Donbass, Mosca rallenta. E Kiev colpisce in Russia. Un piano per evacuare i civili dall’acciaieria Azovstal

Il Pentagono: ritardo di giorni nell’avanzata delle truppe di Putin. Azovstal, il tentativo disperato di evacuare i civili intrappolati

Guerra in Ucraina, la diretta: 8mila soldati britannici nell'Europa dell'Est per le esercitazioni Nato
Guerra in Ucraina, la diretta: 8mila soldati britannici nell'Europa dell'Est per le esercitazioni Nato
di Nicola Pinna
Venerdì 29 Aprile 2022, 07:55 - Ultimo agg. 30 Aprile, 06:29
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La voce che arriva da quel pozzo di disperazione si è fatta sempre più debole: un grido che si ripete da molti giorni e che ormai sembra poco più di un sibilo. «Qui siamo già oltre la catastrofe umanitaria», dice Serhiy Volyna, che da settimane guida i marines ucraini asserragliati, anzi imprigionati, nell’acciaieria di Mariupol. Nel fondo semibuio di Azovstal le ore sono diventate interminabili e ieri il tempo è trascorso persino più lentamente del solito. In attesa di una possibilità di salvezza che però sembra ancora rimandata. E se è vero che l’avanzata della Russia sul Donbass incontra nuovi (e forse imprevisti) ostacoli, che hanno fatto accumulare notevole ritardo ai piani del generale Gerasimov, l’Ucraina non sta più solo a guardare. Si difende sì, ma allo stesso tempo contrattacca, e così ieri le forze di Zelensky hanno bombardato un checkpoint di frontiera nella regione russa di Kursk, nel distretto di Rylsky. Un’azione che ora rischia di provocare un’ulteriore escalation. Una prima avvisaglia c’è già stata, con i missili lanciati per la prima volta da un sottomarino russo in azione nelle acque del Mar Nero. Zelensky si dice pronto a incontrare Putin «nonostante le atrocità», ma la diplomazia non riesce ancora a rallentare i combattimenti. E Kiev aspetta che gli Stati Uniti mantengano l’impegno di far arrivare le nuove armi pesanti entro 24 ore. 

La fuga impossibile

La speranza del mattino è tutta legata a un’operazione speciale (e rischiosissima) organizzata e annunciata dal governo di Kiev. La strategia deve essere segreta, ma l’obiettivo è semplice: tentare di portare in salvo anziani, donne, bambini, e pure famiglie intere, dai sotterranei profondi dell’impianto. Ma col passare delle ore intorno al gigante di ferro, circondato sempre dal fumo e da una distesa di cenere e macerie, cala il silenzio: «Cercheremo di fare uscire i civili, ma non si possono svelare i dettagli», fanno sapere le autorità locali. Chi è dentro aspetta, chi è fuori spera. Le organizzazioni umanitarie possono solo stare a guardare, perché a Mariupol non ci si può neanche avvicinare. C’è il rischio di attacchi e c’è la barriera militare russa. E col passare dei giorni comincia a concretizzarsi il rischio che dall’acciaieria nessuno riesca a uscire vivo. «Qui ci sono anche sessanta bambini, uno di appena 4 mesi. Non c’è più cibo, né speranza», ripete in diretta alla Cnn il comandante della 36° Brigata marina. Le interviste in diretta dall’ultimo fortino consentono di mostrare ancora le immagini dell’orrore. «Mariupol è la Aleppo europea - dice l’alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri, Josep Borrell - La città è stata rasa al suolo, con migliaia di civili uccisi». I russi qui hanno ridotto la pressione, ma non hanno rinunciato agli attacchi e le informazioni raccolte dalle agenzie dell’intelligence di diversi stati preannunciano un blitz per liberare l’impianto e abbattere l’ultima resistenza.

