LA GIORNATA

Lula eletto presidente del Brasile: «Hanno cercato di seppellirmi, sono risorto». Bolsonaro battuto non riconosce la sconfitta

Lula-Bolsonaro, al via il ballottaggio: seggi aperti in Brasile. I due leader attaccati nei sondaggi
Lula-Bolsonaro, al via il ballottaggio: seggi aperti in Brasile. I due leader attaccati nei sondaggi
Domenica 30 Ottobre 2022, 13:40 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 12:53

Meloni: «Congratulazioni a Lula, insieme per sfide comuni»

«Congratulazioni a Luiz Inacio Lula da Silva per la sua elezione a Presidente della Repubblica federale del Brasile . Italia e Brasile continueranno a lavorare insieme nel nome della storica amicizia tra i nostri popoli e per affrontare le sfide comuni che ci aspettano». Lo scrive il presidente Giorgia Meloni in un tweet pubblicato sul profilo di Palazzo Chigi.

Ambasciata cinese festeggia la vittoria di Lula

L'ambasciata della Cina a Brasilia si è congratulata con il presidente eletto brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, e con il suo vice, Geraldo Alckmin, per essersi imposti nel ballottaggio svoltosi ieri. Via Twitter, la rappresentanza diplomatica cinese ha offerto «i migliori auguri» per «successi ancora maggiori nello sviluppo del Brasile». Durante la presidenza di Jair Bolsonaro, rileva il quotidiano O Globo, «le relazioni tra Brasile e Cina sono state segnate da gravi tensioni, soprattutto nei primi anni, e nel marzo 2020, quando il deputato Eduardo Bolsonaro, figlio del capo dello Stato, ha apertamente «accusato la Cina di responsabilità per la pandemia da Covid-19». E di nuovo nel novembre dello stesso anno quando Eduardo Bolsonaro ha accusato i cinesi di «spionaggio» nelle discussioni sull'uso della tecnologia 5G.

Una decina di giorni fa, il governo brasiliano ha concesso il suo placet al nuovo ambasciatore cinese in Brasile, Zhu Qingqiao, finora alla testa dell'ambasciata cinese a Città del Messico. Da parte sua il quotidiano economico Valor ha ricordato che, nonostante le tensioni esistite, la Cina è Il principale partner commerciale del Brasile, con esportazioni brasiliane che nel 2021 sono state di 87,7 miliardi di dollari, in gran parte provenienti dal settore agro-zootecnico (soia e carne).

Mappa del potere: Lula avrà l'appoggio esplicito solo di 10 dei 27 governatori

Bolsonaro conquista lo stato di San Paolo e la destra controlla il potere territoriale, scrive il quotidiano spagnolo El Pais. Tarcisio de Freitas, ex ministro di Bolsonaro, ha vinto nel distretto più grande del Paese. Lula avrà l'appoggio esplicito solo di 10 dei 27 governatori brasiliani.

Putin si congratula con Lula: cooperazione costruttiva

Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato oggi con Luiz Inacio Lula da Silva, vincitore delle elezioni presidenziali in Brasile, e ha affermato di voler sviluppare una «cooperazione costruttiva» con lui. Lo rende noto il Cremlino. «Accetta le mie sincere congratulazioni. I risultati delle elezioni hanno confermato la tua grande autorità politica. Spero che, facendo sforzi congiunti, garantiremo l'ulteriore sviluppo della cooperazione russo-brasiliana costruttiva in tutti i settori», ha affermato Putin in un telegramma a Lula, secondo la presidenza russa.

Lula: oggi l'unico vincitore è il popolo brasiliano

«In una delle elezioni più importanti del Brasile, oggi c'è un unico vincitore: il popolo brasiliano»: lo ha detto il presidente eletto Luiz Inacio Lula da Silva, poco dopo aver vinto il ballottaggio contro Jair Bolsonaro. «Non è una vittoria mia o del mio partito, ma di un immenso movimento democratico», ha aggiunto Lula. «La maggioranza del popolo ha lasciato detto chiaro che desidera più democrazia e non meno. Vuole più libertà, più uguaglianza e più fraternità», ha continuato l'ex sindacalista, che ha iniziato il suo discorso «ringraziando Dio per avermi permesso di uscire da dove sono uscito e arrivare dove sono arrivato».

