Russia, il supermissile termonucleare alla parata del 9 maggio: può colpire obiettivi a 12mila km di distanza

Impiega solo 7 minuti per essere lanciato

Russia, il supermissile termonucleare alla parata del 9 maggio: può colpire obiettivi a 12mila km di distanza
Russia, il supermissile termonucleare alla parata del 9 maggio: può colpire obiettivi a 12mila km di distanza
Sabato 7 Maggio 2022, 20:21 - Ultimo agg. 8 Maggio, 17:18
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Ci sarà l'aereo dell'Apocalisse e poi anche il missile balistico termonucleare RS-24 Yars. Si prefigura sempre di più come uno show muscolare la parata in programma il 9 maggio a Mosca.

Il missile è stato avvistato durante le prove della parata: era trasportato da un veicolo a 16 ruote. Pesa quasi 50 tonnellate, può trasportare fino a 10 testate. L'arma intercontinentale può viaggiare fino a 24.500 km/ora ed è in grado di colpire obiettivi fino a 12.000 km di distanza. Lo Yars impiega solo 7 minuti per essere lanciato. 

La parata del 9 maggio vedrà Putin parlare sulla Piazza Rossa davanti a una massa di truppe, carri armati, razzi e missili.

Per lui la guerra in Ucraina è l'equivalente contemporaneo della guerra che l'Unione Sovietica affrontò quando i nazisti di Adolf Hitler invasero nel 1941. 

Nelle città di tutta la Russia, lunedì mattina, carri armati e camion di missili sfileranno lungo le strade. I jet da combattimento sfrecceranno nel cielo. Il 9 maggio si celebra la "Grande guerra patriottica", la vittoria contro i nazisti. Ma questa data è diventata qualcos'altro: è il nuovo simbolo dell'identità russa voluto da Vladimir Putin. Lo slogan di Putin è "Possiamo farlo di nuovo". Infatti il Cremlino utilizza simboli, parole, immagini, loghi e retorica della seconda guerra mondiale per descrivere l'invasione in Ucraina che secondo Putin va "denazificata". Se collegate la Russia alla falce e il martello e al colore rosso sappiate che ci sono nuovi simboli, rispolverati ad hoc, per armare l'ideologia neoimperialista dello zar. C'è ad esempio il nastro arancione e nero di San Giorgio, che è diventato il simbolo sia della vittoria della seconda guerra mondiale che, ora, della guerra in Ucraina.

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