Israele, Netanyahu mantiene la promessa: via a Trump city sulle alture del Golan

Israele, Netanyahu mantiene la promessa: via a Trump city sulle alture del Golan
Israele, Netanyahu mantiene la promessa: via a Trump city sulle alture del Golan
di Alessandra Spinelli
Domenica 14 Giugno 2020, 17:51
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Nonostante le proteste internazionale e la crisi di governo nazionale, il lungo impasse e la rielezione in un governo di coalizione nazionale, il problema dei fondi e anche le critiche dell'opposizione, a un anno dall’annuncio, Benyamin Netanyahu ha mantenuto la sua promessa: oggi ha dato il via libera amministrativo alla fondazione di “Ramat Trump”, ovvero la città di Trump. Sorge sulle Alture del Golan, proprio a ridosso della via del Petrolio che unisce il Medio Ooriente, ed è dedicata al presidente americano per il suo riconoscimento della sovranità israeliana sulla zona conquistata alla Siria durante la Guerra dei 6 Giorni del 1967. “Ramat Trump” che letteralmente in ebraico vuol dire le “Alture di Trump’ fino allo scorso giugno si chiamava Bruchim ed era un agglomerato di piccole rustiche case di campagna arroccate su una collinetta in cui vivevano 15 persone, in prevalenza immigrati russi, che però fa parte di un insediamento organizzato chiamato Kela Alon (qui sotto, in una foto del Consiglio regionale del Golan).


Secondo i progetti di sviluppo qui sorgerà qualcosa di grandioso- primo step 110 unità abitative poi sono previste torri commerciali e anche un campo da golf, sport amatissimo da Trump - grazie all’arrivo di ebrei americani e canadesi, intenzionati a trasferirsi nel luogo. Altamente bucolico ma piuttosto isolato, Bruchim - ora Trump city - faceva parte di Kela Alon, un insediamento molto più benestante e organizzato. Secondo i piani di sviluppo, qui ora sorgerà qualcosa di grandioso grazie all’arrivo di ebrei americani e canadesi. E tutto «In apprezzamento per il lavoro del 45º Presidente degli Stati Uniti, il Presidente Donald Trump, a nome dello Stato di Israele in una vasta gamma di settori e in segno di gratitudine per il riconoscimento americano di Gerusalemme come capitale di Israele e il riconoscimento della sovranità israeliana sulle alture del Golan».

Ma “Ramat Trump” non è un caso isolato: è la seconda comunità in Israele ad essere intitolata a un presidente americano dopo “Kfar Truman”, costruito al centro dello stato - praticamente a pochi chilometri dall’aeroporto internazionale Ben Gurion - sul terreno appartenente al villaggio palestinese di Bayt Nbala, abbandonato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1950 il nome venne cambiato in onore nome in Kfar Truman, in onore del presidente degli Stati Uniti Harry S.

Truman che aveva sostenuto l’istituzione dello Stato di Israele. La foresta accanto a Kfar Truman è stata ribattezzata Margaret Truman, figlia del presidente.

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