Meghan vince causa contro il Mail. «La lettera al padre pubblicata da tabloid viola privacy»

Meghan vince causa contro il Mail. «La lettera al padre pubblicata da tabloid viola privacy»
​Meghan vince causa contro il Mail. «La lettera al padre pubblicata da tabloid viola privacy»
Giovedì 11 Febbraio 2021, 18:12 - Ultimo agg. 18:16
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Successo in aula per la  duchessa di Sussex. Vittoria di Meghan Markle nell'azione legale intentata contro la casa editrice che pubblica Mail e Mail on Sunday, tabloid britannici chiamati in causa dalla consorte del principe Harry, per aver pubblicato senza permesso a suo tempo una lettera colma amarezza da lei inviata al padre Thomas. Il giudice londinese Mark Warby ha infatti accolto oggi la richiesta degli avvocati della duchessa di Sussex di emettere un giudizio immediato sulla vicenda, senza dar luogo a un processo che avrebbe dato spazio a ulteriore sensazionalismo. E ha decretato la pubblicazione della missiva come un attentato alla privacy di Meghan e al copyright.

Nel breve dispositivo emesso oggi, e in attesa di definire sanzioni ed entità dei risarcimenti a carico dell'editore, il giudice Warby ha sentenziato seccamente a favore di Meghan. «La ricorrente - ha affermato riferendosi alla duchessa ed ex attrice afroamericana, presa di mira dal Mail come da altri tabloid britannici assieme a Harry dopo la clamorosa decisione dei mesi scorsi dei Sussex di rinunciare allo status di membri senior della famiglia reale, abbandonando i doveri connessi, per sfuggire alle pressioni e cercare maggiore autonomia, anche finanziaria, in California - aveva motivo di attendersi ragionevolmente che la lettera restasse privata».

Tanto più per i contenuti di uno scritto motivato nei giorni del suo matrimonio con Harry, datato 2018, dal tentativo attribuito a Thomas Markle, un padre distante, di sfruttare l'occasione per mettersi in mostra e fare soldi imbarazzandola pubblicamente di fronte al promesso sposo, ai Windsor e al mondo.

Nel giudizio sommario che il magistrato ha accettato d'imporre viene fra l'altro rigettata in sostanza «l'unica giustificazione» addotta per la pubblicazione: ossia il fatto che la lettera fosse stata fatta trapelare sul Mail dallo stesso destinatario con la pretesa di voler rendere noti alcuni passaggi che - a dire di Thomas Markle - avrebbero corretto informazioni negative date su di lui da 5 amici di Meghan in dichiarazioni citate dal settimanale People negli stessi giorni. 'Chiarimentì la cui entità non era viceversa «necessaria né proporzionata» alla gravità della violazione della privacy della missiva e dei diritti d'autore della mittente, e che nella gran parte del testo erano del tutto assenti«, ha stabilito il giudice. Bollandone quindi la pubblicazione come »illegale«.

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