Principe Carlo e i soldi di Bin Laden (dopo quelli del Qatar): il nuovo scandalo che imbarazza la Regina

Nonostante le dichiarazioni di Palazzo, sui giornali inglesi non si parla d’altro

Il principe Carlo, 73 anni
Il principe Carlo, 73 anni
di Simona Antonucci
Domenica 31 Luglio 2022, 18:46 - Ultimo agg. 20:06
5 Minuti di Lettura

Il principe Carlo in un nuovo scandalo di raccolta fondi. L’erede al trono d’Inghilterra avrebbe accettato una donazione da 1 milione di sterline dalla famiglia di Bin Laden, la mente della strage dell’11 settembre. Il caso è scoppiato da poche ore: la sua organizzazione benefica, la Prince of Wales’s Charitable Foundation, avrebbe ricevuto l’ingente somma dalla famiglia di Osama Bin Laden, in particolare da Bakr e Shafiq Bin Laden, fratellastri del responsabile degli attacchi terroristici alle Torri Gemelle. E la rivelazione ha già alzato un polverone sulle attività di raccolta fondi dei suoi enti di beneficenza.

Al Qaeda

Perché il Principe, che dovrebbe sedersi sul trono al posto di Elisabetta, non vide il pericolo? I portavoce reali hanno smentito che Carlo abbia personalmente mediato il controverso accordo o accettato il denaro nonostante le obiezioni dei consiglieri. E hanno anche respinto l’ipotesi che uno dei suoi consiglieri abbia avvertito il Principe che “non sarebbe stato un bene per nessuno” accettare denaro dalla famiglia del fondatore di Al Qaeda. Ma nonostante le dichiarazioni di Palazzo, sui giornali inglesi non si parla d’altro. Anche perché la notizia arriva poche settimane dopo un’altra indiscrezione bomba secondo la quale Charles avrebbe accettato più di 2,5 milioni di sterline in contanti - alcuni dei quali infilati in borse e valigie di Fortnum & Mason - da un ex primo ministro del Qatar.

Regina Elisabetta, il patrimonio dei Windsor in 33 testamenti segreti: spuntano 211 milioni di euro

La donazione incriminata oggi sarebbe avvenuta dopo un incontro privato con Bakr, 76 anni, a Clarence House nel 2013, due anni dopo l’uccisione di Bin Laden. Bakr e Shafiq erano legati a Bin Laden dal padre miliardario, Mohammed bin Awad Bin Laden, fondatore del BinLadin Group, una grande impresa di costruzioni di Gedda, in Arabia Saudita.

Si ritiene che Bin Laden abbia circa 50 fratelli e che la sua famiglia lo abbia ripudiato decenni fa. Non vi è alcuna indicazione che Bakr o Shafiq abbiano sponsorizzato o siano stati coinvolti nel terrorismo. Bakr ha rilevato l’attività di famiglia alla fine degli anni Ottanta. Poco dopo il governo saudita decise di espellere Bin Laden e di togliergli la cittadinanza in seguito alle sue critiche alla famiglia reale saudita.

Khalid Al-Faisal Al-Saud

Bakr lo rimosse quindi da azionista delle società di famiglia e nel 1991 Bin Laden andò in esilio, prima in Sudan e poi in Afghanistan. Il principe Carlo sarebbe stato presentato a Bakr nel giugno 2001 dal principe Khalid Al-Faisal Al-Saud. Quattro mesi dopo, il 13 ottobre 2001 - poco dopo l’attacco alle Torri Gemelle - il Principe di Galles cenò con Bakr a Highgrove, la sua casa nel Gloucestershire, per discutere della fede islamica. Carlo, tra l’altro, è il patrono dell’Oxford Centre for Islamic Studies, dove la famiglia Bin Laden finanzia un programma di borse di studio. La circolare ufficiale del tribunale rivela che i due si sono incontrati nuovamente a Clarence House il 30 ottobre 2013. Il Sunday Times sostiene che Carlo abbia “mediato” il pagamento di 1 milione di sterline dopo questo incontro. Il giornale sostiene che diversi consiglieri di Carlo, tra cui almeno un fiduciario, lo abbiano pregato di persona di restituire il denaro, avvertendolo che avrebbe subito gravi danni alla reputazione associandosi al denaro della famiglia Bin Laden.

 Il Ministero degli Esteri

Secondo il Mail on Sunday, il Ministero degli Esteri, consultato in merito, diede la sua approvazione. Così come i cinque amministratori dell’ente di beneficenza che esaminarono attentamente l’opportunità di accettare il denaro e che alla fine decisero di farlo. All’epoca erano Dame Amelia Fawcett, una finanziera che presiede i Kew Gardens, Sir Michael Rake, l’ex presidente di BT, John Varley, l’ex amministratore delegato di Barclays, William Nye, l’allora principale segretario privato di Carlo e Kenneth Wilson, un accademico. Una portavoce di Clarence House ha dichiarato: «Il Prince of Wales’s Charitable Fund, il PWCF, ci ha assicurato che venne intrapresa un’accurata verifica. E la decisione di accettare la donazione è stata presa esclusivamente dagli amministratori dell’ente».

 

Lo sceicco Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani

Si tratta del secondo scandalo di raccolta fondi che colpisce Carlo e il PWCF in poche settimane. Il mese scorso è emerso che il Principe avrebbe ricevuto personalmente dallo sceicco Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani 860.000 sterline infilate in sacchetti di plastica dai grandi magazzini Fortnum & Mason. In circostanze diverse, il Mail on Sunday rivelò, lo scorso settembre, che il più stretto confidente di Carlo, Michael Fawcett, si era offerto di aiutare un miliardario saudita a ottenere il cavalierato e la cittadinanza britannica in cambio di donazioni in denaro. Il Principe di Galles si è costruito un alto profilo in Arabia Saudita negli anni ‘90 grazie ai suoi discorsi di rilievo che esaltavano l’Islam. I Bin Laden, definiti i Rockefeller dell’Arabia Saudita per i loro progetti infrastrutturali, hanno raccolto enormi ricchezze proprio grazie alla loro vicinanza alla famiglia reale saudita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA