Floyd, Minneapolis smantella il dipartimento di polizia

Floyd, Minneapolis smantella il dipartimento di polizia
Floyd, Minneapolis smantella il dipartimento di polizia
Lunedì 8 Giugno 2020, 01:46
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Con le proteste pacifiche che continuano non solo negli Stati Uniti, la maggioranza del consiglio comunale di Minneapolis, la città in cui è morto l'afroamericano George Floyd per mano degli agenti, ha votato per avviare un processo che dovrà portare a un taglio dei fondi alle forze dell'ordine e allo smantellamento dipartimento di polizia: «L'obiettivo è quello di riformarlo e di ricostruire insieme a tutta la nostra comunità un nuovo modello di sicurezza pubblica che davvero garantisca la sicurezza di tutti».

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Inoltre Joe Biden sarà nelle prossime ore a Houston, in Texas, per incontrare privatamente la famiglia di George Floyd, l'afroamericano morto per mano della polizia a Minneapolis. Lo conferma l'entourage dell'ex vicepresidente Usa. Il candidato democratico alla Casa Bianca registrerà anche un videomessaggio che sarà trasmesso domani durante la cerimonia funebre nella città d'origine di Floyd. L'ex vicepresidente non parteciperà in persona alla cerimonia.


LE PROTESTE

Appena 24 ore a prima a Washington avevano sfilato a migliaia in piazza per George Floyd: tutti in corteo dopo essersi radunati davanti al Lincoln Memorial e a Capitol Hill, sede del Congresso.

Tutti hanno marciato verso l'area di Lafayette Plaza, di fronte a una Casa Bianca blindatissima. Il numero dei manifestanti è cresciuto di ora in ora e le proteste, assolutamente pacifiche, sono andate avanti per tutta la serata. In migliaia anche per le strade di New York, dove un corteo ha attraversato il ponte di Brooklyn per dirigersi a Manhattan verso City Hall, la sede del comune dove si trovano gli uffici del sindaco Bill de Blasio. Una folla enorme anche a Chicago, Philadelphia, Atlanta, Miami, Los Angeles, Seattle, Denver, Minneapolis. In migliaia in strada a Buffalo e Tacoma, le due città teatro degli ultimi due video shock delle violenze da parte della polizia.



Il muro fatto innalzare da Donald Trump a protezione della residenza presidenziale è stato tappezzato di poster, bandiere, disegni e cartelli con gli slogan della protesta. Le barriere di cemento e recinzioni metalliche sono state decorate con fiori, fiocchi colorati, origami, palloncini in quella che si è trasformata in una sorta di esibizione, una mostra improvvisata con tutti i simboli di chi è sceso in strada per denunciare il razzismo, la violenza della polizia e per chiedere un reale cambiamento. Con dei fiocchi colorati campeggia la scritta 'Police-Free School', e su una maglietta bianca appesa si legge 'My body is not a target', il mio corpo non è un bersaglio. Poi un grande cartone con tutti i nomi e le foto delle vittime della violenza della polizia, quasi tutti afroamericani: Trayvon Martin, Michael Brown, Eric Garner, Breonna Taylor, George Floyd.

Trump:
«A Washington molta meno folla del previsto». «Molta meno folla a Washington di quanto previsto»: così Donald Trump in tarda serata su Twitter, dopo che per ore migliaia di persone hanno marciato e manifestato per le vie della capitale degli Stati Uniti e davanti alla Casa Bianca. Il presidente americano ringrazia quindi la Guardia nazionale, il Secret Service e la polizia del District of Columbia per il loro «fantastico lavoro».

Nessuna parola sulle ragioni e i motivi della protesta.

 

San Francisco, manifestanti invadono il Golden Gate. Grande manifestazione anche a San Francisco, dove migliaia di persone hanno invaso pacificamente il Golden Gate Bridge che attraversa la baia, simbolo della città. Lunghi cortei anche a Los Angeles, comprese le zone di Hollywood e Beverly Hills. A Seattle, nello stato di Washington, invece tra i manifestanti hanno sfilato centinaia di medici e infermieri da mesi ormai in prima linea contro la pandemia del coronavirus. A Denver tra la folla anche un gruppo di star della squadra di football americano della città, i Broncos. Ad Atlanta, in Georgia, un gruppo di militari della Guardia nazionale si è unito ai manifestanti con balli e cori.


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Cortei in tutti gli Stati Uniti. Decine di migliaia di persone, al grido di 'Black Live Matter' e 'I can't breathe, hanno manifestato in tutta America contro il razzismo e le brutalità della polizia. Ovunque, grandi metropoli e piccole città, va in scena il rito di inginocchiarsi per 8 minuti e 46 secondi, esattamente il tempo durante il quale un poliziotto di Minneapolis ha tenuto il suo ginocchio premuto sul collo di George Floyd uccidendolo. I cortei più imponenti a Washington e a New York.  

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