Per settimane i soldati russi, scesi da Nord il 24 febbraio, soprattutto dalla Bielorussia, hanno occupato intere città nella cintura attorno a Kiev, si sono insediati nelle case dei cittadini ucraini costretti a fuggire, quando non uccisi come purtroppo testimoniano fosse comuni e cadaveri trovati in città come Bucha o Borodianka. Hanno saccheggiato le abitazioni, rubato di tutto, umiliato i proprietari che al loro ritorno hanno trovato foto di famiglia strappate ed escrementi sul pavimento. Eppure, c'è anche altro e lo ha denunciato il ministro della Difesa ucraino, Denys Monastrysky: l'esercito russo ha nascosto in molte case dell'esplosivo. Era celato dietro le porte o addirittura all'interno delle lavatrici, nelle buste della spesa, sotto i mobili. Evidente l'intenzione di ferire, se non di uccidere, gli ucraini al rientro nel loro domicilio.
Invasori
L'Ukraina Pravda sintetizza questo comportamento dei militari di Putin con un titolo: «La meschinità degli invasori».
Dal Ministero dell'Interno sono stati diffusi dei consigli, un vademecum di comportamenti da seguire in questi casi: «Bisogna fare attenzione a non viaggiare in aree non controllate dagli specialisti, a non utilizzare strade e sentieri in zone occupate in precedenza dai russi. Ed è necessario anche tenere d'occhio i bambini».
Allarme
Quello delle mine disseminate attorno a Kiev, è un allarme che rimbalza da quando le forze russe si sono ritirate. Lo aveva lanciato anche lo stesso presidente Zelensky che aveva spiegato: «Ci sono perfino cadaveri trasformati in armi letali con gli ordigni pronti ad esplodere». Il pericolo, avvertono i militari ucraini, viene anche da bombe inesplose e mimetizzate che «possono sembrare un giocattolo, un telefono cellulare, una penna a sfera: qualsiasi oggetto può essere riempito di esplosivo». Secondo Human Rights Watch, la Russia a Kharkiv ha utilizzato «mine antiuomo vietate». Sono le POM-3, note anche come Medallion. Hanno un sensore che individua la persona che si sta avvicinando e determina l'esplosione, ha una carica esplosiva che può morte o ferite in un raggio di sedici metri.