 

Lula presidente, i messaggi di Macron e Sanchez

La vittoria di Lula nel ballottaggio svoltosi ieri in Brasile è stata salutata anche da vari leader europei, fra cui il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez. Via Twitter Macron ha sostenuto che l'elezione «apre una nuova pagina nella storia del Brasile».

«Insieme, uniremo le forze per superare le numerose sfide comuni e rinnovare il legame di amicizia tra i nostri due paesi». Da parte sua Sánchez attraverso le sue reti sociali ha scritto: «Congratulazioni, LulaOficial, per la tua vittoria in queste elezioni in cui il Brasile ha deciso di scommettere sul progresso e sulla speranza», «Lavoriamo insieme, ha aggiunto, per la giustizia sociale, l'uguaglianza e contro il cambiamento climatico».

Biden si congratula con Lula: lavoreremo insieme

Joe Biden si congratula con Luis Inacio Lula da Silva per la sua elezione a presidente del Brasile dopo «libere, giuste e credibili elezioni». «Lavoreremo insieme per continuare al cooperazione fra i nostri due paesi nei mesi e negli anni a venire», afferma Biden

Vittoria Lula: scoppia la festa per le strade del Brasile

Scoppiano felicità e tristezza in tutto il Brasile al termine degli spogli per il ballottaggio delle presidenziali che ha dato la vittoria a Luiz Inacio Lula da Silva. Caroselli di auto e moto, grida dalle finestre degli appartamenti, suoni di clacson e bandiere al vento riempiono le strade delle principali città. Da una parte i sostenitori dell'ex sindacalista, in lacrime di gioia, dall'altra il silenzio di delusione dei fan di Jair Bolsonaro. In una nazione spaccata a metà, le elezioni più polarizzate della storia del Paese si riflettono negli umori dei suoi cittadini, divisi da opposte tifoserie come in una finale della nazionale di calcio. A Rio de Janeiro, la seconda metropoli più grande del gigante sudamericano, gli elettori in festa si sono riversati sulla spiaggia, inondando con la loro allegria il quartiere di Copacabana. Mentre anche dalle 'favelas' sui morros (colline) partono fuochi di artificio a illuminare il cielo carioca.

Lula eletto presidente del Brasile

Il leader di sinistra, Luiz Inácio Lula da Silva (Pt) ha vinto il ballottaggio, ed é stato eletto presidente del Brasile per la terza volta. Lula ha battuto l'attuale capo dello Stato, Jair Bolsonaro (Pl, destra), il primo presidente che ha fallito nel suo tentativo di rielezione. Il Tribunale superiore elettorale ha ufficializzato la vittoria, col 98, 86% del totale delle sezioni scrutinate, Lula ha ottenuto il 50,83% dei voti (59.596.247), contro il 49,17% di Bolsonaro (57.675.427).

Proiezione Datafolha: Lula eletto presidente

Secondo la proiezione dell'istituto Datafolha, Luiz Inacio Lula da Silva é eletto presidente del Brasile per la terza volta.

Scrutinio all'80%: Lula al 50,32% sorpassa Bolsonaro al 49,68%

Il leader di sinistra, Luiz Inácio Lula da Silva (Pt) dopo il sorpasso sull'avversario mantiene la guida seppur di poco dei risultati al ballottaggio delle presidenziali in Brasile. Secondo i dati del Tribunale superiore elettorale, con l'80% del totale delle sezioni scrutinate, il candidato di sinistra si presenta col 50,32% dei voti validi, contro il 49,68% del leader di destra, Jair Bolsonaro (Pt).

Scrutinio al 67%: Bolsonaro a 50,01%, Lula (in rimonta) a 49,99%

Il leader di sinistra, Luiz Inácio Lula da Silva (Pt) sorpassa il presidente di destra Jair Bolsonaro (Pl) e prende la guida dei risultati delle presidenziali in Brasile. Secondo i dati del Tribunale superiore elettorale, col 67% del totale delle sezioni scrutinate, il candidato di sinistra si presenta col 50,01% dei voti validi, contro il 49,99% del leader di destra, Jair Bolsonaro

Scrutinio al 40%: Bolsonaro a 50,64%, Lula (in rimonta) a 49,36%

Il presidente di destra Jair Bolsonaro (Pl) mantiene la guida dei risultati del ballottaggio per le presidenziali in Brasile anche se si assottiglia la forbice con il suo sfidante. Secondo i dati del Tribunale superiore elettorale, col 40% del totale delle sezioni scrutinate, il candidato di destra si presenta col 50,64% dei voti validi, contro il 49,36% del leader di sinistra, Luiz Inácio Lula da Silva (Pt).

