Lione, attacco con coltelli nella metro: morto 19enne, nove feriti. Preso un afgano

Lione, accoltellamenti in metro: morto 19enne, 9 feriti. Preso un afgano
Lione, accoltellamenti in metro: morto 19enne, 9 feriti. Preso un afgano
Sabato 31 Agosto 2019, 18:05 - Ultimo agg. 20:33
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Terrore alla periferia di Lione, dove si registrano diverse aggressioni con accoltellamenti avvenute oggi pomeriggio a Villeurbane. Un ragazzo di 19 anni è morto, nove persone sono rimaste ferite, tre in modo molto grave. L'aggressore è stato arrestato. Non ha documenti, ha affermato di essere afghano, di avere 33 anni e di essere un richiedente asilo in Francia. Era armato di un forchettone e un coltello da barbecue. Altri testimoni parlano di uno spiedo. A quanto scrive Il quotidiano di Lione Le Progres, l'aggressore è stato bloccato da quattro autisti di mezzi pubblici, che lo hanno trattenuto fino all'arrivo della polizia. Si è parlato anche di un secondo aggressore in fuga, ma non vi sono conferme.
 



L'aggressione è avvenuta alla stazione della metropolitana di Laurent Bonnevay di Villeurbanne. I fatti sono avvenuti poco prima delle 17.
Sul posto gli uomini dei reparti speciali. La procura nazionale antiterrorismo (PNat) francese monitora la situazione, ma al momento non ha ancora preso in carico il dossier, seguito dalla procura di Lione. Lo scrive lo Figaro, spiegando che non sono ancora chiare le motivazioni dell'uomo arrestato. È la pista criminale quella privilegiata per ora nelle indagini. Gli inquirenti propendono per un autore solitario delle aggressioni, contrariamente a quella della presenza di un complice, come era sembrato in un primo momento.

 

Da un video pubblicato su alcuni social, si vede il momento in cui un gruppo di passanti lo blocca: in un primo momento l'uomo - di statura bassa, con una grande barba nera, dall'aspetto dimesso - è piegato sulle ginocchia, a terra. Poi si alza in piedi ma viene sopraffatto dalla folla, che poi lo consegna alla polizia. Sul posto, un quartiere difficile, spesso teatro di regolamenti di conti, soprattutto fra bande e fra gruppi di spacciatori, sono giunti gli uomini del RAID, i reparti speciali, utilizzati anche nel caso di terrorismo.

Dopo i primi accertamenti, però, l'uomo è rimasto nel commissariato di polizia, a disposizione della polizia giudiziaria e non della procura antiterrorismo. Che continua a vigilare sulla vicenda ma che per il momento non conduce l'inchiesta. Si ignorano del tutto i motivi che hanno spinto l'uomo ad agire e le indagini si svolgono a 360 gradi ma sono stati esclusi regolamenti di conti o scontri fra tifosi (non lontano sorge lo stadio dove, al momento dei fatti, stava per cominciare la partita Lione-Bordeaux).

«Ho visto un tipo alla fermata del 57 che ha cominciato a dare coltellate da ogni parte - ha detto ai giornalisti una ragazza sotto shock e con la canottiera sporca di sangue - è riuscito a colpire all'addome una persona. A un ragazzo ha dato una coltellata in testa, a una signora ha quasi staccato un orecchio». Di fronte alla furia, i passanti si sono rifugiati ovunque, soprattutto negli autobus. A Lione si è registrato l'ultimo attentato, in pieno centro, lo scorso maggio, quando un pacco bomba lasciato da un giovane in bicicletta è esploso ferendo 14 persone. Il sospetto, un algerino radicalizzato, Mohamed Hichem Medjoub, fu subito arrestato. Agli inquirenti, disse di aver giurato fedeltà all'Isis.


Sindaco: attacchi indiscriminati. Il sindaco di Lione, l'ex ministro dell'Interno Gerard Collomb, sottolinea che le vittime dell'attacco di Villleurbanne sono state colpite in maniera indiscriminata. «Al momento non conosciamo le motivazioni dell'aggressore -ha detto arrivando sul posto, citato da Le Progres- è sicuro che non si tratta di una rissa, perchè è qualcuno che ha attaccato indiscriminatamente persone che aspettavano l'autobus».

Villeurbanne è un piccolo comune francese di quasi 150mila abitanti nell'area metropolitana di Lione. È la sede del campus universitario «la Doua», di cui fanno parte il principale ateneo di Lione, l'università Claude Bernard, e la scuola d'ingeneria Insa. La fermata Laurent Bonnevay, dove è avvenuta l'aggressione, fa parte della rete della metropolitana di Lione. Il suo nome deriva da una «villa urbana», una grande fattoria di epoca romana, che si trovava in quest'area.

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