Congiura contro Putin? Il generale Chiapperini: «Rischia che il suo esercito lasci passare Prigozhin»

Perché ora questa ribellione? "È una questione di potere. Prigozhin ha sempre avuto un rapporto conflittuale con i vertici militari"

Congiura contro Putin? Il generale Chiapperini: «Rischia che il suo esercito lasci passare Prigozhin»
Congiura contro Putin? Il generale Chiapperini: «Rischia che il suo esercito lasci passare Prigozhin»
di Ebe Pierini
Sabato 24 Giugno 2023, 16:25 - Ultimo agg. 20:12
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Venti di guerra civile in Russia dove il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, minaccia una marcia su Mosca. Il generale Luigi Chiapperini, che ha comandato in passato i contingenti italiani in Kosovo, Libano e Afghanistan e che è autore dei libri” Conflitto in Ucraina” e “Morire per Bakhmut” analizza la situazione attuale.

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Generale siamo di fronte ad una guerra civile in Russia? Quante possibilità ha la Wagner di marciare su Mosca?

È evidente che il fronte interno russo che sembrava così coeso a inizio conflitto stia ora presentando delle crepe. Le oligarchie presentano questa caratteristica di essere inattaccabili finché gli affari vanno bene o fino a quando non ci sono competitori nei luoghi del potere. In questo contesto una guerra civile è possibile. Se ne vedono i prodromi.

Prigozhin, dopo aver in pratica immobilizzato il comando militare russo a Rostov circondandolo con alcuni miliziani e finanche minando le vie di accesso alla città da dove partono gli ordini per il fronte del Donbass, sta ora marciando verso Mosca e sembra stia raggiungendo la città di Voronezh che è quasi a metà strada dalla capitale. Potrebbe avere successo se almeno una parte delle forze di sicurezza russa si schierassero dalla sua parte o almeno rimanessero per il momento neutrali.

In passato Prigozhin è stato molto vicino a Putin che ora parla di tradimento. Perché ora questa ribellione?

È una questione di potere. Prigozhin ha sempre avuto un rapporto conflittuale con i vertici militari, in particolare con il ministro della difesa Shoigu, accusato di non averlo supportato adeguatamente durante la battaglia dei suoi mercenari per conquistare la città di Bakhmut. Sembra che sia giunta la resa dei conti. Putin non può far altro che cercare di mantenere uniti i rimanenti membri del suo cerchio magico incriminando Prigozhin.

Quale è il suo obbiettivo?

Credo che il vero scopo dell’iniziativa del wagnerita non sia solo la caduta del ministro Shoigu ma acquisire più potere, diventare lui stesso il protagonista della vita politica russa. Grazie ai suoi 25.000 miliziani, ai sistemi d’arma di cui dispone e a qualche appoggio interno, potrebbe anche farcela. Non significa che questa sia una notizia positiva per gli ucraini. Fino a prova contraria dobbiamo considerare Prigozhin un falco. 

Sono partiti con l'occupazione di Rostov perché è una base logistica chiave per l'offensiva in Ucraina?

Aveva dei reparti proprio lì, in ricondizionamento dopo la sanguinosa battaglia per Bakhmut, ma non solo. Come detto la città ha un grandissimo valore simbolico in quanto sede del comando russo che dirige le operazioni in Donbass. Il blocco di Rostov, se dovesse durare a lungo, potrebbe causare anche l’interruzione del flusso logistico russo verso il fronte con gravi ripercussioni sulle operazioni in atto. Insomma, la rivolta cade in un momento difficile per i russi rendendolo ancora di più critico. Gli ucraini potrebbero approfittarne.

Generale da chi è composta la Wagner? Pare abbiano combattuto anche in Siria, Libia, Repubblica Centrafricana, Mali, Donbass. Hanno la preparazione militare adeguata per impensierire Putin?

Come altre compagnie di sicurezza private, la Wagner nasce per compiti di secondo piano nelle aree di crisi: scorta convogli, sicurezza esterna di centri decisionali e basi logistiche del paese ospitante, scorta alle autorità locali. All’inizio contavano poche centinaia di elementi. Ora invece sono decine di migliaia e hanno capacità di vero e proprio combattimento. Pertanto possono rappresentare per un Governo una risorsa ma anche un grosso problema. Finché si tratta di mandare al macello volontari ed ex galeotti prezzolati per risolvere problemi operativi, come è accaduto negli ultimi mesi a Bakhmut, costituiscono una capacità da sfruttare anche per risparmiare le forze regolari e non dover dar conto all’opinione pubblica interna delle pesanti perdite umane inevitabili in determinate circostanze. Ma decine di migliaia di mercenari che rispondono solo a chi li paga possono rappresentare un grave problema quando il loro capo decide di distaccarsi dalla linea decisionale dei vertici politici e militari.

Pensa che l'esercito russo rimarrà leale nei confronti del presidente o potrebbero esserci cedimenti?

Al momento i principali vertici militari sembra siano rimasti fedeli a Putin, ma giungono notizie di reparti russi che oppongono una resistenza debole ai wagneriti che avanzano lungo alcune autostrade verso Mosca. Potrebbe esserci una frangia del comparto militare russo favorevole ai wagneriti.

Che ripercussioni avrà questa situazione sulla guerra in Ucraina?

Potrebbero esserci due effetti. Il primo lo ho accennato. La chiusura delle frontiere e gli scontri intestini in atto potrebbero interrompere il flusso logistico verso il fronte.  Il secondo attiene alla disponibilità di forze sulla linea di contatto con gli ucraini: quanto più letale viene considerata l’iniziativa di Prigozhin tanti più reparti saranno distolti dalla difesa nell’Ucraina del sud per tentare di fermare Prigozhin.

Cosa farà la comunità internazionale?

Al momento non può che osservare. Nel breve termine la notizia per i filo-ucraini è da considerare positiva ma non sappiamo quali potrebbero essere le ripercussioni nel medio e lungo termine. Dei falchi al potere in Russia costituirebbero un ulteriore elemento foriero di complicazioni in una situazione politico-militare già di per se molto complessa e dagli sviluppi imprevedibili.

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