Scrutinio al 20%: Bolsonaro a 51,57%, Lula a 48,43%

Il presidente di destra Jair Bolsonaro (Pl) mantiene la guida dei risultati delle presidenziali in Brasile. Secondo i dati del Tribunale superiore elettorale, col 20% del totale delle sezioni scrutinate, il candidato di destra si presenta col 51,57% dei voti validi, contro il 48,43% del leader di sinistra, Luiz Inácio Lula da Silva (Pt).

Scrutinio al 10%: Bolsonaro a 52,05%, Lula a 47,95%

Il presidente di destra Jair Bolsonaro (Pl) guida i risultati delle presidenziali in Brasile. Secondo i dati del Tribunale superiore elettorale, col 10% del totale delle sezioni scrutinate, il candidato di destra si presenta col 52,05% dei voti validi, contro il 47,95% di Luiz Inácio Lula da Silva (Pt).

Luiz Inacio Lula da Silva, chi è lo sfidante del presidente uscente

Prima il cancro, poi il carcere, ora il suo acerrimo nemico ideologico, Jair Bolsonaro. Luiz Inacio Lula da Silva prova a sconfiggere tutto e tutti ed è a un passo dall'impresa dopo che molti lo avevano dato per spacciato. A 77 anni il leader della sinistra è infatti vicinissimo al terzo mandato alla guida del Brasile, con gli ultimi sondaggi che lo danno vincitore al ballottaggio contro l'attuale capo di Stato di destra.

Primo presidente di sinistra e primo operaio senza un diploma universitario a raggiungere la massima carica dello Stato, Lula è stato eletto per la prima volta alla guida del Paese nel 2002 e riconfermato nel 2006.

Idealista ma pragmatico, durante il suo governo ha strappato alla fame milioni di persone con il programma di sovvenzioni "Bolsa Familia", diventando uno dei leader latinoamericani più popolari nel Paese e all'estero.

Nell'ultima campagna elettorale, Lula ha puntato tutto sulla nostalgia dei suoi governi, promettendo di «prendersi cura del popolo» e di ripetere l'impresa di debellare la fame che attanaglia i brasiliani. Nato il 27 ottobre 1945 a Caetes, nello stato del Pernambuco (nord-est), figlio di un contadino analfabeta, Lula è cresciuto in una famiglia povera, iniziando a lavorare a 12 anni. Nel 1964, dopo aver perso un dito mentre lavorava in fabbrica come tornitore, ha cominciato a interessarsi di attività sindacale e nel 1978 è stato eletto presidente del sindacato dei lavoratori dell'acciaio. Due anni dopo, nel pieno della dittatura militare, ha contribuito a fondare il Partito dei lavoratori (Pt), movimento di sinistra a cui appartiene anche l'ex presidente Dilma Rousseff.

Appassionato di calcio e telenovelas, nell'ottobre 2011 ha sofferto di cancro alla laringe. A maggio scorso ha sposato la sociologa Rosangela "Janja" da Silva, di 21 anni più giovane di lui, dopo aver perso la moglie Marisa Leticia Rocco nel 2017. Nei rapporti con l'Italia, tra le note stonate c'è la decisione di Lula di negare l'estradizione e concedere l'asilo politico all'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo (Pac), Cesare Battisti. Per lui l'estradizione arriverà nel 2018 sotto la presidenza di Michel Temer.

Solo nell'agosto 2020 Lula chiederà scusa ai familiari delle vittime sostenendo di aver sbagliato nel concedere l'asilo all'ex terrorista. Scuse poi estese a tutti gli italiani in un'intervista televisiva nel 2021. A livello politico, Lula ha ricevuto costante appoggio dalla sinistra italiana sin dagli anni Ottanta. Un sostegno di cui è esempio il messaggio di pochi giorni fa del sindaco di Roma Roberto Gualtieri: nella Capitale «facciamo il tifo per te», ha dichiarato in un video su Twitter il primo cittadino, che nel 2018 andò a trovare il leader di sinistra mentre si trovava in carcere.