I ritardi a Est

Sull’altro fronte, quello dell’irrinunciabile Donbass, le truppe di Mosca incontrano qualche imprevisto e l’effetto sembra pure visibile sul terreno. Il briefing quotidiano del Pentagono lo conferma: «La Russia è in ritardo di alcuni giorni rispetto ai suoi programmi. I combattimenti potranno, anche per questo, protrarsi a lungo». Anche ieri, comunque, gli attacchi non si sono fermati. E tra il Lugansk e il Donetsk sono piombati molti di quei 1.900 missili che l’esercito di Putin ha scagliato nei territorio dell’Ucraina dall’inizio dell’invasione. Il bollettino della giornata bellica include i razzi che hanno colpito una scuola (che poi è stata anche occupata) a Severodonetsk, quelli scagliati contro un deposito di petrolio a Donetsk. E tra le denunce sulle azioni compiute dai russi emerge quella che riguarda 700 studenti universitari del Donbass che sarebbero stati costretti a donare il sangue per permettere le cure dei soldati occupanti. 

Il contractor morto

Nella battaglia che coinvolge anche molti stranieri emerge la storia di Willy Joseph Cancel, il primo contractor americano a morire in Ucraina, uno dei tanti miliziani che sono partiti dopo l’invasione della Russia. Era un ex marine, aveva 22 anni, una figlia di soli sette mesi. Originario del Tennessee, lavorava per una società di contractor che poi gli ha offerto di partire per l’Ucraina. «Non hanno trovato il suo corpo», ha raccontato la moglie Rebecca Cabrera: «Gli uomini che erano con lui ci hanno provato, ma era pericoloso, rischiavano di essere uccisi. Vorremmo tanto che tornasse da noi». Willy Joseph Cancel è l’ennesima vittima straniera sul fronte della guerra. In questi giorni, infatti, è stato ucciso anche l’ex militare britannico Scott Sibley, mentre due volontari del Regno Unito, impegnati in operazioni di assistenza umanitaria, sono stati catturati dai soldati russi con l’accusa di essere spie.

La Capitale

A Kiev, bersagliata dai missili durante la visita del Segretario generale dell’Onu, l’allerta torna a essere molto alta, dopo giorni in cui si tentava di ritornare lentamente alla normalità.

Suonano di nuovo le sirene antiaeree e le autorità locali invitano i cittadini a non rientrare. Perché i rischi sono altissimi. E in più c’è la richiesta a non utilizzare l’auto perché il poco carburante rimasto nei depositi è prezioso per le forze armate. «Se siete tornati nella capitale usate il trasporto pubblico, se possibile, coloro che si trovano in un posto sicuro fuori da Kiev aspettino a ritornare», ha scritto il vicesindaco Mykola Povoroznyk.

L'Italia ferma i jet russi

Col rischio di escalation sempre all’orizzonte, tra minacce di rappresaglie che partono dal Cremlino e arrivano fino agli stati che stanno dando il loro supporto bellico all’Ucraina, la Russia gioca anche sulla provocazione. E da giorni sul confine est dell’Unione europea, che per lunghi tratti è anche limite territoriale della Nato, i jet di Mosca si avvicinano minacciosamente. Testano la capacità di reazione dei sistemi di difesa e così innescano la reazione della forza militare schierata proprio su quel fronte, tra il Mar Baltico e il Mar Nero. Il cielo, al limite dello spazio aereo della Romania, è sorvegliato dall’Aeronautica militare italiana che in questi giorni ha respinto più di una volta i bombardieri russi che hanno sorvolato a ridosso del confine invisibile, ma ben segnato pure tra le nuvole. 

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Guerra in Ucraina, la diretta

Ore 22.26 - Volodymyr Zelensky è ancora pronto a parlare con Vladimir Putin nonostante le atrocità russe a Bucha, Mariupol e in altre città. Lo ha detto il presidente ucraino ai media polacchi, secondo quanto riporta la Bbc. Zelensky affermato di voler incontrare il presidente Putin perché «un solo uomo decide tutto» in Russia. Secondo il leader ucraino, il rischio che i negoziati con Mosca falliscano è alto, perché «dopo Bucha e Mariupol, le persone vogliono solo ucciderli. E quando c'è un tale atteggiamento, è difficile parlare di qualsiasi cosa». Allo stesso tempo, ha aggiunto, «se c'è una sola possibilità, dovremmo parlare».

