Libano, in mare il corpo di un bimbo migrante ancora abbracciato alla mamma

I due corpi ritrovati fanno parte dei 40 morti di un barcone affondato lo scorso aprile

Libano: in fondo al mare ritrovato corpo migrante abbracciata a bimbo
Libano: in fondo al mare ritrovato corpo migrante abbracciata a bimbo
Venerdì 2 Settembre 2022, 12:21 - Ultimo agg. 3 Settembre, 13:24
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Il corpo di una migrante abbracciato a quello di un bimbo è stato ritrovato sul fondo della acque al largo delle coste del Libano. Li erano da Aprile, nel punto in cui un'imbarcazione era affondata e nella quale avevano perso la vita 40 migranti, per la maggior parte donne e bambini, secondo riferisce l'Ansa.

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I due corpi, avvistati dai soccorritori, erano incastrati in un oblò dell'imbarcazione.

Il ritrovamento è avvenuto durante le fasi di recupero, cominciate nelle ultime ore, dopo quattro mesi dall'incidente. «Sono rimasti e rimarranno in fondo al mare», queste sono le terribili e strazianti informazioni fornite da un membro della squadra di soccorritori, i quali hanno provato a recuperare i corpi sul fondale ma senza successo. Sono 40 i cadaveri di migranti libanesi e siriani annegati quattro mesi fa dopo aver tentato un viaggio della disperazione verso le coste italiane. «C'era una donna giù in fondo, il cui corpo è rimasto incastrato a metà fuori da un oblò, mentre teneva in braccio suo figlio... ci ha spezzato il cuore» ha detto Tom Zreika, uno dei soccorritori, citato questa mattina dai media libanesi e riportato dall'Ansa.

Il 24 aprile scorso l'imbarcazione che trasportava più di 85 migranti affondò in circostanze ancora da chiarire dopo un contatto con una motovedetta della marina militare libanese. Una quarantina di persone, per lo più donne e bambini, rimasero intrappolate nell'imbarcazione e non riuscirono a mettersi in salvo. Le operazioni di recupero, sono iniziate con mesi di ritardo, sotto il coordinamento della Marina militare libanese.

Il ripescaggio dei corpi è stato finanziato privatamente tramite una raccolta fondi gestita in parte da una rete composta dai familiari delle vittime, presenti per lo più in Australia. Dopo alcuni tentativi, durante i quali solo i resti di alcune persone sono stati portati in superficie, la marina libanese ha informato l'organizzazione non governativa australiana AusRelief dell'impossibilità di continuare per non meglio precisati «rischi di sicurezza». I corpi quindi resteranno in fondo al mare, compresi quelli della donna e del bimbo.

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