I soldati russi impegnati in Ucraina dormono sonni molto agitati. L’unico momento di quiete della giornata si sta infatti rivelando anche quello più pericoloso, nel quale dal cielo arrivano sempre più spesso nemici silenziosi e invisibili. A volte sono velivoli kamikaze forniti dagli Stati Uniti, più spesso sono droni di fabbricazione turca: sono le nuove, micidiali piccole armi usate da Davide contro Golia.
Tecnici addestrati
Il lancio dei droni è affidato a una speciale unità chiamata Aerorozvidka, che ha la sua base a Kiev.
I droni più micidiali usati dagli ucraini sono i Bayraktar TB-2 di fabbricazione turca: trasportano 150 chili di armamento sotto le ali e possono lanciare bombe a guida laser, razzi da 70 mm e missili anticarro a lungo raggio in missioni fino a 150 chilometri di distanza. Al termine dell’attacco tornano alla base per essere riforniti. I droni americani, i Switchblade, sono invece meno sofisticati: li chiamano “kamikaze” proprio perché esplodono al contatto con ciò che devono distruggere, ma colpiscono un solo obiettivo e non tornano ovviamente indietro. Per evitare continue perdite, i russi hanno cominciato a nascondere i carri armati tra le case dei villaggi durante la notte, ma la precisione dei lanci ha reso parzialmente inefficace questa misura.
È però molto poco probabile che siano i droni a consentire all’Ucraina di vincere la guerra. Gran parte dei successi di questi ultimi giorni sono dovuti all’inefficienza degli alti comandi russi, che continuano a far avanzare le truppe in fila indiana su strade strette senza protezione della fanteria ai lati, cosa che rende molto facili gli agguati.
Il disordine dell'avanzata
Il disordine con il quale procede l’avanzata ha già causato la distruzione di 430 carri armati e di 1.375 veicoli corazzati. Le 8.000 vittime registrate finora tra gli impreparati, poveri ragazzi che compongono l’esercito di Mosca sono già il doppio di quelle della Nato durante i vent’anni di guerra in Afghanistan.