 

Perché le origini operaie e le vittorie politiche hanno reso il candidato Pt un fenomeno di massa e un'icona della sinistra latinoamericana. Ma questo non lo ha reso immune agli scandali e all'ombra della corruzione, per la quale è stato condannato due volte e ha trascorso un anno e mezzo in prigione tra il 2018 e il 2019, impedendogli di candidarsi alle elezioni di quattro anni fa.

Nel 2021, la Corte Suprema ha annullato le sentenze, restituendo a Lula i diritti politici. Da allora, il leader di sinistra ha cercato di riabilitare il suo nome e di riconquistare la fiducia del popolo, anche strizzando l'occhio al mondo religioso tanto influente nel Paese e avventurandosi in alleanze innaturali, come quella con il conservatore ed ex avversario Geraldo Alckmin, futuro vicepresidente se Lula dovesse farcela.

 

 

Jair Bolsonaro: chi è il presidente uscente del Brasile

Da anonimo deputato federale (con pochi progetti di legge approvati in 27 anni di carriera politica condita da moltissime polemiche) a presidente del Brasile. È la traiettoria di Jair Messias Bolsonaro, amato e odiato con la stessa intensità, fuori e dentro il Paese, per le sue tesi e parole sempre sopra le righe. Anti-abortista, contrario all'identità di genere e alla legalizzazione delle droghe, difensore della famiglia "tradizionale" e del possesso di armi da fuoco, l'ex capitano dell'esercito di 67 anni ha condotto la campagna elettorale al motto di "Dio, patria e famiglia". Appoggiato dalla chiesa evangelica, dall'agrobusiness e dalla destra conservatrice, il paracadutista congedato delle Agulhas Negras è arrivato a palazzo Planalto il 1 gennaio 2019 dopo aver vinto al ballottaggio con il 55,1% dei voti validi le elezioni di ottobre 2018 come candidato del Partito social-liberale (Psl, di destra) contro il candidato del Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra), Fernando Haddad.

Il 6 settembre 2018, durante una tappa della sua campagna elettorale a Juiz de Fora, nello Stato di Minas Gerais, Bolsonaro ha rischiato di morire dopo una coltellata all'addome sferrata da uno squilibrato. Nato nel 1955 a Glicério, un piccolo comune nell'entroterra dello Stato di San Paolo, è stato deputato federale tra il 1991 e il 2018. Durante il suo mandato come parlamentare al Congresso di Brasilia si è fatto notare per le sue posizioni ultraconservatrici e per diverse controversie, tra cui l'opposizione al mondo Lgbt e la difesa della dittatura militare (1964-1985).

Considerato un populista, le sue opinioni hanno spaccato i brasiliani, suscitando feroci critiche, soprattutto a sinistra, ma anche lodi sperticate da parte di molti che lo hanno ribattezzato "Mito" e "Capitano del popolo" per la dichiarata posizione anti-sistema e la capacità di radunare folle immense di sostenitori in cortei con i colori della bandiera nazionale.

Tra le altre sue peculiarità, i raduni in moto che riuniscono migliaia di supporter. Il suo esecutivo si è caratterizzato, tra gli altri aspetti, per la forte presenza di ministri con un background militare. Le opposizioni lo hanno accusato di portare avanti una politica anti-ambientalista e contro le popolazioni indigene. Anche la sua risposta alla pandemia di coronavirus è stata criticata, tanto da essere additato come «negazionista» per la sua personale contrarietà ai vaccini.

 

 

