Gran Bretagna, record di morti in un giorno: 1.564. Johnson: «Ospedali al collasso»

Gran Bretagna, record di morti in un giorno: 15.64. Johnson: «Ospedali al collasso»
Gran Bretagna, record di morti in un giorno: 15.64. Johnson: «Ospedali al collasso»
Mercoledì 13 Gennaio 2021, 17:50 - Ultimo agg. 20:46
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Gran Bretagna quasi travolta dal coronavirus che sta mettendo gravemente sotto pressione la struttura sanitaria. Allarme soprattutto nelle piccole città dove le capiacità degli ospedali sono molto inferiori rispetto alle metropoli. Oggi si registra il nuovo record giornaliero assoluto di morti da Covid con la variante inglese dell'infezione che sta dlagando. I nuovi decessi sono stati 1.564, contro i 1.243 di ieri; mentre i casi sono sono stati 47.525. Il numero odierno da incubo di morti da Covid porta il totale delle vittime registrate nel Regno dall'inizio della pandemia a quasi 85.000 (84.767), stando al conteggio ufficiale basato sugli stessi parametri degli altri Paesi che considera tutte le persone morte entro 28 giorni dal primo test positivo al coronavirus. Si tratta della somma più elevata d'Europa in cifra assoluta, subito davanti all'Italia, e della quinta al mondo dopo Usa, Brasile, India e Messico. Secondo le stime dell'agenzia Pa elaborate sulla base dei dati dell'Office for National Statistics, equivalente britannico dell'Istat, che includono tutti coloro sul cui certificato di morte il Covid sia indicato come causa o concausa anche remota, il totale dell'isola supererebbe invece ora i 100.000 decessi.

 

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Ospedali a rischio saturazione

L'impennata di contagi da Covid alimentata nel Regno Unito in particolare dalla cosiddetta variante inglese del virus comporta ormai «un rischio sostanziale» per gli ospedali britannici, sul fronte d'una saturazione di posti letto in terapia intensiva. Lo ha detto Boris Johnson in un'audizione parlamentare in commissione, pur aggiungendo di non essere in grado di «predire» quando questa saturazione possa essere raggiunta. Il premier ha insistito poi sull'importanza del lockdown e dell'accelerazione dei vaccini in questa fase, mentre ha espresso preoccupazione per una «nuova variante individuata in Brasile» dopo quella sudafricana.

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Iniziata sperimentazione nuovo farmaco. È partita ieri dal Regno Unito una sperimentazione clinica su vasta scala per una nuova terapia anti- Covid a base di interferone beta, una proteina che il corpo produce quando si contrae un'infezione virale. In questo caso i pazienti dovranno inalarla e si spera che possa stimolare il sistema immunitario e le cellule a combattere il virus. A darne notizia è la Bbc. I primi dati sembrano indicare che la terapia, sviluppata dall'ospedale universitario di Southampton e prodotta in un'azienda biotech della città, riduca di quasi l'80% il rischio di sviluppare una forma grave di Covid nei pazienti ricoverati in ospedale. Un ciclo di questa terapia costerebbe circa 2200 euro. L'interferone beta è una delle prime linea di difesa del corpo contro i virus ed è usato anche nella terapia per la sclerosi multipla. Il SarsCov2 sembra però bloccare la sua produzione per sfuggire al sistema immunitario. Il nuovo farmaco è una speciale formulazione di interferone beta che viene rilaciata direttamente nelle vie aeree e nei polmoni con un nebulizzatore. L'idea è che facendo arrivare la proteina nei polmoni si stimoli una risposta anti-virale più forte, anche nei pazienti con sistema immunitario già indebolito. Alcune precedenti sperimentazioni cliniche, condotte dall'azienda biotech di Southampton, hanno mostrato che può stimolare una risposta immunitaria e che i pazienti con asma e altre malattie croniche dei polmoni lo tollerano bene. I risultati della sperimentazione clinica di fase II, fatta l'anno scorso su 100 persone malate di Covid, sono stati promettenti: i pazienti avevano possibilità doppie-triple di recuperare e tornare alle attività di ogni giorno, e il loro tempo medio di permanenza in ospedale si è ridotto di circa un terzo, passando da 9 a 6 giorni. Adesso la fase III della sperimentazione sarà più vasta e coinvolgerà oltre 600 pazienti di 20 paesi. I risultati dovrebbero arrivare all'inizio dell'estate.