Ore 21.41 - La Russia non si considera in guerra con la Nato, perché in quel caso aumenterebbe il rischio di una guerra nucleare, cosa che non può essere consentita. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, in un'intervista ad Al Arabiya, secondo quanto riporta Interfax. «Non pensiamo di essere in guerra con la Nato. Questo sarebbe un altro passo verso l'aumento dei rischi» di guerra nucleare, ha spiegato. E la Russia - ha sottolineato - non sta minacciando nessuno di guerra nucleare, al contrario degli occidentali. «Purtroppo, la Nato crede di essere in guerra con la Russia», ha detto Lavrov, affermando che molti leader occidentali «dichiarano direttamente, pubblicamente e con insistenza che 'Putin deve perderè e 'La Russia deve essere sconfitta». Lavrov ha poi accusato Kiev dello stallo dei colloqui di pace.

Ore 21.38 - «Credere che l'ultima ondata di sanzioni che hanno mostrato il vero volto dell'Occidente - che, per quanto capisco ora, è sempre stato russo-fobico - spinga la Russia a 'gridare aiuto e chiedere perdonò è da pessimi pianificatori e da chi non sa nulla della politica estera di Mosca o di come affrontare la Russia». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un'intervista all'emittente Al-Arabiya.

Ore 20.58 - «I rischi di chiudere completamente qualsiasi dialogo con i russi sono altissimi»: la affermato - secondo quanti riporta la Ukrainska Pravda - il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso di una conversazione con i media polacchi. Secondo Zelensky, il processo di negoziazione con i rappresentanti di Mosca è «molto lento».

Ore 20.36 - «L'Indonesia in quanto presidente di turno è responsabile degli inviti al G20». Lo ha detto la vice portavoce del dipartimento di Stato, Jaline Porter, a proposito dell'invito a Valdimir Putin al vertice di novembre a Bali. Il dipartimento ha comunque ribadito la convinzione dell'amministrazione Usa che il vertice «non può essere business as usual».

Ore 20:20 - Alle forze d'invasione russe i combattenti ucraini hanno inflitto «perdite colossali». Lo ha detto Oleksyi Arestovich, il principale consigliere di Voloymyr Zelensky, ammettendo che anche gli ucraini hanno subito ingenti perdite. «Ma quelle dei russi sono molto più ingenti. Sono colossali», ha sottolineato, come riportano i media internazionali.

Ore 20:13 - Il Pentagono denuncia Vladimir Putin per la sua «depravazione». «È difficile guardare a quello che le sue forze stanno facendo in Ucraina e pensare a come un individuo, un leader possa giustificarle. È depravazione». Lo afferma il portavoce del Pentagono, John Kirby, assicurando che gli Stati Uniti continueranno «a sostenere l'Ucraina».

Ore 20.00 - Le minacce della Russia sul nucleare sono «irresponsabili». Lo afferma il portavoce del Pentagono, John Kirby.

Ore 18.47 - «È cruciale che la mia richiesta di fondi sia approvata il più velocemente possibile». Lo scrive il presidente americano Joe Biden su Twitter a proposito del finanziamento da 33 miliardi chiesto al Congresso per aiutare l'Ucraina. «Se non aiutiamo gli ucraini a difendere il loro Paese restiamo a guardare mentre i russi continuano a compiere atrocità ed aggressioni», ha sottolineato il presidente.

Ore 18.44 - Gli Stati Uniti hanno «chiarito» al governo russo che «andrà incontro a gravi conseguenze se dovesse utilizzare armi chimiche in Ucraina». Lo ha dichiarato il segretario di Stato, Antony Blinken, in un messaggio in occasione del 25esimo anniversario della Convenzione sulle armi chimiche.