Trasporto gratis negato, caos sui mezzi pubblici

È caos nel trasporto pubblico brasiliano nel giorno del ballottaggio delle presidenziali: molti utenti in varie città si lamentano di non aver avuto accesso gratuito ai mezzi come previsto dalla legge per consentire l'esercizio del diritto di voto anche a chi non ha condizioni di pagare il biglietto. La situazioni più grave - informano i media - si registra nello Stato di Minas Gerais, secondo collegio elettorale per numero di votanti e considerato decisivo per il risultato finale di questo secondo turno. La metropolitana del capoluogo, Belo Horizonte, ha liberato l'accesso ai cancelli solamente in tarda mattinata dopo una intimazione del Sesto tribunale regionale, riporta Folhapress. Una situazione simile è avvenuta nella città di Uberlândia dopo una serie di denunce al pubblico ministero in base alle quali - informa il portale di notizie G1 - alcuni passeggeri sarebbero stati obbligati a pagare lo stesso il biglietto dell'autobus per potersi dirigere al loro seggio elettorale. Problemi anche nello Stato amazzonico di Parà, dove il governo ha garantito il trasporto interurbano gratuito, sia su strada che fluviale, per tutta la giornata. Parecchi residenti però reclamano la mancanza di biglietti per chi non è riuscito a garantirseli in anticipo. Nel frattempo il presidente del Tribunale superiore elettorale (Tse), Alexandre de Moraes, ha disposto che la polizia stradale federale interrompa «immediatamente» le operazioni di controllo sui trasporti pubblici. La decisione è stata presa dopo una istanza della coalizione che fa capo al candidato Luiz Inácio Lula da Silva, secondo cui gli agenti stradali starebbero rendendo difficile il trasporto degli elettori per «ostacolare» il voto, soprattutto nelle regioni più povere del nord-est del Paese.

Lula: «È il giorno più importante della mia vita»

«È il giorno più importante della mia vita. Oggi il popolo definisce il modello di vita che vorrà». Lo ha detto il candidato alla presidenziali brasiliane Luiz Inacio Lula da Silva, depositando la scheda nell'urna in un seggio a Sao Bernardo do Campo, alla periferia di San Paolo. Ex presidente fra il 2003 e il 2011, il candidato di sinistra Lula sfida oggi al ballottaggio il presidente in carica, il populista di estrema destra Jair Bolsonaro.

Corte elettorale vieta operazioni polizia sui trasporti

Il presidente del Tribunale elettorale superiore (Tse), Alexandre de Moraes, ha vietato alla polizia federale e alla polizia federale stradale di condurre qualsiasi operazione che coinvolga i trasporti. La decisione si basa sul possibile uso politico dei controlli per avvantaggiare la candidatura di Jair Bolsonaro (Pl) e danneggiare quella di Luiz Inácio Lula da Silva (Pt), secondo il TSE. La richiesta è stata presentata da un deputato del Pt, dopo la notizia che la polizia stava effettuando operazioni speciali sulle strade, che nel giorno delle elezioni potrebbero ostacolare il movimento degli elettori verso il seggio elettorale entro la chiusura dei seggi elettorali, prevista alle 17.

Lula vince in Australia e Nuova Zelanda, Bolsonaro in Giappone

Lunghe file nei vari consolati brasiliani nel mondo, per il voto al ballottaggio per il palazzo Planalto in Brasile, che vede contrapposti il leader di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva (Pt) ed il presidente di destra, Jair Bolsonaro (Pl), per la poltrona di palazzo Planalto. Secondo il portale di informazione Uol, in Asia e Oceania i primi risultati resi noti confermano la tendenza del primo turno, che avevano visto Lula in vantaggio col 48,43% dei voti (57.259.504) contro il 43,2% del candidato del Pl (51.072.345). In Corea del Sud Lula vince con 126 voti, contro i 70 di Bolsonaro. In Australia il leader del Pt riporta 2970 suffragi a favore, contro i 1688 di Bolsonaro. In Nuova Zelanda il candidato di sinistra totalizza 353 voti a favore, Bolsonaro 132. A Nagoya, in Giappone invece, il presidente di destra riporta l'84% a favore, con 3400 preferenze

Ballottaggio Brasile - Seggi aperti in Brasile dove 156 milioni di elettori sono chiamati ad esprimersi nel ballottaggio che vede in corsa il leader di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva (Pt) contro il presidente uscente di destra, Jair Bolsonaro. Si tratta di una delle elezioni più polarizzate della storia del colosso sudamericano, che restituisce la foto di un Paese spaccato. In vantaggio nell'ultimo sondaggio pubblicato ieri sera da Datafolha appare Lula.

Contando solo le intenzioni di voto valide, l'esponente del Pt in corsa per il suo terzo mandato ha il 52%, mentre Bolsonaro, in cerca della riconferma, il 48%. Tuttavia il margine di errore - segnala l'istituto - è di circa due punti percentuali, con la possibilità di un pareggio tecnico, ma «con una maggiore probabilità che Lula sia in vantaggio». Al primo turno Lula aveva ottenuto il 48,43% dei voti (57.259.504) contro il 43,2% del candidato del Pl (51.072.345), conquistando 14 Stati, contro i 13 di Bolsonaro.

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