Gli exit poll parlano chiaro. Hidalgo, la sindaca di Parigi, non sarà la presidente di tutta la Francia. Nessuna sorpresa, sia chiaro, eppure quasi nessuno credeva che la 62enne prima cittadina (al secondo mandato nella capitale) finisse al 2% con il Partito socialista.
È stato molto più di un flop quello della candidata che anche gran parte del partito rifiutava, dopo lo storico score negativo di Benoit Hamon alle presidenziali del 2017: 6,36%. All'inizio Anne Hidalgo era convinta di poter attirare consensi, ma al primo comizio - in un luogo tenuto segreto un pò per aumentare l'attesa e un po' per evitare contestazioni «parigine» - fu subito chiaro che la strada era in salita. Fischi da un gruppuscolo di strenui oppositori della sua politica nella capitale, caratterizzata da una guerra senza quartiere contro le auto.
La gestione di Parigi
Una gestione che ha reso il centro di Parigi più vivibile per biciclette e monopattini, tagliando però fuori una fetta di popolazione che per motivi diversi - distanza dal centro, esigenze lavorative, età - ha ormai rinunciato a frequentare la capitale. Una fronda di contestatori dietro l'hashtag #saccageParis ha condotto una battaglia mediatica e il carattere duro della sindaca non ha facilitato il dialogo. A gennaio, i media hanno rivelato che l'ex presidente François Hollande era stato sondato da alcuni compagni di partito per sostituire in corsa la Hidalgo, che comunque di ritirarsi o di far convergere le sue preferenze verso un voto utile non ha mai voluto sentir parlare.
La reazione alla sconfitta
Almeno fino a stasera, dopo la grande sconfitta, quando è stata la prima - appena noti i risultati - a invitare i suoi a votare per Emmanuel Macron al ballottaggio contro Marine Le Pen.