Spionaggio, social e hacker: così la Russia sopperisce alla carenza di armi e «colma il gap» con l'esercito Usa

L'esercito americano resta ancora il più avanzato al mondo in fatto di tecnologie militari, ma il Cremlino conosce il modo per sabotarlo e interferire nelle operazioni

Spionaggio, social e hacker: così la Russia sopperisce alla carenza di armi e «colma il gap» con gli Usa
Spionaggio, social e hacker: così la Russia sopperisce alla carenza di armi e «colma il gap» con gli Usa
Martedì 21 Marzo 2023, 12:38 - Ultimo agg. 13:57
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Informazioni sensibili, spionaggio informatico, hackeraggi. L’esercito americano, secondo un rapporto del Government Accountability Office statunitense, è ancora il più avanzato del mondo quanto a tecnologie. Ma in guerra questo non basta. E se la Russia non può eguagliare l’hardware dell’esercito a stelle e strisce, ha diversi mezzi a disposizione per sabotarlo e interferire nelle operazioni. Anche le più delicate.

In battaglia con le pale

La guerra in Ucraina, come sottolinea un approfondimento di Business insider, ha messo a nudo le carenze dell’esercito russo.

Un tempo percepito come una minaccia, ora pare più un gigante dai piedi di argilla. Gli ultimi rapporti di intelligence registrano una situazione tutt’altro che rosea per le truppe di Mosca. Secondo un documento diffuso dal ministero della Difesa britannico, ai riservisti russi mobilitati sarebbe stato imposto di assalire le postazioni ucraine «armati solo con fucili e pale». Si tratterebbe di pale Mpl-50, un modello non troppo diverso da quelle datate 1869 e già usate ai tempi dell’Unione Sovietica. Sulla linea di battaglia, dunque, viene segnalato un aumento dei «combattimenti ravvicinati» a causa della scarsità di munizioni a disposizione delle forze di Mosca.

Altra criticità per il Cremlino sottolineata dall’intelligence britannica è che la Russia potrebbe avere un problema con i veicoli corazzati. «Esiste una possibilità realistica che anche le unità della prima divisione di carri armati della Guardia (1 Gta), probabilmente la principale forza di carri armati russa, venga riequipaggiata con T-62 per compensare le perdite precedenti», si legge nel documento. I T-62 sono tank piuttosto obsoleti essendo stati sviluppati tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio dei ‘60. «Dall’estate scorsa circa 800 T-62 sono stati prelevati dai depositi e alcuni sono stati dotati di sistemi di avvistamento aggiornati che molto probabilmente miglioreranno la loro efficacia notturna. Tuttavia - conclude il rapporto - entrambi questi tipi di veicoli presenteranno vulnerabilità sul campo di battaglia, inclusa l’assenza di moderne armature reattive esplosive».

Informazioni

In oltre un anno di combattimenti in Ucraina, si stima che Mosca abbia perso sul campo di battaglia circa 200.000 mila soldati e migliaia di dotazioni di armi pesanti. Eppure dispone di strumenti non convenzionali che può utilizzare con profitto contro il nemico. Il Government Accountability Office degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto sulle opportunità e le minacce nel dominio delle informazioni. In un mondo sempre più digitalizzato, le informazioni private diventano un’arma: organizzazioni e Paesi dispongono dei dati e degli strumenti per prendere di mira «le convinzioni, le emozioni e le esperienze» delle persone al fine di modellare a proprio vantaggio, sottolinea l’analisi del Gao. Attraverso la guerra dell’informazione, gli avversari degli Stati Uniti possono «influenzare negativamente i programmi militari in misura tale da compensare i vantaggi tecnologici che gli americani hanno sviluppato in decenni di innovazione e investimenti».

Il rapporto Gao cita come esempio l’F-35, un jet da combattimento stealth di quinta generazione, per mostrare come il dominio dell’informazione sia determinante nell’ambito della Difesa. Anziché concentrarsi sulle caratteristiche tecniche e tecnologiche del velivolo, un nemico può sfruttare il fattore umano per comprometterne l’efficacia: cercando le vulnerabilità attraverso l’account Instagram di un caposquadra o l’eventuale insufficiente livello di sicurezza informatica di un appaltatore che lavora al programma F-35. Utilizzando un post social, nelle intenzioni innocuo, del capo equipaggio, analisti cinesi o russi potrebbero calcolare la posizione della portaerei o della base aerea che ospita il jet. Allo stesso modo, compromettendo le reti dell’appaltatore, gli hacker potrebbero carpire gli eventuali punti di debolezza dell’F-35 o persino inserire malware. Il momento ideale per attacchi di questo tipo sarebbe prima o all’inizio di un’operazione militare, per creare la massima confusione. Il rapporto del Gao conclude che il Pentagono deve continuare studiare contromisure «per proteggere informazioni, sistemi, persone» e investire nella sicurezza informatica.

Sottratto il Dna

Non è solo la Russia a sfruttare il dominio delle informazioni per contrastare il vantaggio tecnologico degli americani. Per anni, la Cina si è servita dello spionaggio informatico per mappare i membri dell’intelligence e dell’esercito statunitense. Nel 2012 gli operatori informatici cinesi hanno violato l’Office of personnel management, sottraendo milioni di dossier riservati riguardanti anche attuali e futuri ufficiali dell’intelligence e militari che lavorano in settori sensibili. Attraverso altre operazioni di spionaggio informatico, Pechino si è impadronita di informazioni di viaggio, finanziarie, mediche e persino del Dna di centinaia di milioni di americani. L’Iran e la Corea del Nord hanno dimostrato di non essere da meno, lanciando campagne informatiche dannose e attività di influenza contro l’esercito statunitense e i suoi interessi.

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