Ore 16.58 - Le perdite russe in Ucraina sono «colossali». Lo ha detto il consigliere del presidente ucraino Oleksiy Arestovych, ammettendo che Kiev ha perso il controllo di alcune città e villaggi nell'est, dove i combattimenti si stanno facendo più intensi, e che ci sono state perdite pesanti. Ma quelle russe sono anche più gravi. Citato dall'agenzia Unian, Arestovuch ha detto che ogni giorni i russi perdono una compagnia di militari.

Ore 15.20 - «Oltre 600 feriti sono ancora nell'ospedale da campo dello stabilimento di Azovstal». Lo ha reso noto il sindaco di Mariupol Vadym Boychenko, secondo quanto riposta il Kyiv Independent, accusando i russi di continuare ad usare armi pesanti. «Prima che venisse bombardato l'ospedale - ha aggiunto - il numero dei feriti era di 170, ora sono oltre 600».

Ore 14.30 - Un sottomarino russo ha lanciato missili Kalibr su obiettivi militari ucraini dal Mar Nero. Lo ha affermato il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta l'Interfax. «L'equipaggio di un sottomarino della flotta del Mar Nero ha sparato una salva con missili da crociera Kalibr su obiettivi di terra precedentemente identificati dal Mar Nero», ha affermato il ministero. Si tratta della prima volta che la Difesa russa annuncia l'utilizzo di un sottomarino per colpire obiettivi militari ucraini. Finora - ricorda l'Interfax - aveva riferito solo di operazioni condotte con fregate, aerei e sistemi missilistici, compresi quelli a terra.

Ore 14.20 - Gli attacchi missilistici russi a Kiev durante la visita del segretario generale dell'Onu Antnio Guterres sono l'equivalente di Putin che mostra il dito medio. Lo ha detto il sindaco di Kiev Vitali Klitschko citato dalla Bbc. Mosca ha confermato di aver preso di mira la capitale ieri sera, compreso un impianto di produzione di missili. Ma non ha commentato l'attacco a un edificio residenziale in cui una persona è stata uccisa.

Ore 13.35 - «L'approvazione da parte del Congresso americano di una proposta di legge che permette di usare asset della Russia per aiutare l'Ucraina è una decisione rabbiosa, un pericoloso precedente di espropriazione della proprietà privata». Lo afferma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Interfax.

Ore 13.25 - «Come M5s siamo assolutamente contrari a un'escalation militare perchè significherebbe ulteriori sofferenze e carneficine.Quindi siamo contrari ad armamenti sempre più letali. Non è questione della tipologia dell'armamento ma dell'indirizzo politico: se è quello di difendersi o di contrattaccare. Per intenderci siamo contrari ad armi sempre più letale sempre più pesanti: carri armati non ne vogliamo inviare». Così il leader M5s Giuseppe Conte a margine di un convegno della Uil.

Ore 13.20 - Si chiamano Paul Urey e Dylan Healy i due volontari britannici fatti prigionieri da militari delle forze russe in Ucraina nei giorni scorsi, secondo quanto rivelato da fonti non governative nel Regno Unito. Lo riferisce l'organizzazione non profit Presidium Network con la quale i due, pur indicati come attivisti «indipendenti», risultavano in contatto. L'organizzazione ha quindi spiegato che i due, catturati a un posto di blocco dell'esercito russo vicino alla città di Zaporizhzhia, erano impegnati nella «consegna di aiuti umanitari» e in operazioni di evacuazione di «una famiglia ucraina». Stando a fonti di Mosca, Urey e Healy - interrogati e portati frattanto in un luogo di detenzione ignoto - sarebbero viceversa «spie»

Ore 13.00 - «Condanniamo con la massima durezza il lancio di missili che hanno colpito ieri Kiev durante la visita del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres». Lo ha detto il portavoce del governo tedesco Wolfgang Buechner in conferenza stampa a Berlino. Questo dimostra che «la Russia non ha alcun rispetto del diritto internazionale», ha aggiunto.

