La tensione nel Mediterraneo resta altissima. Le navi da guerra russe tallonano le flotte Nato e puntano le coste calabresi del mar Ionio. Da almeno due mesi, l’incrociatore Varyag e il caccia Tributs provano a tenere sotto pressione le tre portaerei occidantali Truman, De Gaulle e Cavour, come parte di una strategia di guerra più larga del Cremlino. Gli esperti analizzano i movimenti delle flotte e studiano le strategie.
La flotta russa nel Mediterraneo
La navi russe non possono raggiungere il Mar Nero perché la Turchia ha sbarrato l'attraversamento del Bosforo alle imbarcazioni di guerra, ma restano nel Mediterraneo tenendo altissimo il livello d'attenzione dell'Alleanza atlantica. Dopo aver sostato al largo della Siria (alleata di Mosca), l’incrociatore Varyag e il caccia Tributs, seguiti dall'incrociatore Maresciallo Ustinov, il caccia Kulikov e la fregata Kasatanov sono tornati nello Ionio.
**UPDATE**
2 #Russian Navy Ships, a UDALOY Class destroyer and an Altay Class replenishment ship, entering Indian Ocean
Context Ukraine, but Pacific Fleet mostly diverted re Kuril Islands (disputed with Japan).
Poss to Mediterrean, unconfirmed
Nod @StraitsSights for photo pic.twitter.com/2FiXU4TeIv— H I Sutton (@CovertShores) April 3, 2022
Cosa succede
I movimenti sono stati raccontati dal sito CovertShore, tra i più attendibili per quanto riguarda le questioni militari. Inoltre, è stata segnalata l'emersione del sottomarino Kilo, fotografato al largo di Cipro. Un evento più unico che raro, dovuto probabilmente a problemi tecnici.
Almeno tre di questi sottomarini stanno navigando in questi giorni nel Mediterraneo. Come le fregate e i caccia, hanno a disposizione missili cruise Kalibr, che possono colpire in Ucraina se lanciati proprio dal mar Ionio. Armi ancora più potenti le hanno invece le navi ammiraglie. Missili capaci di abbattere le portaerei.
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