Mine nelle lavatrici o nella spesa: la vita quotidiana è una trappola. «La meschinità dei soldati di Putin»

Mine nelle lavatrici o nella spesa: la vita quotidiana è una trappola
Mine nelle lavatrici o nella spesa: la vita quotidiana è una trappola
di Mauro Evangelisti
Domenica 17 Aprile 2022, 07:35 - Ultimo agg. 18 Aprile, 09:34
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Per settimane i soldati russi, scesi da Nord il 24 febbraio, soprattutto dalla Bielorussia, hanno occupato intere città nella cintura attorno a Kiev, si sono insediati nelle case dei cittadini ucraini costretti a fuggire, quando non uccisi come purtroppo testimoniano fosse comuni e cadaveri trovati in città come Bucha o Borodianka. Hanno saccheggiato le abitazioni, rubato di tutto, umiliato i proprietari che al loro ritorno hanno trovato foto di famiglia strappate ed escrementi sul pavimento. Eppure, c'è anche altro e lo ha denunciato il ministro della Difesa ucraino, Denys Monastrysky: l'esercito russo ha nascosto in molte case dell'esplosivo. Era celato dietro le porte o addirittura all'interno delle lavatrici, nelle buste della spesa, sotto i mobili. Evidente l'intenzione di ferire, se non di uccidere, gli ucraini al rientro nel loro domicilio.

Invasori

L'Ukraina Pravda sintetizza questo comportamento dei militari di Putin con un titolo: «La meschinità degli invasori».

I russi hanno abbandonato mine sul terreno, lungo le strade, anche all'interno delle automobili. Si legge: «Il capo della polizia della regione di Kiev ha affermato che si sono già registrati numerosi fatti tragici. Il mancato rispetto degli avvertimenti delle forze dell'ordine costa ai cittadini non solo la salute, ma anche la vita». Stando al resoconto dell'Ukrainska Pravda «nella regione di Gavron, i residenti sono entrati in un edificio, che non era stata controllato dagli artificieri, dove gli aggressori russi avevano lasciato un ordigno nel seminterrato. Di conseguenza, tre persone sono rimaste ferite». A Buchansky, l'auto su cui viaggiava una squadra di pronto intervento per il servizio di elettricità, nel villaggio di Nalivaykovka, ha toccato una mina e c'è stata, una esplosione: l'autista e l'elettricista «hanno riportato ferite di varia gravità». Due settimane fa un uomo di Kiev di 46 anni è morto mentre portava dei medicinali alla madre che abita nel distretto di Vyshgorodsky a causa di un'esplosione provocata da un ordigno abbandonato dai russi, una sorta di trappola.

Dal Ministero dell'Interno sono stati diffusi dei consigli, un vademecum di comportamenti da seguire in questi casi: «Bisogna fare attenzione a non viaggiare in aree non controllate dagli specialisti, a non utilizzare strade e sentieri in zone occupate in precedenza dai russi. Ed è necessario anche tenere d'occhio i bambini».

 

Allarme

Quello delle mine disseminate attorno a Kiev, è un allarme che rimbalza da quando le forze russe si sono ritirate. Lo aveva lanciato anche lo stesso presidente Zelensky che aveva spiegato: «Ci sono perfino cadaveri trasformati in armi letali con gli ordigni pronti ad esplodere». Il pericolo, avvertono i militari ucraini, viene anche da bombe inesplose e mimetizzate che «possono sembrare un giocattolo, un telefono cellulare, una penna a sfera: qualsiasi oggetto può essere riempito di esplosivo». Secondo Human Rights Watch, la Russia a Kharkiv ha utilizzato «mine antiuomo vietate». Sono le POM-3, note anche come Medallion. Hanno un sensore che individua la persona che si sta avvicinando e determina l'esplosione, ha una carica esplosiva che può morte o ferite in un raggio di sedici metri.

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