La reazione da parte dell’opposizione, delle organizzazioni dei diritti umani e dei collettivi femministi è stata immediata. L’educazione sessuale infatti è riconosciuta come un importante strumento contro la violenza di genere, per la riduzione di gravidanze indesiderate e contro le malattie. Durante le discussioni parlamentari centinaia di persone si sono riversate per le strade di Varsavia manifestando contro la legge che finirebbe con il mettere sullo stesso piano la pedofilia e l’educazione sessuale.
In Polonia all’interno delle scuole non è previsto l’insegnamento della materia.
Vengono invece realizzate lezioni frontali basate sull’educazione ai valori della cosiddetta famiglia tradizionale, sull’opposizione all’aborto e ai diritti delle persone Lgbt e sugli stereotipi di genere. In molte città del Paese però, guidate da sindaci più progressisti, nelle scuole pubbliche e private sono stati avviati programmi sull'argomento, e questo ha scatenato l’indignazione del partito al governo e della chiesa polacca.