Ore 12.50 - L'amministrazione militare di Kiev ha chiesto alle donne con bambini piccoli e agli anziani di non tornare in città. Lo riporta l'Ukrainska Pravda citando un appello su Telegram. «La minaccia a Kiev non è scomparsa e gli attacchi missilistici di ieri ne sono la prova. Dati i recenti eventi legati agli incendi nei depositi di petrolio, alla detonazione di depositi di munizioni in Russia, nonché alla retorica dei propagandisti di Putin, possiamo dire che la minaccia è aumentata. Chiediamo di non tornare a studenti, donne con bambini piccoli e anziani!», si legge nell'appello.

Ore 12.20 - «Nel momento in cui la ripresa sembrava avviata, anche con ritmi maggiori rispetto a molte delle previsioni, è intervenuta una guerra insensata, provocata dall'aggressione militare russa contro il popolo ucraino, che va sostenuto nella sua resistenza». Lo ha detto oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della sua visita all'istituto Bearzi di Udine.

Ore 11.34 - Un altro posto di frontiera russo è stato colpito oggi da un bombardamento ucraino, secondo quanto riferiscono le autorità di Mosca. Il sito bombardato si trova nella regione russa di Bryansk. Lo riferiscono le agenzie russe. Secondo la Tass è stato preso di mira l'ufficio del servizio d'intelligence russo, l'Fsb, presso il posto di frontiera.

Ore 11.10 - L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) esprime preoccupazione per la bassa copertura vaccinale dei bambini ucraini contro il morbillo e la poliomielite, considerato che nel Paese si sono già registrati focolai per entrambe le malattie. «L'Oms sta lavorando con il Ministero della Salute per fornire la vaccinazione contro il Covid-19 e quelle di routine dei bambini, ma il conflitto rende l'accesso ai vaccini molto difficile», spiega Jarno Habicht, capo dell'ufficio nazionale dell'Oms in Ucraina.

Ore 10.14 - La Russia denuncia un «bombardamento» contro un checkpoint in una località del distretto di Rylsky, nella regione di Kursk, al confine con l'Ucraina. «Intorno alle 8 ora locale, un checkpoint nella zona di Krupets è stato bombardato con colpi di mortaio. Non ci sono vittime né danni», ha fatto sapere via Telegram il governatore della regione di Kursk, Roman Starovoyt, aggiungendo - stando a quanto riporta l'agenza Tass - che le forze russe hanno risposto al fuoco.

Ore 9.57 - «In poco più di 2 mesi dall'invasione della Russia, a Kiev sono rimasti uccisi più di cento civili, di cui quattro bambini, 435 sono i feriti». Lo ha scritto il sindaco della capitale Vitaliy Klitschko su Facebook citato da Ukrinform. Riferendosi all'attacco russo di ieri contro un grattacielo nel distretto di Shevchenkivskyi, Klitschko ha spiegato: «E' nuovo e ancora scarsamente popolato, quindi c'erano pochi residenti. Grazie a Dio nessuno è morto. Ma ci sono feriti».

Ore 9.25 - «Nelle ultime 24 ore, a Mykolaiv, nella regione di Kherson, i russi hanno cercato di avanzare ed attaccare, ma le Forze Armate Ucraine sono riuscite a tenere le posizioni. Con l'utilizzo dei sistemi d'artiglieria hanno ucciso 14 militari russi e distrutto mezzi corazzati e automobilistici». Lo comunica il comando tattico operativo ucraino «Sud».

Ore 8.47 - Un deposito di petrolio è stato danneggiato in un bombardamento notturno dell'esercito ucraino nel distretto di Kirovsky dell'autoproclamata repubblica del Donetsk. Lo scrive l'agenzia russa Tass citando il sindaco Alexey Kulemzin. «Quattro stazioni elettriche sono state danneggiate, i residenti sono senza energia», ha aggiunto.

Ore 8.45 - «Mariupol è la Aleppo europea. La città è stata rasa al suolo, con migliaia di civili uccisi. Faremo di tutto per porre fine a questa guerra il più presto possibile. E a tal fine continueremo ad aiutare l'Ucraina». Lo ha scritto in un tweet Josep Borrell, l'alto rappresentante dell'Ue per gli affari esteri. «La guerra in Ucraina sta trasformando la geopolitica globale», ha aggiunto.

