Nuova Zelanda, sì all'eutanasia: oltre il 65% di favorevoli al referendum. Bocciato il via libera alla cannabis

Jacinda Ardern
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Venerdì 30 Ottobre 2020, 12:20 - Ultimo agg. 12:51
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Eutanasia in Nuova Zelanda legalizzata per chi è affetto da malattie terminali. Respinta invece la proposta di legalizzazione della cannabis. È quanto emerge dai risultati preliminari del referendum del 17 ottobre, annunciati oggi dalla commissione elettorale neozelandese, secondo cui il 65,2% degli aventi diritto ha votato a favore dell' eutanasia, mentre il 53,1% ha espresso voto contrario alla legalizzazione della cannabis.

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I risultati del referendum sull' eutanasia sono vincolanti ed entreranno in vigore a 12 mesi dal risultato finale dei voti, che arriverà il 6 novembre.

Il voto rende la Nuova Zelanda il settimo Paese al mondo a legalizzare la morte assistita. È stata una «giornata importante per il paese - ha affermato l'attivista Mary Panko - Ora è chiaro quello che già sappiamo da decenni: che i neozelandesi vogliono, e hanno sempre desiderato, il diritto di morire alle loro condizioni».

La chiamata al voto segue l'approvazione del End of Life Choice Act in parlamento nel 2019 che, secondo la legge neozelandese, sarebbe potuto entrare in vigore solo con più del 50 per cento dei voti a favore nel referendum. 

 

Mentre i risultati del referendum sull' eutanasia sono vincolanti, la questione della cannabis non lo è: quindi, indipendentemente dal risultato, il governo dovrà comunque discutere la questione e far approvare la legge in parlamento. Agli elettori è stato chiesto di decidere se volevano approvare un disegno di legge che legalizzi la cannabis e regoli il modo in cui veniva usata e venduta. La modifica imporrebbe restrizioni più rigorose rispetto alle norme sulla vendita di alcol e tabacco. Il primo ministro laburista Jacinda Ardern, appena rieletta per il secondo mandato che potrà affrontare con un vasta maggioranza in parlamento, ha detto di aver votato sì a entrambe le domande referendarie, e recentemente ha affermato di aver fatto uso di cannabis «molto tempo fa».

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