigi circa 2.200 manifestanti, secondo la questura, hanno sfilato per denunciare la discesa in campo del candidato anti-Islam e anti-migranti due volte condannato per istigazione all'odio razziale. Il leader del neonato movimento politico "Reconquete", Riconquista (un chiaro riferimento storico alla "Reconquista spagnola sulla dominazione musulmana"), è entrato in scena dinanzi ai 15 mila presenti in sala a metà pomeriggio, accolto da ovazioni e un tripudio di bandiere bleu-blanc-rouge.

«Se vinco quest'elezione, non sarà l'ennesima alternanza ma l'inizio della riconquista», ha assicurato Zemmour rivolgendosi al pubblico composto di tanti giovani, in stragrande maggioranza bianchi, giunti dai quattro angoli della Francia. «Il popolo francese - ha continuato - è qui da mille anni. E non ha detto l'ultima parola». Come primo slogan elettorale Zemmour ha scelto il motto "l'impossibile non è francese", attribuita al suo beniamino Napoleone Bonaparte. Nel discorso di circa un'ora, incentrato soprattutto su temi identitari, lui ha assicurato di «non essere razzista» ma di voler «difendere la nostra identità».

 

Le accuse di neofascismo e sui migranti

Rispedite al mittente anche le accuse di neofascismo: «Io fascista? Ma fatemi il favore...». Poi è tornato a tuonare contro i flussi migratori che a suo avviso minacciano il Paese, secondo la controversa teoria del "grand remplacement", vale a dire la sostituzione della Francia cosiddetta "bianca" con i francesi di origine straniera. «L'immigrazione zero - ha avvertito - diventerà un obiettivo chiaro della nostra politica». Nel suo programma, il candidato di estrema destra promette tra l'altro l'abolizione dello Ius soli e l'espulsione sistematica di «tutti i clandestini presenti sul territorio». «Prima della prossima estate - ha incalzato Zemmour in abito scuro, camicia bianca e cravatta azzurra - voglio limitare il diritto d'asilo a una manciata di individui». Per poi assicurare di voler «tendere la mano» a «quei musulmani che vogliono diventare nostri fratelli», assimilandosi alla società francese. Ex giornalista ed ex star dei talk show ossessionato dalle questioni identitarie, Zemmour ha parlato anche di altre cose, con la promessa di reindustrializzare la Francia. Pur senza mai invocare una 'Frexit', ha rivolto dure critiche all'Unione europea ed ha annunciato che se verrà eletto presidente farà uscire Parigi dal comando integrato della Nato. Zemmour si è ufficialmente candidato alla corsa all'Eliseo il 30 novembre, dicendo di voler «salvare la Francia» e i suoi valori minacciati a suo parere dall'immigrazione e l'Islam. Nelle ultime settimane, i sondaggi lo vedono tuttavia in calo rispetto all'impennata iniziale, quando alcune rilevazioni lo davano davanti a Marine Le Pen per un possibile ballottaggio presidenziale contro Emmanuel Macron.

Chi è Eric Zemmour

Eric Zemmour è un giornalista del 1958 la cui grande popolarità è dovuta alle sue partecipazioni ai talk show politici in tv e ai suoi libri che sono sempre schizzati in cima ai best seller francesi. Lui, che si è auto definito "gollista-bonapartista" ha spesso preso posizioni controverse in quanto a immigrazione, Islam e sul tema omosessuali che gli hanno attirato le ire degli altri schieramenti politici oltre che di migliaia di francesi. Nei suoi libri Zemmour ha raccontato di una Francia in declino (e uno dei suoi titoli più famosi si chiama "Il suicidio francese") la cui colpa è attribuita al multiculturalismo e all'egemonia culturale della sinistra. Più volte è stato condannato per istigazione all'odio razziale ed è considerato uno dei maggiori responsabili della retorica sessista e razzista che si è diffusa nelle tv francesi negli ultimi tempi. Spesso i suoi show televisivi venivano pre-registrati e controllati scrupolosamente dalle redazioni e dalla produzione per evitare gaffe pesanti. Ora una battaglia, in prima persona, con l'obiettivo Eliseo. 

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