Ore 8.30 - Sono 217 i bambini rimasti uccisi e 393 quelli feriti dall'inizio dell'attacco russo in Ucraina. Lo rende noto l'ufficio del Procuratore generale ucraino, secondo i cui dati il maggior numero di vittime si registra nelle regioni di Donetsk, di Kiev e di Kharkiv. Nel corso delle ostilità, 1.556 istituzioni educative sono state danneggiate a causa dei bombardamenti quotidiani, 102 delle quali sono andate completamente distrutte.

Ore 8.25 - Kiev sta preparando per oggi un'operazione per evacuare i civili dall'acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo scrive Reuters sul proprio sito, citando l'ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Per oggi è in programma un'operazione per far uscire i civili dalla fabbrica», afferma l'ufficio presidenziale, senza fornire ulteriori dettagli.

Ore 8.00 - Le forze russe hanno attaccato l'oblast di Dnipropetrovsk, nell'est dell'Ucraina, con lanciamissili Grad. Lo riferisce il Kyiv Independent citando il governatore di Dnipropetrovsk Valentyn Reznichenko. «Al mattino - scrive su Telegram .- le forze russe hanno attaccato i villaggi di Velyka Kostromka e Marianske nella regione di Dnipropetrovsk usando lanciamissili Grad». Secondo il governatore, sono stati danneggiati edifici usati come magazzino mentre non è ancora chiaro se ci sono vittime.

Ore 7.56 - «Per la forte resistenza ucraina, le conquiste russe sul terreno sono state limitate e raggiunte con un costo elevato per le forze russe». Lo afferma il ministero della difesa britannico nell'ultimo aggiornamento dell'intelligence pubblicato su Twitter. «La battaglia del Donbass - spiega l'intelligence - resta il principale focus strategico della Russia, per raggiungere l'obiettivo dichiarato di assicurarsi il controllo degli oblast di Donetsk e Lugansk. In questi oblast gli scontri sono stati particolarmente duri intorno a Lysychansk e Severodonetsk, con un tentativo di avanzare a sud da Izium verso Slovyansk.

Ore 7.45 - I prossimi giorni e le prossime settimane potrebbero risultare decisivi, ma la guerra in Ucraina durerà probabilmente più a lungo. A dichiararlo, in un'intervista alla Bbc, è stato il vice segretario generale della Nato, Mircea Geoana: «Potrebbero essere settimane, potrebbero essere mesi, potrebbero essere perfino anni. Ma alla fine probabilmente verrà combattuta e vinta, si spera, dall'Ucraina, sul campo di battaglia».

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Ore 7.10 - «Scioccato e sconvolto per l'attacco missilistico russo su Kiev e altre città ucraine. La Russia dimostra ancora il suo sfacciato disprezzo per il diritto internazionale bombardando una città mentre il segretario generale delle Nazioni Uniti Antonio Guterres è presente, nello stesso momento del primo ministro bulgaro Kiril Petkov». Lo ha scritto l'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell in un tweet di stanotte.

Ore 6.55 - Circa 8.000 soldati dell'esercito britannico prenderanno parte a esercitazioni in programma in tutta l'Europa orientale in risposta all'aggressione russa dell'Ucraina, in uno dei più grandi spiegamenti di forze dalla guerra fredda. Lo scrive il Guardian, citando il ministero della Difesa britannico. Decine di carri armati saranno schierati da qui all'estate in Paesi dell' Europa orientale, dalla Finlandia alla Macedonia del Nord, secondo piani messi a punto dopo l'invasione dell' Ucraina da parte della Russia. Si uniranno alle esercitazioni decine di migliaia di soldati della Nato e dell'alleanza Joint Expeditionary Force, che include Finlandia e Svezia. Il ministero della Difesa di Londra ha affermato che l'azione era stata pianificata da tempo ma è stata rafforzata in risposta all'invasione russa di fine febbraio. L'impegno del Regno Unito dovrebbe raggiungere un picco di circa 8.000 unità che saranno trasferite in Europa continentale da adesso fino a giugno.

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