Biden, il figlio Hunter nei guai. «Armi, tossicodipendenza e reati fiscali». Rischia il carcere

Gli agenti federali sostengono di aver raccolto prove sufficienti per incriminare il 52enne avvocato

Biden, il figlio Hunter nei guai «Armi, tossicodipendenza e reati fiscali». Rischia il carcere
Biden, il figlio Hunter nei guai «Armi, tossicodipendenza e reati fiscali». Rischia il carcere
Venerdì 7 Ottobre 2022, 19:13 - Ultimo agg. 9 Ottobre, 10:10
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Hunter Biden nei guai. Il figlio del presidente degli Stati Uniti, infatti, è finito sotto la lente d'ingrandimento dell'Fbi. Gli agenti federali ritengono di aver accumulato prove sufficienti per accusarlo di reati fiscali e falsa dichiarazione in merito all'acquisto di una pistola. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali spetta ora al procuratore del Delaware decidere se presentare le accuse o meno.

Hunter Biden nel 2018 acquistò una pistola, dichiarando sul modulo che bisogna sottoscrivere di non fare uso di stupefacenti. Il registro delle transazioni sulle armi da fuoco richiesto a livello federale recita: «Sei un consumatore illegale o un dipendente da marijuana o da qualsiasi sedativo, stimolante, stupefacente o qualsiasi altra sostanza controllata?». Biden selezionò la casella: «No».

Lo rivela il DailyMail, entrato in possesso di alcuni documenti relativi alle indagini, inclusi messaggi privati di Biden Jr. Ma nel suo libro di memorie, "Beautiful Things", Hunter raccontò di aver avuto un passato molto difficile con le droghe, di essere stato «dipendente dal crack» e di aver lottato molto per riuscire ad uscirne.

In alcuni messaggi privati con il proprio terapista, Biden racconta che la pistola gli fu portata via dalla compagna, che temeva potesse compiere qualche gesto estremo.

 

Le indagini

Le indagini sul figlio di Joe Biden sono iniziate anni fa e sono state cavalcate da Donald Trump durante la campagna elettorale del 2020. Inizialmente l'inchiesta era concentrata sui lavori di consulenza e i legami oltreoceano del figlio del presidente. Con il passare del tempo gli investigatori si sono poi concentrati sul suo reddito, le sue dichiarazioni fiscali e sulle falsa dichiarazione del 2018 per l'acquisto di una pistola.

Secondo quanto riporta il Washington Post, gli agenti federali hanno stabilito mesi fa di aver raccolto abbastanza prove contro Hunter Biden, ma sta al Dipartimento di Giustizia decidere se presentare le accuse. Alla luce dell'elevato interesse politico sul caso, il ministro della Giustizia Merrick Garland ha detto chiaramente che la supervisione del caso ricade sul procuratore del Delaware, David C. Weiss, nominato da Donald Trump. Garland si è impegnato a non interferire sul caso di Hunter Biden e, aggiunge il Washington Post, non sta premendo su Weiss per decidere.

Casa Bianca: «Giustizia è indipendente»

«L'indagine su Hunter Biden è in corso, il dipartimento di Giustizia è un organo indipendente». Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, a bordo dell'Air Force One a proposito delle indiscrezioni del Washington Post

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